SEDICESIMA RELAZIONE DEL

COMMISSARIO PER IL COORDINAMENTO

DELLE INIZIATIVE  ANTIRACKET ED ANTIUSURA

 

Marzo 2001

 

 

 

 

1. Attività del Comitato

 

Nei primi quattro mesi del 2001 l’attività del Comitato del Fondo di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura ha registrato un sensibile aumento del numero di delibere adottate, rispetto a quelle del corrispondente periodo dell’anno precedente.

 

In detto periodo sono state esaminate dal Comitato 271 istanze, di cui 140 di estorsione, 123 di usura e 8 di estorsione e di usura (lo scorso anno le istanze esaminate erano state 278). Il Comitato ha assunto 153 atti deliberativi di cui 54 di accoglimento (39 per l’estorsione e 15 per l’usura) e 99 di non accoglimento (47 per l’estorsione, 47 per l’usura, 5 per l’estorsione e l’usura). Nello stesso periodo dello scorso anno il Comitato aveva assunto 115 atti deliberativi (di cui 43 di accoglimento e 72 di non accoglimento).

 

Il sostanziale aumento dell’attività deliberativa (e bisogna considerare che due sedute del Comitato sono state riservate all’adempimento normativo dell’approvazione della relazione annuale) acquista una maggiore rilevanza perché coincide con un minor numero di sedute del Comitato: 22 nel 2001, 32 nel 2000.

 

Questo risultato segnala l’intensa attività istruttoria svolta nell’ultimo anno, parallelamente all’attività deliberativa, nonché la professionalità che i funzionari delle Prefetture, dell’Ufficio del Commissario e dell’Ufficio di supporto, nonché i membri del Comitato, hanno acquisito in materia. In altre parole è un sintomo che la macchina istruttoria, dopo un ragionevole periodo di rodaggio, può essere considerata soddisfacente.

 

Nel merito poi delle istanze, si sono riscontrati significativi cambiamenti nelle motivazioni riguardanti i non-accoglimenti: in particolare, grazie alla riapertura dei termini per la presentazione delle istanze, prevista nella legge finanziaria 2001, il numero delle domande rigettate perché fuori termine è sceso da 20 a 4 (queste ultime riguardano solo l’estorsione), a dimostrazione che l’attività di informazione sugli strumenti a disposizione comincia a produrre i primi effetti.

 

Tra le deliberazioni di non-accoglimento, 9 sono state conseguenti a dichiarazione di fallimento dell’istante: questo elemento, oltre a far venir meno la qualificazione soggettiva, non consente il raggiungimento della finalità del reinserimento nell’economia legale per le vittime di usura (comma 5 art. 14 l. 108/96) e, per le vittime di estorsione, la destinazione del risarcimento ottenuto ad attività imprenditoriale (comma 2 art. 15 l. 44/99).

 

8 istanze per ottenere il mutuo non sono state accolte perché il Comitato ha ritenuto che l’eventuale importo non avrebbe garantito la finalità del reinserimento nell’economia legale (o si aveva davanti un importo assolutamente insignificante del danno da interesse usurario, o tale importo era del tutto sproporzionato rispetto alla situazione debitoria dell’istante).

 

Da considerare inoltre che ben 21 istanze di usura, su un totale di 47 non accolte, sono state deliberate sulla base della sorte delle vicende giudiziarie, ai sensi del terzo comma dell’art. 14 della l. 108/96: in 13 casi l’istante non risultava parte offesa nel procedimento penale (o aveva perso tale qualificazione a seguito, ad esempio, di sentenza di assoluzione dell’imputato); in 8 casi perché, nella fase delle indagini preliminari, essendo obbligatorio e vincolante il parere del Pubblico Ministero, questi non si era pronunciato o si era espresso in senso contrario.

 

In Comitato, in questi quattro mesi, è giunto un consistente numero di istanze per le quali la mancata presentazione della necessaria documentazione, nonostante i ripetuti solleciti, ha comportato l’impossibilità di una valutazione nel merito dell’istanza stessa (13 istanze non accolte).

