QUINDICESIMA RELAZIONE DEL

COMMISSARIO PER IL COORDINAMENTO

DELLE INIZIATIVE ANTIRACKET ED ANTIUSURA

 

Febbraio 2001

 

 

 

1.    L’accordo ABI-Confidi

 

Il 3 aprile scorso nella sede dell’Associazione bancaria in Roma è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra l’ABI e il Coordinamento Nazionale dei Confidi. Tale accordo è l’esito di quel tavolo comune istituito presso l’ufficio del Commissario antiracket e antiusura (ved. Prima relazione annuale- Agosto 2000), finalizzato a presentare le “Linee guida per l’utilizzo dei fondi di prevenzione dell’usura di cui alla legge nr.108/96, articolo 15”.

 

Il sistema della prevenzione imperniato attorno all’art.15 può offrire risposte efficaci solo con l’impegno attivo sia del mondo associativo che di quello bancario; il venir meno di uno dei due soggetti determinerebbe un decisivo indebolimento della strategia di prevenzione. Laddove questa partecipazione si è consolidata, ad esempio in alcune aree del centro-nord, si sono avuti migliori risultati con apprezzabili benefici per i piccoli operatori economici. Promuovere un incontro tra associazioni e banche al fine di definire nuove modalità d’intervento è la condizione indispensabile per estendere a tutto il territorio nazionale esperienze positive, con particolare riguardo alle aree meridionali e ai soggetti economici più marginali.

 

L’accordo si è realizzato grazie alle reciproche disponibilità; a tale riguardo significative sono state le parole del presidente dell’ABI Maurizio Sella: “Combattere l’usura è un obiettivo comune al sistema bancario e a quello imprenditoriale”. E’ la prima volta che attorno ad uno stesso tavolo si confrontano, giungendo ad un esito positivo, rappresentanti dei Confidi, delle Banche, delle Istituzioni.

 

Nel merito l’accordo costituisce un’assunzione di impegni e un forte

segnale inviato sia all’intero sistema creditizio che a quello associativo.

Questi gli aspetti più importanti delle “linee guida” per l’utilizzo dei fondi speciali:

1.     l’invito a valutare l’opportunità di prevedere un adeguato moltiplicatore, da applicarsi caso per caso, anche tenendo conto del “contenuto livello di insolvenze”;

2.     l’inserimento tra i soggetti beneficiari anche di coloro che sono stati cancellati dal registro dei protesti avendo eseguito il pagamento, secondo le modalità della recente legge n.235/2000;

3.     i tempi di istruttoria: vi è l’auspicio che confidi e banche possano individuare dei percorsi accelerati per l’approvazione delle domande che, comunque, devono avere tempi certi di definizione;

4.     il proposito di estendere la sottoscrizione di convenzioni tra banche e confidi.

 

Si tratta di un importante passo in avanti nelle iniziative di prevenzione dell’usura; ad esso ne dovranno seguire altri, a partire dalle varie realtà territoriali. Interessante potrebbe essere la convocazione di tavoli provinciali da parte dei Prefetti, numerosi sono quelli che hanno già manifestato la loro disponibilità, per definire nel concreto le modalità di collaborazione tra banche e confidi.

 

In questo contesto è assolutamente necessario che i fondi prevenzione per le Fondazioni e per i Confidi vengano assegnati nel più breve tempo possibile, tenendo conto anche della notevole crescita di richieste a seguito della recente campagna d’informazione. Il Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro del Tesoro ha assegnato, secondo quanto indicato nell’ultima legge finanziaria, 100 miliardi di lire al Fondo di prevenzione lo scorso 8 gennaio. Il 31 marzo sono scaduti i termini per la presentazione delle domande e la Commissione (art.15.8 legge 108/96), costituita presso il Ministero del Tesoro, può deliberare l’assegnazione del contributo.

 

Il 5 marzo scorso, il Commissario ha invitato il Ministro del Tesoro a valutare “l’opportunità di disporre affinché i lavori della Commissione in oggetto ed il disimpegno delle incombenze attraverso cui vengono erogati i finanziamenti avvengano in tempi di congrua urgenza, richiesti dalle aspettative del mondo delle categorie e del volontariato che hanno motivato l’intervento del Parlamento”.

 

2.    La nuova legge a favore dei testimoni

 

Il 13 febbraio il Parlamento ha approvato la legge n.45 “Modifica della disciplina della protezione e del trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia nonché disposizioni a favore delle persone che prestano testimonianza”. Il secondo capo della legge, che prevede le nuove “norme per la protezione dei testimoni di giustizia”, risolve un problema molto sentito dalle associazioni antiracket e dall’opinione pubblica perchè assicura condizioni dignitose a quei testimoni che non hanno mai avuto problemi con la giustizia. Queste norme giungono dopo un’interessante attività conoscitiva svolta dalla Commissione antimafia che ha posto all’attenzione del Parlamento il problema (ved. Relazione Mantovano approvata il 30.6.98).

