TREDICESIMA RELAZIONE DEL

COMMISSARIO PER IL COORDINAMENTO

DELLE INIZIATIVE  ANTIRACKET ED ANTIUSURA

 

Dicembre 2000

 

 

 

 

1.      La campagna di informazione

 

Il 19 novembre 2000 è partita la campagna d’informazione contro l’usura e l’estorsione predisposta dal Commissario per il coordinamento delle inziative antiracket ed antiusura.

 

La campagna è stata ideata e realizzata da Young&Rubicam Italia e da INC-Istituto Nazionale per la Comunicazione, che si sono aggiudicate la gara d’appalto in associazione temporanea di impresa.

 

Si è articolata nel seguente modo ed ha utilizzato i seguenti mezzi:

 

a) Affissione

Oltre 7600 tra poster e manifesti murali sono stati affissi, dal 20 novembre al 17 dicembre 2000, in tutti i capoluoghi di regione e in alcuni capoluoghi di provincia.

 

b)     Spot televisivi e radiofonici

Gli spot televisivi sono stati trasmessi dalle reti Rai, da TMC e dai più importanti network locali, quelli radiofonici dalle principali emittenti private a carattere nazionale e nelle prossime settimane da Radiorai. Gli spot, sia radiofonici che televisivi, sono andati in onda dal 19 novembre al 2 dicembre 2000. Sono stati trasmessi complessivamente 1381 spot televisivi e 1036 radiofonici.

 

c)     Sito Internet www.antiracketusura.it

Il sito rimarrà attivo anche a campagna conclusa; contiene uno stock d’informazioni completo sui due fenomeni e sull’Ufficio del Commissario antiracket ed antiusura  in modo da presentarsi, con un’impostazione di facile accesso, come un contenitore aggiornato e un canale cui accedere per avere in tempo reale un quadro il più possibile esauriente delle problematiche relative a usura ed estorsione. Il sito è inoltre corredato di tre caselle di posta elettronica.

 

Il sito è stato pubblicato online il 14 novembre 2000 e contiene più di 200 pagine Web. Ad oggi, 9 gennaio 2001, continua ad essere incrementato ed aggiornato. Le statistiche relative alle visite al sito indicano un totale di 3.792 accessi nel periodo 14 novembre 2000 / 7 gennaio 2001.

 

d)     Call Center

Il call center attivo dalle 9 alle 21 dal lunedì al venerdì gestisce il Numero Verde 800-999000 indirizzando gli utenti verso le organizzazioni presenti sul territorio più idonee a risolvere i problemi da loro esplicitati.

 

e)     Pieghevoli informativi

Sono stati allegati, in otto milioni di copie (5 per l’usura e tre per l’estorsione) da dicembre al 16 gennaio 2001, ad alcuni periodici a larga diffusione (Il Messaggero di S. Antonio, Famiglia Cristiana, Oggi, Sorrisi e Canzoni) e a sei quotidiani, dal 5 al 6 dicembre (Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta del Sud, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Il Mattino e il Corriere dello Sport); sono stati inoltre distribuiti sul territorio attraverso il mondo associazionistico, le Camere di Commercio e le Prefetture.

 

f)       Opuscoli

Sono stati stampati in un milione di copie e, distribuiti presso le Prefetture, le Associazioni antiracket, le Fondazioni antiusura, i Confidi e le Camere di Commercio. E’ stata elaborata una mailing list di 558 indirizzi.

 

g)     Corsi di formazione per gli operatori sul territorio

Sono stati tenuti a Roma tre seminari (7-8 ottobre 2000, 14-15 ottobre 2000, 21-22 ottobre 2000) cui hanno partecipato 192 “referenti per l’informazione” indicati da Confidi, Fondazioni antiusura, Associazioni antiracket e Prefetture. I seminari hanno avuto lo scopo di formare il personale alle tecniche di comunicazione per potenziare e valorizzare le strutture territoriali. 

 

h) Ufficio Stampa

L’Istituto Nazionale per la Comunicazione ha provveduto a realizzare e attivare gli strumenti e i servizi di base per la gestione dell’ufficio stampa.