 

Sono stati complessivamente erogati £. 4.625.117.883, mentre nel periodo precedente erano £. 11.495.334.314. Questo dato dipende dal fatto che al momento dell’insediamento pendevano una serie di istanze, soprattutto in materia di estorsione, “storiche”, per le quali negli ultimi mesi del 1999 gli organi preposti alla deliberazione non erano intervenuti data l’imminenza dell’entrata in vigore della nuova e più aperta normativa della l. 44/99. Non a caso è assolutamente identico l’importo complessivo erogato a titolo di mutuo alle vittime di usura (quasi 2 miliardi).

 

 

2. Confidi e Fondazioni

 

Più volte si è posta l’attenzione sul ruolo strategico svolto dai Confidi e dalle Fondazioni nella prevenzione dell’usura. Si è sottolineata sia la necessità di aumentare il numero dei Confidi esistenti, con particolare riguardo al Mezzogiorno, dove più forte è l’esigenza di un credito alternativo o sussidiario, sia l’opportunità che i Confidi già esistenti costituissero al loro interno i fondi antiusura per accedere al finanziamento del Ministero del Tesoro.

 

A seguito della legge finanziaria 2001 (art. 145, comma 25) è stato finanziato il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura di cui all’art. 15, comma 1 della legge 108/1996 con 100 miliardi.

 

Il 31-3-2001 è scaduto il termine per la presentazione delle richieste di accesso. Le novità che giungono in merito sono confortanti: 74 nuovi Confidi e 8 Fondazioni hanno fatto domanda per la prima volta.

 

Il dato è ancora più significativo se si guarda alla distribuzione geografica dei Confidi che hanno fatto richiesta: quasi la metà (33) di questi sono collocati nelle regioni centro-meridionali, sulle quali è stata richiamata con forza l’attenzione da parte del Commissario, sino ad un’aperta sollecitazione delle associazioni di categoria a livello nazionale e degli stessi Confidi.

 

 


REGIONE

DOMANDE NUOVI CONFIDI

Basilicata

1

Calabria

4

Campania

5

Puglia

5

Sardegna

4

Sicilia

7

Lazio

7

TOTALE

33


 

Se confrontiamo questi numeri con quelli dei Confidi già esistenti, notiamo che in Sicilia, in Campania e nel Lazio si assiste ad un sostanziale raddoppio, un vero e proprio salto di qualità, che ha bisogno però di un ulteriore sviluppo.

 

 

3. Osservatorio permanente dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura

 

Il 7 maggio 2001 si è tenuta la prima riunione dell’Osservatorio permanente sui fenomeni dell’estorsione e dell’usura, nella sua nuova composizione a seguito del decreto ministeriale del 9-3-2001. Alla riunione erano presenti sia i membri dell’Osservatorio, il cui coordinatore è il Prof. Franco Cazzola, sia i magistrati nominati consulenti dell’Osservatorio medesimo.

 

In relazione agli obiettivi che devono essere perseguiti, tale Osservatorio presenta una sua possibile specificità rispetto ad altri organismi che si prefiggono compiti di monitoraggio come l’Osservatorio socio-economico sulla criminalità del CNEL e, nell’ambito di esso, il Forum permanente delle associazioni antiracket ed antiusura, nonché l’Osservatorio per le vittime dei reati, recentemente istituito, di concerto tra Ministero dell’Interno e Ministero della Giustizia, presso quest’ultimo Dicastero.

 

Tale specificità va ricercata nel perseguimento di una più analitica conoscenza della struttura dei fenomeni, così come sono in atto, comprensivi della dimensione del sommerso e della correlazione con altri reati.

 

A questo obiettivo va poi affiancata una riflessione sulle modificazioni e sugli effetti determinatisi a seguito dell’approvazione e dell’attuazione della L. 44/99.

