SETTIMA RELAZIONE DEL

COMMISSARIO PER IL COORDINAMENTO

DELLE INIZIATIVE  ANTIRACKET ED ANTIUSURA

 

 

Marzo 2000

 

 

 

 

1.          Le denunce per usura: analisi e strategie possibili

 

Hanno suscitato un comprensibile interesse i dati delle denunce per estorsione e per usura che sono stati forniti nella relazione semestrale dello scorso mese. E’ opportuno approfondire alcuni aspetti, a partire dall’analisi delle divergenti tendenze tra le denunce per estorsione e quelle per usura; da un lato infatti il dato delle denunce per estorsione si mantiene tendenzialmente costante, quando non cresce sensibilmente: dopo l’impennata del 1992, ogni anno si attesta tra le 3000 e le 3500 il numero delle denunce per estorsione (tendenza questa che si conferma anche per il 1999); dall’altro invece, quello relativo alle denunce per usura, dopo l’impennata del 1994 (sono state quasi 4000 le persone denunciate), si caratterizza purtroppo per un costante decremento delle stesse: il dato dello scorso anno conferma questa tendenza negativa stabilizzandosi a poco più di 1100 persone denunciate.

     

Come si può spiegare tale contrasto? A volte si riconduce la difficoltà a denunciare gli usurai al timore delle vittime per la propria sicurezza personale; ma su questo punto è il caso di fare qualche riflessione. Intanto, la conoscenza diretta di centinaia e centinaia di storie di usura (e questi dati  non fanno riferimento solo alle istanze presentate al Fondo di Solidarietà) ci dice che non vi sono stati atti di rappresaglia contro chi abbia denunciato gli usurai; quando vi è stata violenza, essa si è manifestata solo all’interno del rapporto usurario, in una fase precedente la denuncia, al fine di intimidire la vittima per ottenere il pagamento degli interessi usurari o una rinegoziazione degli stessi o utilità di altro genere. Inoltre, proprio il dato relativo alle denunce per estorsione smentisce del tutto l’eventuale richiamo alla paura; le denunce per estorsione sono quasi sempre rivolte contro esponenti di organizzazioni criminali di tipo mafioso e per questo presentano una soglia di rischio molto più elevata: se per queste il numero si mantiene stabile, o addirittura cresce, non si spiega con questa motivazione il calo di quelle contro l’usura, dal momento che gli usurai sono organicamente legati alle organizzazioni mafiose solo in alcune aree del Paese e solo da alcuni anni.

 

Se il discrimine non è questo, bisogna allora ricercare altrove le cause di questa “forbice”. Può essere utile pensare alla peculiare situazione in cui viene a trovarsi la vittima di usura: ciò che pesa in maniera decisiva è l’assenza di alternative. Per quanto possa sembrare paradossale, l’usuraio che distrugge il patrimonio e la serenità della sua vittima, rappresenta per essa, in un legame perverso, una “alternativa”, una soluzione. L’usurato, che non vede altre possibilità di aiuto, sa che al bisogno ci sarà sempre quel “salvatore-carnefice” disponibile a cambiargli un assegno.

 

Obiettivo di una credibile strategia  antiusura è allora quello di costruire efficaci alternative che rendano “conveniente” spezzare il  legame usuraio. A tal fine è necessaria un’azione coordinata su piani diversi.

 

E’ fondamentale riuscire ad offrire alle vittime una rete di solidarietà che elimini la condizione di solitudine e di isolamento in cui vengono a trovarsi, una rete capace di offrire consigli, suggerimenti, aiuti a chi si trova in una situazione della quale non si intravede l’uscita. Questo è un compito proprio delle strutture associazionistiche e di volontariato, realtà preziose il cui ruolo è stato riconosciuto dallo stesso Parlamento e che sempre più va valorizzato da parte delle istituzioni.

C’è poi un campo squisitamente istituzionale invece, che spazia dal livello giudiziario a quello risarcitorio. L’aspettativa di giustizia è essenziale e il suo soddisfacimento è il cardine intorno al quale si costruisce la credibilità delle istituzioni. Tale risultato può realizzarsi solo se i procedimenti penali giungono a conclusione in tempi brevi, garantendo effettività alla giustizia ed alle pene. Quando una sentenza giunge a distanza di anni dalla denuncia, non solo si rischia la prescrizione del reato, ma, cosa ancor più grave, si deprime la fiducia che la vittima ha avuto nelle istituzioni e si mina alle fondamenta quella credibilità che è condizione imprescindibile perché altre vittime siano portate a denunciare e a collaborare. Nei procedimenti penali la vittima che denuncia svolge un ruolo centrale ed insostituibile e la testimonianza, come dimostrano i dati, è un risultato non facile da conseguire.