 

i)        Prima conferenza nazionale contro l’usura e l’estorsione.

La campagna ha il suo culmine nella prima Conferenza nazionale contro l’estorsione e l’usura che ha luogo il 16 e 17 gennaio 2001 a Roma, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e alla presenza di alcune delle più alte cariche dello Stato.

 

In occasione di tale evento, saranno pubblicati 19 annunci, il 14, 15 e 16 gennaio 2001, sui seguenti giornali: La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Gazzetta del Sud, Il Giornale di Sicilia, La Sicilia, Il Mattino, Il Messaggero, Avvenire, Il Quotidiano di Lecce, Brindisi, Taranto.

 

 

2. Il numero verde antiracket ed antiusura

 

In poco più di un mese (20 novembre 2000-3 gennaio 2001) al numero verde dell’ufficio del Commissario antiracket ed antiusura sono giunte più di 21.000 telefonate. Vale a dire una media di 700 telefonate al giorno con punte, nei giorni di operatività del servizio, di 1.700 telefonate.

 

Circa il 78% delle telefonate (16.699) sono giunte durante l’orario di servizio (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 21).  Il restante 22% (4.604) di telefonate sono giunte, invece, fuori l’orario di attività.

Sono state attivate 5 linee telefoniche con 10 operatori, divisi in due turni, che hanno servito il 61% delle telefonate (10.215) giunte al numero verde durante l’orario di operatività. Le telefonate restanti non sono state servite per sovraccarico del sistema, abbandono dell’utente durante l’attesa, caduta della linea.

 

I tempi medi di attesa in linea, prima di parlare con gli operatori, sono stati di 35 secondi, mentre per oltre 4 minuti si è protratta, mediamente, la conversazione tra l’operatore e l’utente.

 

Quasi un terzo delle telefonate gestite hanno consentito agli operatori di tracciare un profilo degli utenti sia dal punto di vista dell’esposizione al fenomeno sia dal punto di vista delle ricadute psicologiche che la condizione ha determinato.

 

L’elevato numero di telefonate (21.489), il numero di utenti assistiti (10.215), la durata media della conversazione (più di 4 minuti) sono la conferma di quanto purtroppo siano diffusi i fenomeni e di quanto sia forte il bisogno di aiuto.

 

a) L’organizzazione del servizio

 

Il numero verde antiracket ed antiusura consta attualmente di 5 postazioni in operatività dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21, esclusi i giorni festivi.

 

Sono impegnati, complessivamente, 12 operatori che sono stati reclutati dopo un'attenta selezione in base al livello culturale, alla sensibilità ed alle capacità comunicative.

 

Tutti gli operatori sono stati preventivamente formati e, prima dell’inizio del servizio, hanno svolto un periodo di affiancamento presso l’URP dell’Ufficio del Commissario antiracket ed antiusura.

 

Attualmente 10 operatori operano in 2 turni giornalieri di 6 ore. Altri due operatori offrono il proprio servizio in caso di assenza di uno degli operatori in agenda. Alla gestione del flusso telefonico provvede un sistema informatico che accoglie la telefonata e la indirizza al primo operatore libero.

 

Gli operatori registrano le informazioni date agli utenti e annotano, ove lo ritengano opportuno, considerazioni in ordine alla tipologia.

 

E’ bene sottolineare che non si tratta di un questionario a cui gli utenti sono sottoposti durante il colloquio. Tutte le informazioni che gli operatori registrano devono necessariamente emergere spontaneamente dalla telefonata e non possono, in alcun modo, essere sollecitate.

 

Tutte le informazioni raccolte sono anonime: non contengono, cioè, riferimenti a persone o a fatti che per loro natura possono far risalire a chi ha telefonato.

 

b) Le telefonate al numero verde

 

Come già detto le telefonate giunte al numero verde antiracket ed antiusura, nel periodo preso in esame (equivalente a 31 giorni di servizio), sono state 21.489.

