GEHRY DIGITALE

di Bruce Lindsey

"L'esperienza è ciò che si ottiene quando non si ottiene ciò che si voleva".

Il saggio scritto da Bruce Lindsey, analizza lo sviluppo del metodo progettuale di Frank O. Gehry attraverso alcune sue simboliche architetture, mettendo in risalto come gli strumenti e le procedure digitali siano entrati pian piano nella pratica operativa dell'architetto, nonostante un suo forte scetticismo di fondo nei confronti dei potenti mezzi informatici. Questo cambiamento, è opportuno dirlo, è stato possibile grazie alla diffusione del computer e di procedure legate alla progettazione in digitale come il CAD (Computer Aided Design) e il CAM (Computer Aided Manufacturing).

1. Disegni e modelli

I Disegni e i modelli sono due strumenti a cui Gehry ha sempre dato la dovuta importanza poiché rappresentano i corrispondenti analogici dell'edificio anche se, rispetto ad esso, sono necessariamente semplici e incompleti. L'architetto si serve di questi strumenti per replicare la costruzione vera e propria e adopera un processo di astrazione che più elevato sarà, minore sarà il livello di comprensione delle rappresentazioni grafiche da parte di che le osserva. I disegni, rispetto ai modelli, hanno il vantaggio di avere una maggiore immediatezza concettuale ma, al contrario dei secondi, sono meno specifici e non esistono nello spazio. Essi sono, in poche parole, "un modo di pensare ad alta voce".

2. Il processo progettuale di Gehry a. C. (ante Computer)

Gehry è sempre stato convinto delle possibilità generative del disegno, ovvero crede fermamente  nell'origine grafica della sua architettura. Tuttavia è anche vero, come afferma Dan Willis in un suo saggio, che "i disegni degli architetti contemporanei sono rappresentazioni complete ma astratte della costruzione...". Esiste, cioè, un ostacolo a tradurre in pratica un'idea che nasce su un foglio di carta, un ostacolo nel passaggio dal progetto dell'architetto alla costruzione.

Un nodo fondamentale per Gehry è il passaggio dal disegno al modello plastico: il modello esiste nello spazio, è meno astratto del disegno ed è fatto di materiali reali. Tutto ciò gli consente anche di dialogare meglio con il cliente, visto che i modelli sono molto più facili da interpretare dei disegni, soprattutto per chi non ha un'adeguata preparazione progettuale: in pratica sono come dei piccoli edifici in miniatura.

Altro aspetto fondamentale nel processo progettuale di Gehry è l'importanza che lui riserva nella "collaborazione" con altri architetti, ingegneri e artisti, un modo di "stimolare la sua capacità istintiva con occhi e mani diversi".

3. Barcelona Fish: una collusione digitale

Una ragione importante per la decisione di Gehry di accostarsi agli strumenti digitali è stata la crescente difficoltà di comunicare al cliente le sue più recenti innovazioni progettuali che, attraverso i classici strumenti del disegno, appaiono ancora più complicate. Man mano che le forme ideate da Gehry diventano più complesse, l'unico modo possibile per rappresentarle è il modello digitale tridimensionale.

Il primo progetto dello studio di Gehry realizzato effettivamente con l'ausilio del calcolatore è quello per il Villaggio olimpico di Barcellona del 1992. Quello che è noto a tutti come il "Barcelona Fish" è costituito da una calotta di 54 metri di lunghezza e 34 di altezza a forma di pesce che serve un'area commerciale di 14.000 metri quadrati. La struttura doveva essere realizzata con un'intelaiatura metallica ricoperta da acciaio inossidabile. Il progetto è partito da una serie di schizzi di Gehry, tradotti poi in un modello in legno e metallo. Il passaggio successivo fu la creazione di un modello digitale molto accurato, prodotto con il software Alias, a cui mancava l'informazione di superficie per costruire la forma. Il modello digitale Alias è costituito da una maglia di poligoni che danno solo un'idea approssimativa della forma e non consente una reale collocazione spaziale dei punti sulla superficie. Di conseguenza si pensò al Catia, un programma sviluppato per l'industria aerospaziale che consentiva di produrre un modello digitale basato sul completo controllo numerico e sullo sviluppo di descrizioni della superficie definite da equazioni polinomiali: ciò ha consentito che la localizzazione spaziale di ogni punto fosse determinata con esattezza. La costruzione vera e propria è iniziata a partire dalla superficie esterna; su di essa, sempre attraverso il modello digitale, sono stati individuati i punti di connessione con l'intelaiatura d'acciaio e, successivamente, questi punti sono stati utilizzati per costruire lo scheletro strutturale. Il rivestimento e la struttura sono scostati di circa un decimo di grado e collegati per mezzo di sottili assi d'acciaio.