 

Per far questo si può far leva sull’apporto delle molteplici rappresentanze istituzionali che lo compongono, come sul coinvolgimento del mondo associazionistico, possibilità del resto già contemplata nello stesso decreto di istituzione dell’Osservatorio. I membri delle associazioni, nelle loro rappresentanze nazionali, saranno invitati permanenti alle prossime sedute dell’Osservatorio.

 

La conoscenza dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura ha un valore strategico: la possibilità e l’opportunità di misurare quantitativamente e qualitativamente i fenomeni dell’estorsione e dell’usura, con un monitoraggio continuo e un sistema integrato di conoscenze costantemente aggiornato, possono consentire di contrastare i fenomeni anche nelle motivazioni e nel sostegno delle vittime.

 

Tale monitoraggio non deve avvalersi solo dei dati ufficiali, dal momento che i fenomeni sono assai sommersi e tutti i dati, diretti ed indiretti, sono necessari ad individuare le articolazioni nascoste e le variazioni interne. Per questo è necessario, da un lato avvalersi di esperti informatici per la rilevazione e l’aggregazione dei dati, dall’altro coinvolgere soggetti istituzionali e non. A tale ultimo fine è essenziale assicurare una stretta, continua e complementare collaborazione fra tutti i membri dell’Osservatorio.

 

Solo una conoscenza approfondita ed una valutazione ufficiale, risultato dell’iniziativa di un organismo istituzionale, mette al riparo sia da pericolose sottovalutazioni, che, all’opposto, da inutili enfatizzazioni. Consente inoltre di verificare, rispetto alla dimensione dei fenomeni, nei singoli territori, sia la risposta istituzionale locale, sia la sensibilità che di queste problematiche hanno le associazioni di categoria e, più in generale, l’opinione pubblica.

 

 

Roma, 11-5-2001

 

 

                                                                       (Tano Grasso)


ATTIVITÀ DEL COMMISSARIO

mese di marzo 2001

 

 

Rapporti con le Associazioni

 

9 marzo: Matera, incontro con le Fondazioni antiusura

 

11 marzo: Giardini Naxos, presentazione della nuova associazione antiracket, alla presenza del Ministro dell’Interno, Enzo Bianco

 

11 marzo: Scordia, manifestazione dell’associazione antiracket AS.A.E.S., alla presenza del Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Giuseppe Lumia

 

12 marzo: Messina, IV convenzione nazionale delle associazioni antiracket, alla presenza del Ministro dell’Interno e del Presidente della Commissione parlamentare Antimafia

 

26 marzo: Noto, presentazione dell’associazione antiracket

 

 

Iniziative sul territorio

 

1 marzo: Palermo, incontro-dibattito sulla legislazione antimafia organizzato dalla Fondazione Costa

 

10 marzo: Locri, convegno su racket e usura con il Prefetto di Reggio Calabria, il Procuratore Antimafia Pierluigi Vigna ed il Presidente di Libera Don Luigi Ciotti

 

10 marzo: Catanzaro, convegno sull’usura organizzato dal Kiwanis Club di Catanzaro

 

15 marzo: Salerno, dibattito pubblico organizzato da Libera

 

21 marzo: Torre Annunziata, giornata della memoria organizzata da Libera

 

30 marzo: Napoli, convegno sull’usura organizzato dall’Adiconsum

 

 

Rapporti istituzionali

 

1, 7, 13, 14, 20, 26, 27 marzo: Roma, sedute del Comitato di Solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura

 

2 marzo: Aci S. Antonio, Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica di Catania, allargato alle associazioni antiracket

 

8 marzo: Spoleto, lezione alla Scuola del Dipartimento di P.S.

 

9 marzo: Potenza, partecipazione al Consiglio Provinciale aperto

 

15 marzo: Roma, incontro con il Direttore del Servizio centrale di protezione, Generale Rheo

 

31 marzo: Roma, partecipazione alla Festa della Polizia