 

Il dato più rilevante è la costanza del flusso: nonostante un naturale calo di telefonate durante le festività natalizie, il flusso di telefonate è rimasto alto. Mercoledì 20 dicembre, nella settimana precedente il Natale, sono giunte al numero verde 570 telefonate. Più di 300 telefonate sono giunte nei 3 giorni tra Natale e Capodanno e più di 400 tra il 2 ed il 3 gennaio 2001.

 

La concentrazione del flusso telefonico in determinate fasce orarie ha determinato che, specialmente durante i picchi, siano andate perse quasi la metà delle telefonate.

 

E’ evidente, da questi numeri, che la risposta dei cittadini al servizio offerto è sintomatica di un bisogno che fino ad oggi non si è riusciti ad esprimere a pieno. Bisogno che si esplicita anche con le 4.600 telefonate giunte al numero verde fuori dell’orario di operatività.

 

L’avvio della campagna di informazione (vale la pena sottolinearlo: fino a 1.765 telefonate al giorno la prima settimana) ha fatto emergere attese ed aspettative che si sono rivelate superiori alle previsioni di servizio.

 

Ed è per rispondere ai tanti che hanno telefonato, ed ai quali non è stato possibile dare un’immediata risposta, che si è deciso, a decorrere dall’8 gennaio 2001, di aumentare di 4 postazioni le linee attualmente attive. Nel complesso, infatti, sono andate perse per abbandono durante l’attesa, 6.454 telefonate.

 

I tempi di attesa medi, come già accennato, sono pari a 35 secondi (l’attesa non dovrebbe comunque protrarsi oltre i 20 secondi). Ma nei giorni di picco l’attesa è stata molto più alta, anche più di un minuto (fino ad un massimo di 1 minuto e 37 secondi il 27 novembre).

 

Nonostante l’intasamento fisiologico, in determinate ore della giornata, il flusso delle telefonate è costante nel corso delle 12 ore di operatività del servizio. Questo ci fa dedurre che le telefonate perse non corrispondono effettivamente ad utenti che non sono più riusciti a mettersi in contatto con il servizio operativo. E’ assai probabile che molti abbiano tentato di contattare il numero verde in orari diversi da quelli di maggior afflusso, riuscendo a parlare con gli operatori.

 

La necessità di ampliare la ricettività del servizio è, inoltre, confermata dal fatto che in nessuna fascia oraria della giornata media si riesce a servire tutte le telefonate che affluiscono al sistema. Nella fascia oraria con minor afflusso di chiamate (dalle 19 alle 20) in 31 giorni di servizio sono arrivate 1.235 telefonate, ne sono state servite 801 e ne sono andate perse 434.

 

 

c) Il servizio offerto dagli operatori

 

Complessivamente più di 729 ore di conversazione. Questo è il risultato di 31 giorni di servizio del numero verde: un dato quantitativo ma anche qualitativo. La “qualità” del servizio si fonda, infatti, sulla “comunicazione calda” degli operatori.

 

Mediamente ciascuna telefonata ha avuto un tempo di conversazione di oltre 4 minuti. Questa cifra però racconta solo in parte il lavoro svolto in questo periodo.

 

Ad abbassare la media “vera” delle telefonate ci sono le chiamate di quanti hanno avuto bisogno solo di un’informazione (un numero di telefono, un indirizzo, ecc.)

 

Molti utenti hanno richiesto, invece, un sostegno diverso, di vera e propria assistenza umana, morale, psicologica e non solo tecnico-informativa. Ed è su questi che si è concentrata l’attenzione.

 

Sulle vittime, e sulle potenziali vittime, gli operatori hanno lavorato per acquisirne la fiducia, facendoli parlare, ascoltandone gli sfoghi, tranquillizzandoli, valorizzando il gesto della telefonata che spezza l’isolamento.

 

La telefonata, infatti, ha rappresentato il primo approccio con la rete di servizi realizzata dall’Ufficio del Commissario antiracket ed antiusura.

