Una premessa

    Questa è la sezione attorno alla quale gravita tutto il mio sito. E' la più importante e onerosa anche sotto l'aspetto tecnico: dietro alle pagine delle mostre ci sono alcune centinaia di immagini di piccolo formato (fino a circa 100x150 pixel) e 250 di formato più grande (fino a 800 pixel sul lato maggiore) per un totale di circa 4.5 Mb.
    Inoltre, per offrire una visione ottimale alle due risoluzioni video più usate (800x600 e 1024x768 pixel), ho differenziato opportunamente le presentazioni più complicate dal punto di vista grafico.
    Ho cercato di presentare ogni mostra in modo diverso e, mi pare, stimolante per lo spettatore. Certo, non è la stessa cosa che vederle dal vero: consiglio perciò gli amici che mi seguono di stare attenti agli annunci che piazzo sulla barra inferiore del browser e di prendere nota delle novità e delle anteprime. Chi vuole essere avvisato personalmente può compilare il questionario.

    Adesso però cerchiamo di andare con ordine...


Un binomio o un polinomio?

    Fotografia e montagna. La passione per l'una e l'amore per l'altra (ed entrambe non gelose...) fanno sì che molti dei miei soggetti siano paesaggi dolomitici o particolari naturalistici. Se l'andare in montagna diventa arrampicata, allora la passione per la fotografia cede il passo all'attaccamento alla mia attrezzatura fotografica, e in questo caso la macchina rimane nello zaino per essere usata solo nei momenti "sicuri".
    A questi due fattori vanno aggiunti il mio passato di bianconerista, l'esperienza di camera oscura, la voglia di sperimentare e la curiosità.  
    Il dubbio è risolto: state per avere a che fare con un polinomio...


Perché fare una mostra?

    Per vendere?
    Per esibizionismo?
 
    In fin dei conti, la stessa domanda (perché lo fai?) si potrebbe porre a chi inizia a costruire una pagina web personale.
    La mia risposta è:
    PER  RENDERE  COMPARTECIPI  E  PER  CRESCERE
    Se è vero che la mancata circolazione delle idee provoca un inesorabile impoverimento culturale della società, allora diventa un dovere civico attivarsi perchè questo non avvenga.
    A proposito, questo è un altro buon motivo per compilare il questionario....


Gli inizi

    Tutto cominciò quando assieme a mia moglie decidemmo di comporre una specie di libro fotografico in copia unica, utilizzando le immagini raccolte in anni e anni di escursioni in montagna.
    Finita la scelta delle immagini e della loro impaginazione, ci chiedemmo però se fosse giusto tenere per sè il frutto del nostro lavoro o se fosse meglio renderne partecipi anche altri, per esempio esponendo le fotografie durante le ferie estive.
    Ci consigliammo con Gianna Zanchetta, pittrice e amica di mia moglie, che ci esortò a farlo senza indugi; così, vinte le ultime perplessità, iniziammo un'avventura per noi completamente nuova.


Le mostre

    Le immagini destinate al nostro libro erano circa 140, di dimensioni dal 30x40 al 50x70, troppe per una mostra sola.
 
    Nel 1997 esposi una prima selezione di 32 fotografie presso il Circolo Ricreativo dell'ENEL a Milano ("Appunti di un escursionista"), e poi una seconda di 76 immagini a San Vito di Cadore ("Camminando").
 
    Durante la stessa estate maturò l'idea per una nuova esposizione ("Allegro, adagio, allegro"), mentre mi stavo dedicando soprattutto alla macrofotografia. Queste immagini vennero quindi esposte l'anno successivo, nuovamente a S. Vito e a Milano.
 
    Un anno di pausa solo per acquisire un po' di manualità su alcune tecniche che conoscevo ma non avevo mai messo in pratica, ed ecco che nel 2000 è pronta "Sul filo del sogno": anche queste immagini sono state esposte a San Vito di Cadore nel mese di agosto e successivamente in ottobre a Milano. La maggior parte delle immagini della seconda parte sono state esposte presso la biblioteca rionale di Affori (MI) nel gennaio 2001, in una mostra dal titolo "Dal computer alla carta salata".
 