Lo stesso software Catia è stato utilizzato anche per la creazione del modello digitale del Guggenheim di Bilbao, a partire da una serie di disegni preliminari eseguiti a mano. Prima di realizzare l'opera è stato eseguito un modello di prova tridimensionale usando una macchina laminatrice automatica che ricavava le informazioni direttamente dal modello digitale. Nel Marzo del 1997 il museo è stato completato entro i tempi previsti e rispettando il budget stabilito. Senza l'aiuto di Catia, la complessa struttura di 24.000 metri quadrati, senza la presenza di due elementi che fossero uguali, non sarebbe potuta essere realizzata

4. Il processo progettuale di Gehry: l'adozione degli strumenti digitali

L'introduzione degli strumenti digitali ha cambiato il processo progettuale di Gehry e anche la sua architettura: le sue strutture sono veloci, mobili, immediatamente riconoscibili a causa della loro eterogeneità.

Gli stadi preliminari del processo continuano a dipendere molto dai disegni e dai modelli, oltre che dall'interazione col cliente. Nella prima fase del lavoro piante e sezioni sono eseguite con Autocad, supportate da modelli a blocchi, mappe, fotografie e rilievi del sito. Successivamente vengono eseguiti "modelli di studio", in legno, in cartapesta, o in maglie metalliche, che, a partire da dimensioni ridotte, diventano sempre più grandi e costituisco test formali e spaziali dei disegni di Gehry. Questi modelli vengono costruiti, ricostruiti, completamente distrutti e rifatti daccapo. Quando i vari modelli di studio cominciano a coincidere con l'idea estrapolata dai disegni e si risolvono le relazioni spaziali e funzionali, si inizia a costruire il "modello di progetto finale" che, a scala maggiore, consente di risolvere dettagli strutturali più precisi nonché quelli relativi alla copertura, alla disposizione delle finestre e alla scelta dei materiali. Nei primi progetti si ricorreva al computer solo dopo lo sviluppo del modello definitivo; recentemente il suo uso è iniziato a comparire durante la fase di creazione dei modelli di studio; probabilmente col tempo l'uso del computer nelle prime fasi di progettazione aumenterà di importanza, solo come mezzo di supporto, perché gli rimarrà preclusa l'attività creativa. In genere, una volta che il modello finale è completo si procede alla sua digitalizzazione. A seconda della complessità del modello fisico possono essere utilizzati simultaneamente diversi sistemi di conversione dei punti fisici in digitali. Quando tutti i punti sono stati individuati sul modello digitale viene creata una superficie che li unisce e, successivamente, viene data una forma compiuta all'opera. Solitamente esistono tre tipi di modelli digitali: un modello della superficie esterna, un modello della maglia strutturale e un modello della superficie interna. Contemporaneamente si procede al processo della "razionalizzazione" , ovvero al controllo della complessità del modello attraverso una descrizione matematica che permette un controllo non solo sui costi dei progetto ma anche sui punti critici dei singoli materiali.

5. Diversità (dell'informazione) digitale

Il vantaggio maggiore di un'informazione digitale è il suo carattere malleabile che le consente di prestarsi bene alla simulazione. I test acustici del Disney Concert Hall, eseguiti sul modello digitale, hanno consentito una perfetta messa a punto della sala attraverso una valutazione dei tempi di riverberazione del suono.

Attraverso l'analisi del modello digitale è possibile anche definire i dettagli degli elementi strutturali. Inoltre si possono coordinare i vari sistemi degli impianti in modo che non si intralcino l'un l'altro.

Grazie all'uso della pratica CAM, è possibile attuare una totale continuità dal progetto alla costruzione, poiché riesce a dirigere la realizzazione vera e propria dei componenti di un edificio. Questa pratica ha cambiato la figura del costruttore che si riduce alla gestione e all'assemblaggio.

In definitiva, il computer ha permesso alle "caricature" di Gehry di essere costruite, stabilendo un processo continuo, "fluido", che parte dalla schizzo e arriva all'edificio. Il modello digitale ha reso possibile all'informazione di progetto di divenire informazione costruttiva e di restituire all'architetto il ruolo di "mastro costruttore" che si era andato perduto.

Sviluppo in Catia della struttura e del rivestimento del progetto dell'EMP.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modelli Catia del Villaggio olimpico di Barcellona, 1989-1992

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guggenheim di Bilbao, 1991-97. Modello Catia della griglia di acciaio, disegni esecutivi e modello digitale della struttura in acciaio.

 

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