 

Agli operatori, nella logica del sistema, è riservato il compito di accogliere gli utenti, tranquillizzarli, assisterli per poi indirizzarli verso quelle strutture territoriali che più rispondono alle esigenze ed alle problematiche che il singolo utente ha evidenziato.

 

Come già accennato gli operatori hanno avuto la possibilità di acquisire le informazioni che, spontaneamente, l’utente ha fornito durante la conversazione.

 

Su un totale di 10.215 telefonate, il 34% hanno consentito la registrazione della scheda da parte degli operatori. Di 6.743 telefonate (corrispondenti al 66%) non abbiamo, quindi, una registrazione per tipologia.

 

E’ bene chiarire che percentuali analoghe sono registrate anche in altri tipi di servizio. Fisiologicamente, infatti, una parte di telefonate a cui non corrisponde la scheda derivano da cadute nel corso della conversazione (che il contatore comunque annota). Un’altra parte è da ricondurre a scherzi ed a errori.

 

Una parte considerevole, invece, deriva dall’impossibilità materiale, da parte dell’operatore, di far fronte alle difficoltà. In alcuni giorni, ed in alcune fasce orarie di particolare afflusso delle chiamate, sono stati gli stessi responsabili di sala a suggerire agli operatori di sospendere la compilazione dei moduli di ricezione per poter ridurre l’attesa delle telefonate in accoglienza.

 

Complessivamente le schede complete (in cui è stata dichiarata la provincia di origine della chiamata e si fa riferimento esplicito al fenomeno dell’estorsione o dell’usura) sono 2.248 (22,2%). Quelle in cui non è dichiarata la provincia ma si fa riferimento, secondo quanto dichiarato dagli utenti, al fenomeno sono 88 (0,9%).

 

Vale a dire che, su 10.215 telefonate, il 23% degli utenti ha fatto riferimento esplicito all’ estorsione o all’usura in quanto vittima o potenziale vittima.

 

In altri 1.120 casi (l’11%) gli utenti hanno fatto richiesta di informazioni generali o specifiche ma non  hanno esplicitato di essere coinvolti personalmente dal fenomeno del racket o dell’usura.

 

Merita attenzione quest’ultimo punto.

 

E’ ovvio che una larga parte di telefonate sono da ricondurre, per tipologia e per modalità con cui si è svolto il colloquio, a persone coinvolte nel fenomeno racket ed usura. Non è strano che si preferisca l’anonimato, frapponendo un diaframma al coinvolgimento emotivo. E’ apparso evidente, spesso, il rifiuto a svelarsi anche davanti un interlocutore telefonico. Ed è questa una caratteristica tipica di chi vive questi fenomeni.

 

Dai dati emerge un assoluto sbilanciamento fra quanti vivono problematiche legate all’usura (93,3%) e quanti quelle legate all’estorsione (5,2%). Questo dato è spiegabile solo in parte con una diversa diffusione.

 

La differenza quantitativa dei casi non è, cioè, espressione dell’assenza del fenomeno ma il segno che questo tipo di servizio probabilmente non è sufficiente a rispondere alle esigenze di chi è vittima di estorsione: proprio per il collegamento con la criminalità mafiosa, c’è un tasso di diffidenza maggiore.

 

La stessa localizzazione delle province di origine delle chiamate è emblematico. Le telefonate che fanno riferimento all’estorsione arrivano quasi esclusivamente dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Campania.

 

Per chi vive in queste regioni la diffidenza è un carattere che si acquisisce nello svolgersi della vita quotidiana. E spesso, come  sottolineano molte analisi in tal senso, la condizione di estorto finisce per diventare la normalità.

 

Questo tipo di considerazione ce ne suggerisce un'altra che evidenzia la differente caratterizzazione dei due fenomeni.

 

La metà delle telefonate per estorsione sono arrivate dalle 4 regioni a rischio, a conferma di quanto questo fenomeno sia radicato (anche se preoccupante appare il dato del Lazio e della Lombardia): colpisce la coincidenza del numero delle telefonate con quello delle denunce per estorsione.

