PRIMA RELAZIONE DEL

COMMISSARIO PER IL COORDINAMENTO DELLE INIZIATIVE

ANTIRACKET E ANTIUSURA

 

Settembre 1999

 

 

In questi ultimi mesi si è manifestata una rinnovata volontà di iniziativa delle istituzioni sul fronte delle attività antiracket ed antiusura che ha dato importanti segnali politici: l’approvazione da parte del Parlamento, con votazione quasi unanime, della nuova legge antiracket, che consentirà finalmente di risolvere numerosi e significativi casi di vittime di estorsione e di usura; l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del nuovo regolamento attuativo; l’approvazione del decreto legge n 317 del 13 settembre 1999 che previene un possibile vuoto operativo nella fase di passaggio dalle vecchie alle nuove norme.

 

In particolare la nuova legge n. 44 deI 23 febbraio 1999 allarga e potenzia il ruolo del Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, attribuendogli la presidenza del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell‘usura, ponendolo cioè in un ruolo centrale rispetto alla concreta applicazione della legge stessa. Segnala inoltre la necessità che il Commissario venga scelto “… tra persone di comprovata esperienza nell’attività di contrasto al fenomeno dell’estorsione e dell’usura e di solidarietà nei confronti delle vittime” (art. 19). La mia stessa nomina costituisce di fatto il riconoscimento di un’esperienza non individuale ma collettiva: quella del movimento antiracket, cioè del lavoro, dell’impegno e - permettetemelo - del coraggio di tutti quegli imprenditori che hanno saputo riunirsi ed organizzarsi per contrastare il racket dell’estorsione e il potere della mafia. E’ anch’essa, dunque, un segnale innovativo.

 

E’ tuttavia evidente a tutti che la volontà politica che produce una legge non può da sola essere risolutiva e che fenomeni criminali radicati nella società non vengono da essa cancellati.


 

Chi è chiamato ad attuarla deve riuscire a renderla funzionante, a mantenere gli impegni, a soddisfare le aspettative: solo così essa può diventare un decisivo punto di riferimento e contribuire a far ulteriormente crescere la capacità di resistenza e di reazione della società civile.

Questo è il ruolo a cui è chiamato l’ufficio del Commissario.

Si cercherà di farlo valendosi dei rinnovati strumenti e dell’esperienza accumulata negli ultimi anni.

 

 

 

 

1.     Rapporti con le associazioni

 

Le associazioni antiracket sono state in questi ultimi nove anni uno strumento fondamentale: hanno garantito la sicurezza personale degli imprenditori che denunciavano, suddividendo tra tutti i membri dell’associazione il rischio a cui ci si esponeva; si sono costituite parte civile nei processi, contribuendo così anche al contrasto giudiziario; hanno fatto sentire il loro peso sia in termini di solidarietà sia nei confronti delle istituzioni, sino a darsi una struttura nazionale (F.A.I. - Federazione delle associazioni antiracket).

 

Il loro numero rimane però assolutamente insufficiente, e inadeguata la rappresentanza territoriale. Assai poco significative, ad esempio, sono state le iniziative nella Sicilia occidentale ed in Campania. Proprio a queste aree è intenzione dell’Ufficio guardare con attenzione prioritaria per favorire la nascita di nuove associazioni.

 

Sul fronte dell’usura, gli anni passati hanno visto crescere la consapevolezza della gravità e diffusione del fenomeno e della minaccia che esso costituisce soprattutto per le attività economiche e imprenditoriali.

 

Anche qui associazioni e società civile hanno avuto un ruolo di primo piano nel sollecitare il legislatore, sino al varo della nuova legge antiusura (legge 7 marzo 1996 n°108) ma soprattutto costruendo esperienze di autorganizzazione nella prevenzione.

 

        L’accelerazione dei tempi nella concessione dei mutui previsti dalla legge 108/96, che è indispensabile attuare, deve continuare ad accompagnarsi all’iniziativa di soggetti non istituzionali che offrano solidarietà concreta e sostegno a chi vuole liberarsi dal giogo dell’usura ed ancor più, ed ancor prima, a chi a quel giogo rischia di andare incontro.

 

Proprio sul terreno della prevenzione e della solidarietà si gioca una partita decisiva.

