Questa mostra prende lo spunto da una serie di immagini riprese durante le vacanze estive del 1997: fu un mese piuttosto piovoso e ciò mi indusse a privilegiare le fotografie di soggetti a breve distanza anzichè quelle di paesaggi.
Avventurarsi nel bosco umido e nebbioso con una Velvia in macchina significa dover usare il cavalletto: questo porta a concentrarsi maggiormente sulle inquadrature, mentre le caratteristiche della pellicola esaltano la ricchezza dei toni e dei piccoli particolari.
La mostra è stata divisa in tre sezioni: nella prima sono state collocate le fotografie di particolari colorati (fiori, ecc.), disponendole secondo l'ordine dei colori dell'iride. Nella seconda sezione sono state poste le immagini di sassi, licheni e muschi, presentando più variazioni sullo stesso tema.
Nella terza sezione si trovano le immagini caratterizzate dalla presenza dell'acqua, ordinate secondo il suo movimento, prima in crescendo e poi diminuendo fino a fermarsi di nuovo.
Ogni sezione è introdotta da un'immagine simbolica e da un breve testo poetico, mentre due grandi pannelli riportano le motivazioni e lo spunto per un pensiero finale, tratto dal brano dell'entrata in scena delle fate del bosco dal "Sogno di una notte di mezza estate".
Infine, sono visibili le recensioni pubblicate su "
Il Gazzettino" e "
Il Corriere delle Alpi".
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