Il Giappone, il terremoto, lo tsunami e la radioattività

    Oggi, 17 marzo 2011, mi sono pervenute ben 36 e-mail tutte con lo stesso contenuto: " Egregio dr. Bosi, sono capitato per caso sul suo sito . . . tanti complimenti . . . . vorrei chiederle alcune informazioni . . . . ".

    Naturalmente tutte si riferiscono ai fatti accaduti in Giappone, prima al fortissimo terremoto che ha fatto fermare le centrali nucleari, poi al successivo tsunami che ha peggiorato la situazione bloccando i centri di energia ed impedendo così il raffreddamento delle barre di combustibile nucleare e dando il via a parziali fusioni ed a esplosioni all'interno delle centrali.

    Per tutti la domanda è la stessa: è come ai tempi di Chernobyl ? Dobbiamo temere per la ricaduta radioattiva ? E' il caso di acquistare un contatore Geiger per monitorare la situazione ?


    Io ricordo bene Chernobyl, per lavoro ho vissuto tutti i patemi di quei mesi ed ero anche tra i pochi ad essere dotato già allora di uno strumento quasi sconosciuto, un contatore Geiger che da tempo avevo costruito e collegato ad un PC di allora, un Commodore C64 che forse alcuni di voi ancora ricorderanno.

    Proprio perché ricordo quei mesi, so già che qualsiasi cosa io dica di tranquillizzante non sarà creduto, o meglio, tutti diranno "sarà anche vero, però . . . . " e, come già allora, la gente avrà comportamenti assurdi, dettati solo dalla paura e dalla sfiducia.
    Ogni giorno io presiedevo alla distruzione nelle discariche di tonnellate di fragole coltivate in serra, assolutamente indenni, decine di autocarri di asparagi che erano ben protetti sotto terra al passaggio della nube radioattiva, interi magazzini frigoriferi svuotati per portare alla distruzione innocenti cespi di ottimo radicchio di Chioggia, che al momento di Chernobyl era raccolto da settimane e ben conservato al fresco dei frigo, ecc. ecc.

    Spero tanto che questa isteria collettiva non si verifichi più, ma considerato le 36 lettere pervenute in un solo giorno, ho parecchi dubbi, ma almeno cercherò di darvi qualche informazione, se voi vorrete credermi.

    Ad oggi, i fatti accaduti in Giappone hanno giustamente allarmato la popolazione e certamente verranno prese misure di emergenza e, di sicuro, dopo questa esperienza, altre norme verranno dettate per la sicurezza delle centrali nucleari.
Ma paragonare Chernobyl al Giappone è assurdo, ricordatevi che quei poveri pompieri, gli elicotteristi che sorvolavano la centrale per tentare di "tappare" la fuga, gli addetti di primo intervento, sono tutti morti immediatamente, letteralmente cotti dalle radiazioni dopo pochi minuti di esposizione. In Giappone la radioattività è si aumentata di diverse volte la dose normale di tutti i giorni, ma è un aumento minimo e, soprattutto, la popolazione è già stata trasferita lontano dai luoghi contaminati.

    Ma parliamo del vero pericolo per l'Italia, la famigerata nube radioattiva che, con il suo fall out, potrebbe contaminare il nostro sacro suolo. Certo, lo farà, nel giro di anni, secoli, millenni, TUTTA la radioattività che l'uomo ha liberato per stupidità o per incidente dovrà ricadere sul terreno e mescolarsi ad esso, ma le quantità sono minime ed irrilevanti per la salute.
    Quindi il fatto in se è vero e reale, ma la sua importanza è molto relativa.
    E' come se io dicessi che la radioattività a Cortina D'Ampezzo è maggiore che a Ferrara, il fatto in se è verissimo visto che è più in alto e lo strato di atmosfera che la protegge è più sottile che a Ferrara, ma se qualcuno di Cortina vuole fare cambio, io ci sto ben volentieri !

    Quindi nessuna paura per la nube radioattiva che, estremamente esigua anche sul Giappone, si estinguerebbe durante il lungo percorso, ricadendo sull'oceano.

    Infine il discorso sui contatori Geiger. Acquistarli ora non servirebbe a nulla, solo ad aumentare le vostre paure semplicemente perché non sapete nulla di radioattività e confondereste la radioattività naturale, che è sempre esistita, con le avvisaglie della fantomatica nuvola giapponese.
    Oltre tutto i venditori hanno già aumentato i prezzi ed ora si fregano le mani per tutte le ciofeche che riusciranno ad affibbiare ai creduloni ed agli sprovveduti.
    Se siete appassionati di radioattività fate pure, ma se è per i fatti del Giappone, perdete i vostri soldi ed il mio tempo.


    Quindi, a meno di nuovi spaventosi ed improbabili accidenti, dormite pure sonni tranquilli e piuttosto mi raccomando: alla mattina finestre aperte per far uscire il radon, lontano da voi le collezioni di minerali o di orologi antichi, andateci piano a riempire la vostra casa di travertini, tufi, marmi, ecc. che sono belli, ma una controllata ogni tanto non farebbe poi così male.