 

Le telefonate per usura, al contrario, confermano una diffusione del fenomeno su tutto il territorio nazionale. Il dato del Lazio (276 telefonate) conferma quanto già è stato segnalato in altre sedi rispetto alla presenza del fenomeno nella regione. Sorprendono i dati  della Lombardia (302), del Piemonte (158), della Toscana (100), dell’Emilia Romagna (93), del Veneto (83).

 

Se da un lato la differenza quantitativa è espressione anche di una maggiore disponibilità ad aprirsi da parte degli utenti, dall’altra c’è l’inequivocabile penetrazione in alcune aree del paese del fenomeno usurario che sorprende e che meriterebbe una accurata riflessione.  

 

d) Chi ha telefonato per usura

 

Il 24% di chi ha chiamato al numero verde (che rappresenta il 93% delle telefonate “utili” di cui è stata compilata una scheda) è già vittima o è stato vittima di usura.

 

 Dalle telefonate emerge che si cade in mano agli usurai per motivi facilmente immaginabili:

·  per problemi inerenti all’attività economica                     44,7%

·  per problemi economici familiari                              42,4%

 

Accanto a chi già è in mano agli usurai c’è chi, invece, ha paura di diventarne vittima (38,5%). Il profilo qui cambia. Pur facendo da sfondo lo stesso tipo di problematiche economiche (relative all’attività od alla famiglia) emerge la percezione di trovarsi in fondo ad un vicolo cieco.

 

La richiesta di aiuto è più palpabile ma al tempo stesso più difficile, perché la condizione psicologica derivante dall’esposizione debitoria ed il consolidato economico, è risultata, nei racconti, spesso difficilmente gestibile.

 

Le difficoltà economiche delle potenziali vittime, e di chi è già vittima, si autoalimentano. Molti hanno chiuso ed aperto attività, accumulando esposizione economiche nei confronti di banche, finanziarie, privati in un avvitarsi senza fine.

 

In ambedue i profili (vittime e potenziali vittime) è apparso chiaro il tentativo di uscita dall’isolamento. Tentativo vissuto anche come rimedio per ritrovare dignità personale ed accettazione sociale. Chi telefona vive spesso con vergogna la propria condizione. Non si sente accettato, si percepisce alienato socialmente.

 

Il servizio rappresenta un’indubbia sponda alla solitudine che è il tratto comune di chi vive ai margini della vita economica ed in situazione di grave indebitamento. Già questa possibilità di comunicare e condividere le proprie difficoltà rappresenta un risultato importante della campagna di informazione.

 

Va rilevato che molti continuano a chiamare: superato il muro di gomma dell’autoesclusione, manifestano la necessità di consolidare la loro nuova condizione attraverso la condivisione, il protagonismo derivante dalla “comunicazione calda” del colloquio con gli operatori. Ritrovata la stima di sé, si può aprire concretamente il percorso per denunciare gli usurai.

 

 

e) Chi ha telefonato per estorsione

 

La maggioranza degli utenti che ha chiamato per usura aveva paura di diventarne vittima. Per l’estorsione chiama, invece, quasi esclusivamente, chi già ne è vittima (77%).

 

Già questo dato spiega la differenza tra i due reati: tanto invasiva quanto invisibile è l’usura, quanto inaspettata (ma ugualmente invasiva) è l’estorsione.

 

L’89% di chi ha chiamato è stato minacciato od ha subito atti di violenza. La leva della minaccia ha un suo codice comunicativo estremamente efficace. Tende a mettere la vittima nelle condizioni emotive di cedere al ricatto (il 19% ha subito danni alla proprietà, l’11% ha dichiarato che lui o i suoi familiari hanno subito violenza fisica da parte degli estorsori).

 

Ma il profilo psicologico che emerge è sostanzialmente diverso da quello di chi è vittima di usura. Non c’è vergogna, alienazione sociale, necessità di acquisire un ruolo. La vittima di estorsione, infatti, sente minacciato il proprio ruolo, un ruolo che le vittime di usura hanno già perso.