    Nel 2001, anno di relativa pausa, ho esposto alcune gomme bicromatate alla collettiva del Gruppo Rodolfo Namias a Vicenza.
 
    Il 2002 è stato proclamato anno Internazionale della Montagna dall'UNESCO, e non potevo mancare a questo appuntamento. "Oh Montagne" è una mostra composta di immagini raccolte nelle Dolomiti durante escursioni in ambienti solitari o durante qualche arrampicata. Ho voluto affiancare alle stampe a colori anche delle lith print e dei bromoli, la cui particolare resa grafica ed espressiva offre l'occasione per una diversa interpretazione di quegli ambienti.
 
    Nel frattempo ho completato una serie di 30-40 stampe in BN di dimensioni 40x60, che attendono solo di essere esposte. Ho iniziato anche un lungo e lento lavoro di preparazione a una mostra su Venezia, concepita come un insieme di portfoli ognuno dedicato a un particolare soggetto ed a una diversa tecnica fotografica.


I soggetti

    Sono sempre stato molto attratto dalla natura e quindi la maggior parte delle mie fotografie, scattate soprattutto in montagna, ritraggono paesaggi e particolari naturalistici. Per quanto concerne i fiori, ho sempre cercato di classificarli, non solo con l'aiuto di alcuni libri specialistici, ma anche consultando alcuni amici molto più esperti di me.
    In particolare, "Appunti di un escursionista", "Camminando" e "Progetto per un libro" contengono un centinaio di fotografie delle Dolomiti; "Allegro, adagio, allegro" è dedicata quasi interamente alla flora alpina e ad aspetti naturalistici delle Dolomiti, "Sul filo del sogno" approfitta delle particolari atmosfere montane per lasciarsi andare a una incantata rilettura delle immagini, ed infine "Oh montagne", ripercorrendo parzialmente il filone aperto con "Camminando", presenta gli ambienti dolomitici più severi e relativamente meno noti.

I luoghi

    La quasi totalità delle fotografie eseguite in montagna si riferisce al Cadore, zona che un veneziano (tipicamente poco motorizzato) può facilmente raggiungere anche in treno.
    In particolare, la zona che preferisco à è quella che gravita intorno a Cortina d'Ampezzo e San Vito di Cadore. Nelle immagini che presento si possono incontrare i maggiori gruppi dolomitici (Antelao, Tofane, Cinque Torri, Cristallo, Sorapiss, Cadini di Misurina, Tre Cime di Lavaredo, Paterno, ecc.), ripresi anche da angolazioni meno note.
    Tuttavia ho un buon archivio di immagini della laguna di Venezia, soprattutto della zona Nord, e, ovviamente, di Venezia.


Le tecniche

    Da molti anni ormai uso solo diapositive, che stampo personalmente su carta invertibile.
    Ho utilizzato molto la Agfachrome Professional a 50 ISO, fino dal suo primo apparire sul mercato, perchè era possibile svilupparla anche in casa con un po' di attenzione alle temperature dei bagni (tolleranza 1/5 di grado). Da qualche anno uso soprattutto la Velvia, la cui quasi totale assenza di grana e l'elevata nitidezza mi consentono di ottenere riproduzioni su negativo b/n che sembrano degli originali.
    Ho alle spalle una solida esperienza di BN, e mi diverte molto il lavoro creativo in camera oscura.
    Recentemente ho iniziato a scoprire le potenzialità espressive delle tecniche alternative o "antiche" e della foto digitale, senza però stravolgere il contenuto del fotogramma originale.
    In particolare, nel 2001 ho iniziato a partecipare al Gruppo Rodolfo Namias (GRN) di Parma, l'associazione italiana di appassionati di tecniche antiche di stampa fotografica. Condividere i miei lavori con quelli degli altri soci, vederne di nuovi e discuterne assieme ha comportato un deciso salto di qualità e un mio rinnovato interesse in un filone che avevo iniziato ad esplorare all'inizio degli anni '80.