    Aggiornamento al 23 marzo 2011: ora le lettere al giorno che mi arrivano sono oltre la cinquantina e non riesco più a rispondere privatamente a tutte.
    Me ne scuso ma, essendo per buona parte tutte uguali, vi risponderò qui di seguito.

    Quasi tutti dicono di essere profani in materia, eppure vogliono acquistare un contatore Geiger: a tutti questi non rispondo più in via privata, ho già detto che è per voi controproducente, non sapendo nulla di radioattività, fareste solo confusione e vi spaventereste ancora di più.
    Per voi l'unica cosa giusta, se avete dei dubbi sulla vostra casa o sul vostro ambiente, è di chiedere un controllo a una seria ditta privata, ad esempio http://www.abitest.it/home.html

    Tanti mi dicono di avere ritirato fuori un vecchio strumento Geiger acquistato sulle bancarelle dei polacchi tanti anni fa e poi dimenticato in un angolo della soffitta.
    Vorrebbero sapere come si usa, come si dispongono gli interuttori per avere una lettura corretta, come si fa a controllare la eventuale contaminazione della casa o dei cibi.
    Anche a questi consiglio di lasciare perdere, il vostro strumentino darà anche dei numeri, ma poi voi non sapete cosa significano e pertanto vi preoccupate, molto probabilmente senza motivo.
    Se invece siete curiosi della radioattività e vorreste iniziare a capirci qualche cosa, portate pazienza che questa agitazione collettiva si smorzi e scrivetemi fra un paio di mesi.
    Vedrete che allora sarò ben contento di aiutarvi ad utilizzare il vostro geiger al meglio ed a capire.

    Altra domanda comune è il dubbio che l'eventuale acquisto di un geiger, quasi sempre di origine militare, si riveli poi una specie di sorgente radioattiva, cioè il dubbio che lo stesso strumento sia contaminato e quindi, a sua volta, portatore di radioattività.
    A meno di essere stati al centro di una esplosione atomica, uno strumento non si contamina, al massimo può "sporcarsi" con polveri radioattive che poi se ne vanno da sole o che vengono lavate via.
    Ad ogni modo c'è un sintomo ben preciso: se accendendo il Geiger questi segna subito fondo scala come fosse impazzito, o è guasto, o è "sporco" di polvere radioattiva. Male che vada dategli una bella lavata con acqua corrente e spazzola (tutti i geiger militari sono impermeabili proprio per questo) e poi, quando è asciutto, riprovate.

    Le prime particelle radioattive stanno arrivando sull'Italia, i giornalisti si godono un mondo a terrorizzare la gente chiamandola nube radioattiva, in realtà sono talmente poche particelle che è quasi impossibile misurarle, si dice che stanno arrivando solo perché facendo i conti degli spostamenti delle masse d'aria, si presume che ormai dell'aria che è passata sopra al Giappone, nel suo peregrinare intorno al mondo, stia ora per passare anche sopra all'Italia.
    Ma con tutto questo non aumenterà di certo la normale radioattività ambientale, non potranno in alcun modo contaminare ne vegetali, ne latte, ne nulla di nulla.



    Aggiornamento al 29 marzo 2011: arrivano le prime notizie di ricaduta radioattiva sull'Italia.
    Sembra che già le piogge di questa mattina e, di più, quelle del pomeriggio di oggi, abbiano fatto segnalare aumenti di radioattività.
    Non lo metto in dubbio, purtroppo le cose in Giappone non migliorano, resta un reattore che non ne vuol sapere di mettersi tranquillo e continua a generare calore, esplosioni e radioattività.
    E' quindi naturale che la radioattività, trasportata dai venti in quota, arrivi anche da noi, anzi, ci passerà sopra la testa non una, ma decine di volte, tanto che alla fine sarà indistinguibile dalle tante altre cause che formano la radioattività dell'atmosfera.
    Ad ogni modo, le misurazioni che oggi io ho visto di persona, facevano solo notare un leggero aumento della radioattività complessiva, nulla di più. Per ora è perciò difficile attribuire la causa con sicurezza ai fatti giapponesi, vedremo nei prossimi giorni come si evolve la faccenda.
    Di sicuro è che comunque, per ora, non vi può essere alcun danno alle colture, ne alcuna contaminazione, neppure a causa di occasionali concentrazioni.



    Aggiornamento al 5 Aprile 2011: purtroppo le operazioni per raffreddare l'ultimo reattore stanno proseguendo molto di più del previsto. L'acqua di mare che viene usata per raffreddare, dopo l'uso viene stoccata per poi venire decontaminata in un secondo tempo. Ma le operazioni durano da troppo e non vi sono più contenitori disponibili.
    Eppure il raffreddamento non può essere interrotto, l'acqua del mare deve andare a raffreddare il reattore.
    L'unica soluzione è stata allora quella di sversare in mare l'acqua utilizzata per prima, in modo da fare il posto per contenere l'ultima acqua di mare utilizzata, più radioattiva.
    Questo significa che al rischio "nube radioattiva" si aggiunge quello, molto più grave per noi, di "marea radioattiva", con contaminazione del mare, delle alghe, dei pesci, ecc.
    Finalmente, dopo tanti anni, il Giappone era riuscito a far dimenticare gli orrori della baia di Minamata: ora rischia molto di più.






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