 

Sulla scia della prima Fondazione antiusura, quella di S. Giuseppe Moscati a Napoli, è sorta nel tempo una rete di strutture, prevalentemente a carattere religioso, che hanno svolto con successo la loro opera di prevenzione soprattutto a favore delle famiglie e di quei soggetti che non possono accedere al Fondo di solidarietà. Tutte le esperienze esistenti devono essere valorizzate e sostenute, ma soprattutto va estesa la loro diffusione territoriale, così come va incoraggiata l’iniziativa dei Confidi. Per raggiungere questo obbiettivo è assolutamente indispensabile che la legge finanziaria per il 2000 preveda il rifinanziamento del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell‘usura (art. 15 legge 108/96) mediante una dotazione non inferiore a 100 miliardi per ciascun anno del triennio 2000-2002.

 

Le forme di credito sussidiario rivolte ai soggetti sociali deboli sono appunto uno degli strumenti fondamentali nella prevenzione del fenomeno. Bisogna però anche realizzare campagne di informazione sempre più efficaci sui rischi, troppo spesso sottovalutati, cui si espone chi si rivolge agli usurai; bisogna migliorare la consapevolezza imprenditoriale di chi intraprende nuove attività economiche; bisogna essere in grado di dare, in ambito solidaristico, supporto tecnico e professionale agli imprenditori più deboli.

 

Ci sembra evidente che nessuno degli obiettivi può essere raggiunto senza la collaborazione attiva di tutti coloro che, a vario titolo, possono essere chiamati a contribuire: naturalmente tutte le istituzioni pubbliche, con particolare riferimento ai Sindaci ed alle amministrazioni locali, ma anche alla scuola; e poi le associazioni di categoria, specialmente quelle degli industriali e della piccola e media impresa, sino ad oggi non coinvolte se non marginalmente nelle iniziative antiracket (in generale, l’esperienza del movimento antiracket ha visto protagonisti commercianti ed artigiani).

 

 

2.   La svolta della “convenienza”

 

La nascita delle prime associazioni antiracket segnò un passaggio decisivo, anche dal punto di vista culturale, nella lotta alla mafia: per la prima volta pezzi della società civile assumevano un ruolo di primo piano.

 

Ogni imprenditore, piccolo o grande che sia, agisce in primo luogo valutando i rischi e i vantaggi che si può aspettare dalle sue decisioni. Estorsione ed usura, due forme criminali che attaccano in primo luogo le attività economiche e imprenditoriali, si devono sconfiggere rendendo finalmente più conveniente per la vittima collaborare con la giustizia che accettare il ricatto dei malviventi. Fino a quando ci si rivolge agli operatori economici con un discorso solo morale “è giusto e nobile resistere” si rimane nell’ambito della testimonianza di una ristretta avanguardia. Per vincere, la rivolta degli imprenditori deve diventare di massa.

 

Tutta la legislazione recente va in questa direzione, a partire dalla istituzione del Fondo di solidarietà.

 

La certezza di non restare fuori del mercato, grazie al contributo dello Stato, può incoraggiare gli imprenditori ad esporsi contro il racket senza aggiungere alla naturale paura di rappresaglie l’angoscia di veder sfumare il frutto di anni di lavoro.

 

L’accesso ai mutui del Fondo consente alla vittima d’usura di ricostruire la propria attività, ed anzi la costringe a farlo richiedendo che le somme erogate siano investite nell’attività stessa ed imponendo una personale assunzione di responsabilità con l’obbligo della restituzione del prestito e del saldo dei debiti legittimi.

 

Le norme prevedono insomma il risarcimento del danno. Non basta:chi resiste alle pressioni mafiose e denuncia è gravato da un costo di impresa aggiuntivo che deve essere compensato. L’impresa che resiste deve essere premiata anche al di là del danno diretto che può patire, per esempio con degli sgravi fiscali.

 

Allo stato dei fatti, comunque, il punto determinante nell'applicazione della legge che entrerà in vigore con l'attuazione del nuovo regolamento rimane quello della tempestività e della trasparenza nella gestione del Fondo, su cui si gioca di fatto l'efficacia delle norme.


 

         Al nuovo Comitato di solidarietà, al quale parteciperanno anche i rappresentanti delle associazioni Antiracket e Antiusura e che sarà presieduto dal Commissario, il regolamento di attuazione della nuova legge imporrà - assai opportunamente - tempi perentori: secondo l’articolo 13 la risposta non dovrà giungere oltre i 60 giorni dal ricevimento degli elementi istruttori e del rapporto del Prefetto, il quale (articolo 11) può avere fino a 90 giorni di tempo. Il rispetto di questi tempi sarà non solo doveroso, ma un decisivo impegno politico; è inoltre certamente auspicabile che tutti i soggetti interessati compiano in futuro ogni sforzo per ridurli ulteriormente.