 

La vittima di estorsione non è in fondo ad un vicolo cieco, se non occasionalmente. E’ spesso ad un bivio in cui una delle due strade non ha uscite: attraverso il numero verde cerca di capire quale è quella giusta.

 

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L’efficacia del sevizio è legata alla capacità, da un lato, di coinvolgere i diversi soggetti presenti sul territorio e, dall’altro, di orientare verso tali strutture i soggetti bisognosi di aiuto.

 

Per quanto riguarda i soggetti con problematiche riconducibili all’usura (sia in quanto vittime, sia in fase di prevenzione), il 43% sono stati orientati alle Fondazioni antiusura, il 42% ai Confidi, il 9% alle associazioni antiracket e la rimanente parte alle Prefetture.

 

Per quel che riguarda invece i soggetti con problemi legati all’estorsione, il 60% è stato indirizzato alle associazioni antiracket ed il 15% alle Prefetture.

 

Bisogna considerare che per entrambe le fattispecie, non sempre vi è una possibilità di sostegno specifico sul territorio (Fondazioni e Confidi per l’usura e associazioni antiracket per l’estorsione), in quanto tali realtà associative non sono presenti su tutto il territorio nazionale.

Merita attenzione l’analisi dei motivi delle chiamate, il tipo di informazioni richieste e l’atteggiamento psicologico. In entrambe le fattispecie, è significativo il bisogno di avere informazioni (27% usura, 12% estorsione). Il tratto principale però è legato al bisogno di comunicare, di condividere con altri la propria condizione.

 

Il 40% delle richieste di informazione per l’usura riguarda il Fondo di prevenzione, il 32% le strutture territoriali e il 16% le possibilità di accesso al Fondo di solidarietà.

 

Nel caso dell’estorsione più forte è la richiesta di avere interlocutori sul territorio (43%), bisogno questo specifico della problematica, mentre il 39% chiede notizie sulle possibilità di accesso al Fondo di solidarietà.

 

Va rilevato l’atteggiamento psicologico di chi ha chiamato, e come per il 16% nel caso dell’estorsione e per il 10% nel caso dell’usura, la telefonata rappresenti uno sfogo; omogeneo ad entrambe le categorie è infine è il dato di chi si lamenta delle istituzioni (4-5-%).

 

 

Grafici

1 – I flussi delle chiamate (periodo 20 novembre 2000 - 3 gennaio 2001)

 

2 – Telefonate servite ed informazioni registrate

 

3 – Distribuzione delle telefonate per regione e per motivo della chiamata

 

4 - Motivo della chiamata

 

 

3. Legge finanziaria

 

Nella legge finanziaria 2001 approvata dal Parlamento, all’art. 145, comma 25 è previsto che con decreto del Ministro dell’Interno, adottato di concerto con il Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, le somme del Fondo di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura possono essere destinate per gli anni 2001 e 2002 al finanziamento del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura di cui all’art. 15, comma 1 della legge 108/1996.

 

Il comma 26 prevede inoltre, a determinate condizioni, la riapertura dei termini per la presentazione delle istanze al Fondo di solidarietà da parte delle vittime di usura. Questa previsione consente di porre rimedio alla mancata registrazione da parte della Corte dei Conti di alcuni commi dell’art. 19 del DPR 16/81999, n. 455, col quale era stata impedita la rimessione in termini delle istanze di accesso al Fondo di solidarietà da parte delle vittime di usura.

 

Infatti la disciplina transitoria introdotta dalla L.44/1999, la quale aveva stabilito l’applicabilità del nuovo regime in materia di elargizione anche per i fatti denunciati o accertati antecedentemente all’entrata in vigore della legge (con conseguente remissione in termini delle relative istanze), non poteva, per effetto della decisione della Corte dei Conti, essere estesa alle istanze di concessione del mutuo.

 

Il comma 27 infine modifica i tempi di restituzione del mutuo da parte del beneficiario portandoli da 5 a 10 anni.

 

La periodizzazione originaria risultava infatti inadeguata per la vittima di usura, costretta a sopportare a proprio svantaggio i tempi occorrenti per procedimenti giudiziali particolarmente lunghi e complessi.

