Confronto fra i geiger U.S.A. e quelli Russi

       Detta così è una villanata.

Ma che senso ha confrontare degli strumenti che costano migliaia di dollari e metterli a confronto con quelli della ex URSS che troviamo sulle bancarelle per pochi Euro ?

       Calma, il confronto non è poi così sballato e forse può insegnarci qualche cosa.

Intanto non sono più pochi Euro, i geiger digitali russi, anche se usati e pur con una tecnologia vecchia di 20 anni, costano comunque sul centinaio di Euro, mentre quelli americani, sempre usati e vecchi degli stessi 20 anni, si trovano a prezzi abbordabili (uno dei miei migliori Ludlum l'ho acquistato in USA per 67 Euro, sonda compresa ed era un Ratemeter mod. 177 del 1987).
L'importante è che il confronto sia fatto abbastanza bene, su un campo che non favorisca ne l'uno ne l'altro, e si basi su dati oggettivi e non su impressioni.

Geiger Scaler mod. Inspector        Fissiamo allora alcuni limiti per non perderci in cento particolari che confonderebbero i risultati senza però darci spiegazioni logiche. Diciamo che per non imbarcarci in discussioni del tipo il mio è giusto, il tuo no, prendiamo una unica sorgente, un generatore di sole radiazioni Gamma, a base di Uranio 238, in cui è stata schermata l'emissione di radiazioni Alfa e Beta per non confonderci le misure.
La sorgente di radiazioni Gamma e il campo di gara.        La variazione della intensità di emissione è stata fatta poi in modo semplice, prevedibile ed indiscutibile: variando la distanza fra sorgente e misuratore. In questo modo non vi sono discussioni sui valori attesi, le misure sono perciò matematicamente prevedibili, dobbiamo solo vedere se i nostri Geiger saranno in grado di riscontrarle !
       Il campo di gara è formato da un asse in legno con a fianco un doppio metro. Vengono tracciati sul legno i traguardi a 200, 100, 50, 25, 12.5 e 6.25 cm. che rappresentano la distanza dal misuratore alla sorgente di radiazioni. In questo modo sappiamo già che dimezzando la distanza, il valore della radioattività si quadruplica. Tutte le misure diventano quindi prevedibili e non ha neppure più importanza che il valore della sorgente radioattiva sia conosciuto con precisione, l'importante è che emetta uno stretto cono di sole radiazioni Gamma.

I contendenti russi: da sin. RKSb-104, BELLA, PKC-20.03 originale e, sotto, modificato. I contendenti USA:  un Ludlum mod. 3 con sonda 44-9 e l'Inspector.
       Vediamo ora i contendenti: per l'URSS scendono in campo un BELLA, un RKSb-104, un PKC-20.03 originale ed un altro identico, ma modificato secondo l'articolo sui geiger russi.
Per gli Stati Uniti entrano in lizza un Inspector ed un Ludlum mod. 3 con sonda originale 44-9. Quest'ultimo ha più una funzione di verifica delle nostre ipotesi, non ha una funzione di contendente in un campo che sarebbe molto diverso dal suo ed in cui, teoricamente, sarebbe svantaggiato in partenza: è analogico mentre tutti gli altri sono digitali, ha la sonda separata ed intercambiabile, mentre tutti gli altri l'hanno fissa e quindi già compensata, infine le sue dimensioni non sono certamente tascabili. :-(

Grafici della prova, per le spiegazioni vedere l'articolo.        I risultati della prova li vedete nel grafico, dove trovate anche la curva del dato teorico, preventivamente calcolato. Un secondo grafico mette in evidenza solo la primissima parte della prova, quando i valori radioattivi sono molto bassi, in modo da renderne più agevole la lettura.

       Guardando il grafico principale colpisce subito la rispondenza del Ludlum alla curva teorica, la sua precisione e linearità di risposta sono semplicemente fantastiche, specie se si pensa che lo strumento in esame ha quasi 20 anni di onorato servizio, prima sbatacchiato in una miniera U.S.A., poi tra i miei strumenti preferiti.
Subito dopo si fa notare l'Inspector, con una ottima risposta alle basse emissioni, ma anche con una leggera sottostima al valore più alto. Premetto però che l'Inspector non era stato minimamente compensato per la gamma di misura: è infatti possibile tararlo manualmente, o meglio con un PC, in modo da avere una risposta molto più precisa nella gamma di misurazione che più ci interessa. :-))

       Tragico il responso dei tre geiger russi, veramente sembra che vengano da un altro mondo !
Molto interessante è invece il comportamento del PKC modificato, a ben guardare il risultato è molto simile a quello dell'Inspector, anche se con in più una decisa "sordità" alle basse emissioni (il probe SBM-20 non si smentisce), ma con una costo decisamente più contenuto. Attenzione: non voglio assolutamente dire che il PKC modificato possa sostituire un Inspector, sarebbe una eresia. Ma se uno è di bocca buona, se non deve fare analisi su bassi valori, se non gli interessa la funzione di scaler, se non si impressiona alle letture "ballerine" e, sopratutto, se non ha i soldi per acquistare un Inspector, allora . . . . . .
       In tutti i casi, è poi evidente la bassa sensibilità dei tubi russi, anzi del SBM-20 visto che è sempre lui, infatti solo le sonde americane sono in grado di "sentire" la radiazione già a 2 metri di distanza, quelle russe fanno fatica a rilevare la radiazione ad un metro, il BELLA sente qualche cosina solo se avvicinato a 50 cm. !

      Un consiglio: i russi hanno la mania delle piastrine metalliche che coprono i tubi geiger con funzione di filtro. Toglietele e buttatele ! Non servono a nulla e peggiorano molto la resa già scarsa degli strumenti.
      Piuttosto, se proprio volete fare un filtro che fermi sul serio le radiazioni Beta, fatelo voi, ma per bene, con un bel angolare di alluminio: con pazienza e con diverse prove ne troverete il giusto dimensionamento.


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