 

Sul piano della trasparenza è importante che sui criteri adottati dal Comitato nell’interpretazione dei singoli casi si dia agli utenti ed all’opinione pubblica ampia informazione. Bisognerà inoltre tenere sempre nella massima considerazione chi presenta le istanze, indipendentemente dalla loro accoglibilità, avendo rispetto per le vicende personali, per le difficoltà e le sofferenze vissute e per le naturali aspettative: a tal proposito è opportuno prevedere, salvaguardando la speditezza dei procedimenti, l’audizione delle vittime nel Comitato prima della decisione definitiva.

 

 

 

3.   La situazione

 

Attualmente pesa però sull’ufficio del Commissario una situazione tutt’altro che ottimale derivante dai limiti imposti dalla precedente legislazione e da una assoluta insufficienza del personale impegnato nell’ufficio.

 

Due soli dati, riferiti allo stato delle domande di accesso ai fondi, al momento dell’insediamento possono bastare a comprendere il quadro della situazione:

- Fondo antiusura: su 521 istanze presentate dal 1996, 281 erano classificate come “istanze in istruttoria” o “reiezioni non definitive”;

- Fondo antiracket: su 800 istanze presentate dal 1992, 228 erano ad oggi “in istruttoria” o in “proposta di reiezione”.

 

         Proprio sui tempi di risposta, insomma, si registra il dato più allarmante.

 

La più evidente conseguenza di questo stato di fatto si legge nel numero delle denuncie presentate per fatti di usura, che ha avuto un autentico crollo negli ultimi anni.

 

Peggio ancora, è difficile prevedere in modo realistico quanto e quanto a lungo l’impegno doveroso volto a smaltire il carico arretrato - carico che è fatto, non dimentichiamolo, non di pratiche ma di vicende umane quasi sempre drammatiche e, al fondo, di fiducia e speranza dei cittadini nelle Istituzioni - peserà sulla capacità futura del rinnovato Ufficio nell’affrontare il lavoro che lo attende e nel dare positivi segnali dell’inversione di tendenza che tutti ci aspettiamo.

 

Se da un lato è vero che solo con l’avvio a pieno regime delle nuove norme e con l’insediamento del nuovo Comitato si potrà iniziare la rigorosa verifica della loro reale efficacia, ciò che si è accumulato sino ad oggi non si può cancellare con un tratto di penna: occorrerà invece affrontarlo e risolverlo, oltre tutto sulla base di un quadro organizzativo e normativo di transizione (sono ancora operanti le vecchie norme e sono prorogate le funzioni del vecchio Comitato costituito presso la Consap). Le energie di questo Ufficio saranno inizialmente concentrate nel dare una risposta - negativa o positiva che sia - a tutte le istanze pendenti, in particolare quelle di usura, nel più breve tempo possibile.

 

L’impegno sarà assoluto, ma richiederà sicuramente un sovrappiù di collaborazione da parte di tutti, dentro e fuori l’Ufficio.

 

 

 

4. La struttura

 

La vastità dei compiti rende necessario il potenziamento dell’Ufficio del Commissario, che dovrà riorganizzarsi in vari settori:

- un ufficio di coordinamento dell’attività dei fondi di solidarietà, in grado di gestire rapporti efficienti con le Prefetture - indicate dal regolamento come i soggetti fondamentali nell’istruttoria delle pratiche - e con gli altri enti interessati (procure e tribunali). Il Ministro dell’Interno, con sua circolare, ha invitato tutte le Prefetture a costituire una “struttura specializzata che curi la ricezione e l’istruttoria delle domande, attribuendone la responsabilità ad un funzionario che funga anche da referente diretto nei confronti dei soggetti che hanno presentato la domanda per la concessione dei benefici” nonché nei confronti dell’Ufficio del Commissario. In questo contesto bisogna immediatamente prevedere l’avvio di una adeguata formazione professionale dei soggetti referenti, sperimentando anche la possibilità di coinvolgere i rappresentanti delle Associazioni e del Volontariato, nella prospettiva della costruzione di un unico linguaggio e di un comune modello comunicativo e operativo;

- già nei prossimi giorni si avvierà un ufficio per i rapporti col pubblico e gli utenti, che fornirà informazioni generali e sull’iter delle domande e che dovrà in un certo senso prendersi cura degli utenti stessi, ovvero costruire con essi un rapporto non burocratico ma di fiducia e di collaborazione, indispensabile nel trattare questioni di così forte impatto anche psicologico. Nell’ambito dell’ufficio è stato poi individuato un funzionario responsabile per le relazioni con le associazioni antiracket, le fondazioni antiusura e tutte le organizzazioni impegnate a vario titolo su questi fronti. Nei loro confronti, pur nella assoluta distinzione dei ruoli, l’ufficio del Commissario deve saper essere struttura di servizio ma anche centro di coordinamento e di sviluppo;

- due sezioni dedicate all’estorsione e all’usura terranno un quadro costante dell’evoluzione dei fenomeni criminali e seguiranno i più importanti procedimenti giudiziari, con particolare attenzione alle parti offese;

- infine, non si deve trascurare l’opportunità che l’Ufficio divenga luogo di elaborazione di proposte normative e di raccordo con centri studi e di ricerca, dandosi allo scopo le strutture necessarie.