 

Peraltro, ancorché beneficiaria di anticipazione, la vittima può attuare solo con la corresponsione dell’intero importo del mutuo, correlata al rinvio a giudizio, il ripianamento dei propri debiti, ed essere perciò in grado di provvedere alla rifusione delle somme percepite.

 

 

 

Roma, 15-1-2001

 

 

                                                                   (Tano Grasso)


ATTIVITÀ DEL COMMISSARIO

mesi di  agosto – settembre – ottobre  - novembre – dicembre 2000

 

Rapporti con le Associazioni

 

1 agosto: Roma, incontro con il Coordinamento nazionale Confidi

 

12 settembre: Bologna, riunione con i Confidi dell’Emilia Romagna e della Toscana in previsione della campagna di informazione

 

12 settembre: Venezia, riunione con i Confidi del Veneto, del Friuli e del Trentino in previsione della campagna di informazione

 

13 settembre: Roma, riunione con i Confidi del Lazio, delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise e dell’Umbria in previsione della campagna di informazione

 

18 settembre: Milano, riunione con i Confidi della Lombardia in previsione della campagna di informazione

 

27 settembre: Bari, riunione con i Confidi della Puglia e della Basilicata in previsione della campagna di informazione

 

29 settembre: Torino, riunione con i Confidi del Piemonte e della Liguria in previsione della campagna di informazione

 

4, 25 ottobre e 8 novembre: Roma, riunione del tavolo comune fra ABI e Coordinamento nazionale Confidi

 

7, 8, 14, 15, 21 e 22 ottobre: Roma, Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno, seminari di formazione per i referenti della campagna di informazione

 

5 novembre: Milazzo, presentazione nuova associazione antiracket

 

7 novembre: Roma, incontro fra le organizzazioni di categoria di Roma, promossa dal Presidente della Provincia, Silvano Moffa

 

21 novembre: Roma, Tavola rotonda sull’usura organizzata dalla Consulta nazionale delle Fondazioni Antiusura

 

27 novembre: Ravenna, Celebrazione 25° anniversario Confidi commercianti Ravenna

 

4 dicembre: Messina, riunione interregionale con Prefetture, associazioni antiracket, fondazioni antiusura e Confidi

 

 

Iniziative sul territorio

 

14 settembre: Siena, Convegno sulla prevenzione dell’usura organizzato dall’Arciconfraternita di Siena

 

16 settembre: Francavilla Fontana (BR), Conferenza sulla sicurezza organizzata dalla FAI (Federazione antiracket italiana) alla presenza del Presidente della Commissione parlamentare antimafia, On. Giuseppe Lumia

 

16 settembre: santuario della Madonna della Montagna di Polsi, dibattito presso il Campo nazionale di formazione antimafia

 

19 settembre: Taranto, Tavola rotonda sulla prevenzione dell’usura, organizzata dalla Confcommercio

 

30 settembre: Giardini Naxos, incontro pubblico con i commercianti promosso dal Comune

 

7 ottobre: Capo D’Orlando, presentazione del libro di Umberto Santino “Storia dell’antimafia”

 

16 ottobre: Milano, dibattito alla partenza del Treno per la legalità della Confesercenti, alla presenza del Ministro dell’Interno, Avv. Enzo Bianco

 

21 ottobre: Palermo, dibattito alla chiusura del Treno per la legalità della Confesercenti

 

31 ottobre: Caserta, Convegno promosso dalla Prefettura

 

31 ottobre: Napoli, Assemblea annuale della Fondazione San Giuseppe Moscati

 

19 novembre: Bari, Tavola rotonda sull’usura organizzata dalla Fondazione San Nicola e Santi Medici

 

19 novembre: Bari, “Partita del cuore” contro l’usura

 

25 novembre: Brescia, Convegno sulla sicurezza organizzato dai Democratici di Sinistra

 

28 novembre: Milano, conferenza sull’usura c/o l’università Bocconi

 