 

La prima innovazione riguarda la definizione dei “testimoni di giustizia”, finalmente distinti dai collaboratori di giustizia: l’assimilazione degli uni agli altri costituiva una grave ingiustizia a danno di quanti rendevano una generosa e gratuita testimonianza per fatti di cui erano parte offesa o testimoni.

 

I testimoni, oltre allo speciale programma di protezione, hanno diritto, tra l’altro:

1.     a misure di assistenza volte a garantire un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello esistente prima dell’avvio del programma di protezione;

2.     se dipendenti pubblici, al mantenimento del posto di lavoro, in aspettativa retribuita, in attesa della definitiva sistemazione anche presso altra amministrazione dello Stato;

3.     alla corresponsione di una somma a titolo di mancato guadagno derivante dalla cessazione dell’attività lavorativa;

4.     a mutui agevolati volti al completo reinserimento nella vita economica e sociale;

5.     all’acquisizione al patrimonio dello Stato dei beni immobili dei quali essi sono proprietari, dietro corresponsione dell’equivalente in denaro a prezzo di mercato.

Queste norme costituiscono un contributo legislativo di straordinario valore al rafforzamento dell’iniziativa antiracket e antiusura.

 

3.    L’attività di monitoraggio

 

Coerentemente alle indicazioni del DPR di nomina a Commissario Straordinario (“previa effettuazione di apposito monitoraggio, il commissario straordinario propone alle competenti autorità l’adozione delle eventuali misure ritenute opportune”) l’ufficio ha definito una iniziativa volta ad una migliore conoscenza delle dinamiche dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura.

 

L’intento è di ricavare in tempi ragionevolmente brevi indicazioni che consentano una valutazione “qualitativa” dei due fenomeni, in alcune aree emblematiche, con riferimento alle nuove dinamiche al fine di verificare: l’evoluzione del “modus operandi” degli autori dei reati; il livello di riferibilità dei due fenomeni alla criminalità organizzata; la duplice valutazione del fenomeno estorsivo quale elemento di distorsione delle leggi di mercato e quale tradizionale forma di violenza a valenza intimidatoria.

 

La ricognizione dei fatti e degli elementi necessari dovrà considerare le attività investigative già svolte, acquisire un quadro aggiornato della situazione esistente, acquisire le valutazioni degli “osservatori privilegiati”ed in particolare delle associazioni di categoria, delle associazioni antiracket, delle fondazioni antiusura, dei rappresentanti del mondo creditizio.

 

Un’attività, più impegnativa e più duratura, dovrà riguardare “l’Osservatorio permanente dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura”, istituito con Decreto del Ministro dell’Interno del 2.6.1998 e composto dai rappresentanti di varie istituzioni.

 

Con decreto dello scorso 9 marzo il Ministro dell’Interno ha nominato quali consulenti esterni alcuni magistrati impegnati nelle procure della Repubblica.

 

Roma, 9 aprile 2001                                                                 IL COMMISSARIO

(Tano Grasso)

ATTIVITÀ DEL COMMISSARIO

mese di febbraio 2001

 

 

Rapporti con le Associazioni

 

17 febbraio: Patti, assemblea nazionale delle associazioni antiracket alla presenza del Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gemma

 

18 febbraio: Siracusa, assemblea annuale dell’associazione antiracket ed antiusura “Salvatore Raiti”

 

Iniziative sul territorio

 

13 febbraio: Milano, incontro su usura e racket in Lombardia organizzato da “Libera”

 

17 febbraio: Patti, incontro con gli studenti delle scuole

 

24 febbraio: Roma, convegno sulla giustizia organizzato dai Democratici di Sinistra

 

Rapporti istituzionali

 

1, 6, 14, 15, 21, 28 febbraio: Roma, sedute del Comitato di Solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura

 

6 febbraio: Roma, audizione presso la Commissione parlamentare antimafia

 

7 e 8 febbraio: Roma, seminario di formazione per i referenti delle Prefetture

 

9 febbraio: Roma, partecipazione alla Conferenza sulla sicurezza del Ministro dell’Interno, Enzo Bianco

 

14 febbraio: Roma, partecipazione al Forum delle associazioni antiracket ed antiusura del CNEL

 

26 febbraio: Roma, incontro con il Prefetto di Roma, e l’On. Cirilli