Un negativo fotografico a colori e' una cosa molto intelligente che deriva dalla teoria sviluppata da Maxwell sulla scomposizione della luce in 3 componenti fondamentali: il Rosso, il Verde e il Blu (RGB dall'ingelese). Fin dall'inizio del '900 sono stati fatti molti esperimenti per imressionare una foto a colori. Si sono soffermati soprattutto i negativi multistrati formati da particolari composti chimici che reagendo fra di loro si colorano di un determinato colore. Per poter descrivere la pellicola dobbiamo pero' descrivere prima la fotografia a B/N.
Nella fotografia a B/N la pellicola e' costituita da una sostanza chimica a base di Argento (per la precisione l'Alogenuro d'Argento) che colpita dalla luce forma Argento metallico (colore Nero). La pellicola una volta impressionata viene poi sviluppata; durante questo procedimento l'Alogenuro d'Argento scompare e rimane solo l'Argento metallico. Dove era presente l'Alogenuro, la pellicola diviene trasparente, mentre dove era presente l'Argento metallico la pellicola rimane nera. Se si fa' passare la luce attraverso la pellicola, questa lo attraversera' solo dove e' trasparente ovvero dove la luce durante lo scatto della foto non e' arrivata con molta intensita'. Non rimane quindi che far colpire da questa luce, una carta speciale, ovvero una carta che si annerisce dove viene colpita. Si riottiene cosi' un negativo di un negativo, cioe' il "positivo" o meglio l'immagine di partenza.
Nella foto a colori esistono, come ho detto in precedenza, diversi strati su cui e' depositata una sostanza a base di Argento ma sensibile solo a un certo colore (il Rosso, il Verde e il Blu). Come nella fotografia a B/N, la luce trasforma l'Alogenuro in Argento metallico "Nero", mentre le zone che non sono state colpite dalla luce, reagiscono con un'altra sostanza in fase di sviluppo presente nello stesso strato, detta "copulante", la quale le colora. L'Argento metallico viene poi "trasformanto" in zone trasparenti con un processo detto di sbianca. Questo funziona molto bene in teoria, in pratica pero' non e' possibile creare delle sostanze sensibili solo al rosso o al verde senza che queste siano anche sensibili al blu, dopo lo strato blu (posto per primo a partire dall'obiettivo) viene interposto quindi un filtro giallo che elimina la componente blu dalla luce. Questo fa' si' che gli strati sottostanti (rispettivamente Verde e Rosso) siano sensibili solo alla luce desiderata. Partiamo ad esempio dalla seguente immagine:
Se potessimo vedere ogni singolo strato del negativo dopo lo sviluppo, questi si presenterebbero cosi:
Partendo da sinistra vediamo rispettivamento lo strato sensibile al Blu, Verde e Rosso. Il copulante dello strato Blu e' Giallo, quello dello strato Verde e' Magenta mentre quello dello strato Rosso e' Ciano. Le zone bianche sono trasparenti e quindi vediamo la luce bianca. Se sovrapponiamo i 3 strati otteniamo la seguente immagine:
Consideriamo la macchia rossa sotto alla scritta "ROSSO". Nello strato Blu e' Gialla (quindi alla luce che la attraversa viene eliminata la componente Blu) mentre nello strato Verde e' Magenta (viene eliminato il Verde). Alla luce rimane quindi solo la componente Rossa (in quanto nello strato Rosso la zona presa in considerazione e' trasparente) come infatti e' il colore della macchia ! Non rimane quindi che impressionare una carta formata da 3 strati (sensibili al Rosso, Verde e Blu) con all'interno dei coloranti simili a quelli della pellicola e rispettivamente Gialli, Magenta e Ciano che visti sovrapposti daranno (attraverso la luce riflessa dalla superficie della carta stessa) i colori originali della foto.
Tutto questo funziona senza problemi in teoria, ma come si sa' in pratica le cose non funzionano sempre come ci si aspetta. Infatti lo strato sensibile al Verde del Negativo e' trasparente o magenta, purtroppo le zone colorate di magenta attenuano la luce Blu del 25%, cosa che in teoria non dovrebbe avvenire; lo stesso dicasi per lo strato sensibile al Rosso, nel quale il ciano assorbe il 40% di Blu e di Verde. Questo fa' si' che il colore finale viene alterato. Per uniformare l'assorbimento, si e' pensato quindi di rendere le zone trasparenti non proprio tali ma di dargli un colore che filtri in egual modo la componente della luce sotto questione. Per esempio nello strato Verde, viene adottato un Giallino che filtra del 25% (come il Magenta) la componente Blu; mentre nello strato Rosso, viene adottato un Rosa che filtra del 40% il Verde e il Blu (come il Ciano). Il colore finale della luce Bianca non e' piu' tale ma risulta Arancione. Questa tecnica prende il nome di Mascheratura Integrale di Colore ed ogni pellicola ne ha una di colore leggermente diverso, a seconda del suo utilizzo.
Per trasformare un Negativo in positivo attraverso Photoshop richiede un po' di lavoro. Per prima cosa occorre aprire l'immagine che avremmo acquisito tramite uno scanner dotato di una lampada superiore per diapositive. Il negativo deve essere posizionato in modo che la luce lo attraversi dallo strato blu al rosso. Una volta acquisito si devono cioe' leggere le scritte presenti nella parte forata.
La qualita' del risultato dipende dalla uniformita' della maschera di colore.