29 novembre: Ostia, seminario con i docenti della locale scuola media sui temi della legalità

 

2 dicembre: Scicli (SR), inaugurazione di una falegnameria ricostruita con il risarcimento del Fondo di solidarietà, alla presenza del Ministro dell’Interno, Enzo Bianco

 

5 dicembre: Catania, convegno sull’usura organizzato dal Comune e da Isfoter

 

13 dicembre: Palermo, convegno contro la criminalità nell’ambito della Conferenza dell’ONU organizzato da Libera

 

16 dicembre: Messina, seminario di studi “Oltre ogni mafia: i sistemi socio-economici etici al Sud”

 

19 dicembre: Roma, convegno sull’usura organizzato dalla UIL

 

 

Rapporti istituzionali

 

1 agosto: Roma, incontro con il Capo della Polizia, Prefetto Gianni De Gennaro

 

2, 23, 30, 31 agosto; 5, 6, 11, 13, 28 settembre; 3, 5, 10, 12, 17, 24, 25 ottobre; 2, 3, 8, 14, 15, 21, 22, 28, 29 novembre; 6, 14, 19, 21, 22 dicembre: Roma, sedute del Comitato di Solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura

 

23 agosto: Roma, incontro con capo della Criminalpol, Prefetto Antonio Manganelli

 

29 agosto: Palermo, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria ed antiracket, nell’anniversario della morte di Libero Grassi

 

29 agosto: Marsala, riunione presso il Comune del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

4 settembre:  Roma, incontro con il Presidente del CNEL, Dott. Pietro Larizza

 

4 settembre: Caserta, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

5 settembre:  Roma, incontro con il Presidente del Forum antiusura del CNEL, Prof. Giovanni Conso

 

5 settembre:  Roma, incontro con il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, On. Giuseppe Lumia

 

6 settembre: Roma, incontro con il Presidente della Camera, On. Luciano Violante

 

7 settembre: Roma, incontro con il Ministro del Tesoro, On. Vincenzo Visco

 

8 settembre: Napoli, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

11 settembre: Roma, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

19 settembre: Taranto, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

20, 21 e 26 settembre: Roma, riunione della Commissione tecnica per la gara di appalto della campagna di informazione

 

21 settembre: Roma, incontro con il Ministro dell’Interno, Avv. Enzo Bianco

 

25 settembre: Roma, riunione con i magistrati del costituendo osservatorio sui fenomeni dell’usura

 

26 settembre: Roma, incontro con il Ministro delle Finanze, On. Ottaviano Del Turco

 

27 settembre: Bari, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

29 settembre: Torino, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

4 ottobre: Palermo, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria e antiracket

 

6 ottobre: Cosenza, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

11 ottobre: Avellino, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

24 ottobre: Roma, incontro con il Presidente della Camera, On. Luciano Violante

 

27 ottobre: Roma, incontro con l’assessore della Regione Toscana, Dott.ssa Guidi

 

6 novembre: Palermo, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria e antiracket

 

13 novembre: Roma, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi riceve il Commissario

 

13 novembre: Roma, incontro con Capo della Polizia, Prefetto Gianni De Gennaro

 

16 novembre: Roma, Conferenza stampa di presentazione della Campagna di informazione alla presenza del Ministro dell’Interno, Enzo Bianco, e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vannino Chiti

 

17 novembre: Roma, incontro con il Presidente del Comitato Parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza, Franco Frattini

 

23 novembre: Cagliari, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni di categoria

 

28 novembre: Roma, incontro con il Presidente del Senato, Nicola Mancino

 

1 dicembre: Rieti, riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

 

1 dicembre: Fiumefreddo (CT), riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alle associazioni antiracket

 

7 dicembre: Roma, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi riceve una delegazione composta da commercianti   di Capo d’Orlando in occasione del 10° anniversario della costituzione dell’associazione antiracket

 

12 e 13 dicembre: Palermo, Conferenza dell’ONU per la lotta alla criminalità transnazionale

 

18 dicembre: Copertino (LE), riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, aperto al pubblico

 


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