Contenitori per sostanze radioattive

Una scatola di provenienza militare adattata  a contenere minerali radioattivi.       Chiunque si sia occupato di radiazioni, sia per lavoro, sia per hobby, prima o poi ha acquistato dei minerali radioattivi o per controllare il funzionamento del proprio contatore Geiger, o per tararlo mediante confronto con elementi di radioattività nota, o semplicemente per il piacere di detenere campioni di minerali radioattivi.
L'interno della stessa, notare i rivestimenti in sughero, i ripiani a varie altezze, i contenitori.        Appena acquistati i minerali sorge però un problema: come conservarli, come trasportarli in sicurezza ?

       Nella pratica, la conservazione in casa non è un gran problema, il tutto si può risolvere con una bella scatola di metallo, basterebbe una scatola da biscotti, ma è meglio se è di origini militari, che fa più scena. Quella in foto è stata poi lastronata con sughero, completata con vaschette di plastica colorata e con l'immancabile logo di pericolo. Se in casa avete bambini piccoli o persone troppo curiose, è indispensabile che la scatola sia predisposta ad essere chiusa con un lucchetto.
       Nelle ultime scatole che ho preparato, ho inserito anche una pesante lamina in piombo per aumentare l'effetto schermante, in questo modo abbiamo tre strati successivi: acciaio 10/10, poi piombo 10/10, infine sughero 20/10. Per la verità la lastronatura in piombo non è certo indispensabile se la scatola è in metallo, ma che ci volete fare ?     La prudenza . . . .
       Il motivo per cui affermo che la scatola casalinga non è mai un problema è che abbiamo un grosso alleato che ci aiuta: la distanza. E' infatti basilare tenere la scatola dei minerali radioattivi lontano da dove noi stiamo normalmente, già tenerla a 3/4 metri di distanza rende trascurabile l'aumento della radioattività naturale della nostra stanza, il cosidetto "fondo".

Contenitore in fusione di piombo autocostruito, dimensioni 3 x 2 cm. circa.        Molto più difficile è invece conservare in modo adeguato i nostri minerali quando ci spostiamo, quando li trasportiamo in auto per portarli da un amico, quando ne vogliamo tenere con noi alcuni campioni per testare dei contatori che troviamo nelle tante fiere dell'elettronica, ecc.     In questo caso la distanza non ci può più aiutare, addirittura siamo costretti a tenere i campioni direttamente su di noi, in tasca o simili.
Contenitori in  fusione di piombo per il trasporto di minerali altamente radioattivi.        In tutti questi casi occorre scegliere con molta attenzione i contenitori più adatti allo scopo e, se possibile, scegliere opportunamente i minerali da utilizzare.
       Ricordate le differenze di penetrazione fra i diversi tipi di radiazioni ? Se il nostro campione è un minerale di Pechblenda, con l'ottanta percento di Uranio, sarà un grosso problema fermare la marea di radiazioni Gamma che si liberano. Se è un minerale che emette solo radiazioni Alfa, tipo l'Americio, non è affatto difficile renderlo innocuo, basta avvolgerlo in un foglio di carta, come fosse una caramella, ma poi può servire solo per controllare pochissimi contatori geiger, quelli professionali e dotati di sonde adatte a questo tipo di radiazioni.

       Facciamo allora una semplice prova utilizzando dei contenitori in piombo ottenuti da fusione e mettimoci dentro in uno della Uraninite o Pechblenda, nell'altro del Radio 226, nell'ultimo dell'Americio 241. Con l'ausilio del Ratemeter RM5, corredato da una sonda Johnson GP-200, facciamo le misure dell'attenuazione esercitata dal contenitore sul minerale radioattivo.

Uraninite: da 150 a 15 CPS, attenuazione 90 %   Radio 226, da 100 a 2 CPS, attenuazione 98 %   Americio 241, da 300 a 1 CPS, attenuazione 99,7 %

       Vedete i risultati, ora traiamo le conclusioni.

- Il campione di Americio è certamente il più sicuro, ma serve ben a poco, in quanto le radiazioni Alfa sono appannaggio di pochi e specialistici strumenti.
- Il campione di Uraninite sarebbe perfetto, smuoverebbe qualsiasi contatore Geiger, anche i più "duri", peccato però che un 10 % di radiazioni Gamma estremamente penetranti sfuggano dal contenitore, che magari è in tasca dei calzoni, un po' troppo vicino ai gioielli di famiglia.     No buono !
- Il campione a base di Radio 226 è certamente il più adatto al trasporto, a contenitore aperto emette una quantità notevole di radiazioni Alfa e, sopratutto, Beta, mentre, per sua natura, emette pochissime radiazioni Gamma. Una volta chiuso restano solo quelle poche radiazioni Gamma presenti all'origine e per di più, ora ridotte del 90 %

      (continua)


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