 

L’intera attività dell’Ufficio, oltre che costantemente aperta ad ogni verifica, contributo e critica o polemica costruttiva, sarà oggetto di relazioni semestrali che consentiranno tanto agli organi di governo quanto all’opinione pubblica di controllare costantemente il lavoro svolto.

 

 

 Roma, 7 ottobre 1999

(Tano Grasso)




 

 

 

 

 

 

 

 

ATTIVITÀ DEL COMMISSARIO SINO AL 30/09/99

 

 

Rapporti con le associazioni

 

6 ago.: Palermo, incontro con la famiglia Grassi;

 

7 ago.: Capo d’Orlando, riunione con le associazioni antiracket della provincia di Messina;

 

8 ago.: Taurianova, riunione con le associazioni antiracket della Calabria;

 

11 ago.: Francavilla Fontana, riunione con le associazioni antiracket della provincia di Brindisi;

 

11 ago: Bari, incontro con la Fondazione antiusura di don Alberto d’Urso;

 

7 sett.: Roma, incontro con Adiconsum;

 

17 sett.: Napoli, incontro con la Fondazione antiusura S.Giuseppe Moscati.

 

 

Iniziative sul territorio

 

29 ago.: Palermo, anniversario omicidio Libero Grassi;

 

1 sett.: Bologna, partecipazione alla Festa dell’Unità;

 

8 sett.: Roma, partecipazione all’incontro con M. Yunus (“il banchiere dei poveri”) promosso dal Ministro per le pari opportunità;

 

9 sett.: Lecce e Taranto, incontro con i rappresentati delle associazioni di

categoria promosso da Alleanza Nazionale;

 

11 sett.: Modena, partecipazione al dibattito sulla mafia alla Festa Nazionale dell’Unità,

 

18  sett.: Vigevano, partecipazione al dibattito sull’usura promosso dall’Amministrazione Comunale con la presenza dell’On.le Violante;

 

20 sett.: Siracusa, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato ai rappresentanti delle associazioni antiracket;

 

20 sett.: Scicli, riunione del Comitato provinciale di Ragusa per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato ai rappresentanti delle associazioni antiracket: riunione tenuta in seguito ad una serie di attentanti estorsivi;

 

28 sett.: Messina, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica allargato ai rappresentanti delle associazioni antiracket;

28 sett.: Messina, partecipazione alla riunione per il protocollo di legalità.

 

Rapporti istituzionali

5 ago.: incontro con il Ministro dell’Interno on. Rosa Russo Jervolino;

6 ago.: visita al Presidente della Commissione Antimafia sen. Ottaviano Del Turco;

 

17 ago.: incontro con il Presidente della Consap avv. Lorenzo Pallesi;

 

24 ago.: visita al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dott. Marco Minniti;

 

26 ago,: incontro con il Presidente nazionale della Confesercenti dott. Marco Venturi;

 

3 sett.: visita al dott. Costantino Lauria, ministero del Tesoro;

 

7 sett.: visita al capo della Polizia pref. Ferdinando Masone;

 

15 sett.: incontro con i rappresentanti dell’Osservatorio del CNEL;

 

14 sett.: visita al Procuratore nazionale antimafia dott. Pierluigi Vigna;

 

15 sett.: visita al Presidente della Camera on. Luciano Violante;

 

17 sett.: Napoli, incontro con il Prefetto dott. Romano e con il Procuratore della Repubblica dott. Agostino Cordova;

 

24 sett.: incontro con il gen. Castore Palmerini, Commissario straordinario per i beni confiscati;

 

24 sett.: incontro con il segretario nazionale della CGIL Sergio Cofferati;

 

27 sett.: incontro con il direttore centrale dell’ABI avv. Enrico Granata.

 

 

Incontri con pubblico e utenti

 

Sono stati audite dal Commissario alla presenza di funzionari nei locali dell’ufficio 18 persone.

 






 

Testo ospitato sul sito
www.antiracketusura.it