 

Ma è soprattutto sul terreno del risarcimento che le istituzioni sono chiamate alla sfida più impegnativa. Questo compito è proprio dell’Ufficio del Commissario e  del  Fondo di solidarietà. Secondo la previsione dell’art. 14 della legge 108/96 a chi denuncia gli usurai e mantiene i requisiti previsti dalla legge, lo Stato offre un mutuo senza interesse. Questa somma, se da un lato può rappresentare un risarcimento per il danno subito (in termini di anticipazione su quello che si percepirà all’esito dell’iter giudiziario), costituisce altresì una concreta possibilità di reinserimento economico e sociale per le vittime. In questi mesi il Comitato di solidarietà competente ad esaminare e decidere sulle istanze presentate ha compiuto uno sforzo straordinario, che nei prossimi mesi sarà ulteriormente incrementato, per ridurre il numero delle istanze arretrate  e per dare risposta in tempi brevi e certi a chi si rivolgerà al Fondo di solidarietà.

 

L’insieme di questi elementi (ma va sollecitato anche il rinnovamento più deciso e più rapido del sistema bancario che mantiene ancora oggi una visione angusta e limitata nella gestione delle problematiche relative al merito di credito), uniti in uno sforzo sinergico, rappresenta il necessario e possibile elemento di svolta nella lotta all’usura.

 

 

2. Istituzioni e società civile: un’indispensabile  sinergia

 

Un altro aspetto che ha richiamato l’attenzione degli organi di informazione è stato il dato delle denuncie di estorsione in Lombardia che conferma una estensione della fattispecie criminosa anche ad aree non tradizionalmente interessate al fenomeno; una tendenza questa che riguarda anche altre regioni del centro nord.

 

Tale rischio è ben presente ai soggetti istituzionali impegnati in questo campo. Non è un caso che lo scorso 9 marzo si sia svolta proprio a Milano una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal Prefetto d’intesa con il Commissario e dedicata all’esame del fenomeno estorsivo ed usuraio, con la presenza dei rappresentanti degli enti locali e del mondo dell’associazionismo. Questo strumento si conferma strategico per realizzare l’attività di coordinamento e promuovere le più adeguate iniziative. Già dal suo insediamento, il Commissario è stato impegnato nella partecipazione alle riunioni dei Comitati provinciali, integrati dalla presenza delle Associazioni antiracket. Questi costituiscono infatti un momento di valorizzazione delle Associazioni stesse e delle Fondazioni antiusura, chiamate, al di là del riconoscimento ufficiale, ad un fattivo impegno di collaborazione con le istituzioni, nella elaborazione e nella realizzazione di efficaci  azioni di contrasto ai fenomeni criminali. In alcune province (Messina, Catania, Ragusa, Siracusa, Reggio Calabria) tali riunioni dei comitati sono ormai esperienze collaudate da anni e i positivi risultati sullo sviluppo delle realtà associazionistiche in queste aree sono del tutto evidenti.

 

In vista della Prima Conferenza Nazionale sull’estorsione e sull’usura il Commissario sarà impegnato a moltiplicare queste occasioni di originale collaborazione tra società civile e istituzioni con varie riunioni dei Comitati provinciali da tenersi nelle aree più sensibili a queste problematiche.

 

 

3. Iniziative

 

Nel mese di marzo è stato  presentato l’opuscolo  “Le pagine gialle dell’antiusura. I numeri della solidarietà. I servizi e gli indirizzi delle associazioni, delle fondazioni e dei consorzi di garanzia” realizzato grazie all’impegno del CNEL–“Osservatorio socio-economico sulla criminalità”. L’intento di tale pubblicazione è quello di fornire uno strumento di informazione per orientare quanti ne possano avere bisogno verso quelle strutture che sono in grado di fornire un aiuto concreto. Esiste una significativa rete dei confidi che operano sul territorio nazionale e che non sempre sono conosciuti dai potenziali utenti del mondo economico. Si è voluto divulgare l’esistenza di queste strutture, che tra l’altro ottengono i finanziamenti del Fondo di prevenzione (art. 15 della legge 108/96). Allo stesso tempo si è inteso valorizzare questa realtà per incoraggiare la nascita di nuovi confidi e il potenziamento di quelli che già esistono: in alcune aree, soprattutto meridionali, la presenza dei confidi è quanto mai insufficiente e inadeguata.

 

 L’azione meritoria svolta dalle fondazioni antiusura con questo strumento di informazione può diventare ulteriore riferimento per quei soggetti non imprenditori che vivono nel rischio dell’usura.

 

Le pagine gialle rappresentano una iniziativa che anticipa la più impegnativa e completa campagna di informazione, che si è chiamati a realizzare in aderenza all’art. 6 del regolamento di attuazione della Legge 44/1999. Esse hanno una finalità più modesta: divulgare e diffondere una “fotografia” dell’insieme degli organismi antiusura presenti nelle varie regioni.

Il valore delle pagine gialle è che riportano solo quelle strutture iscritte negli appositi elenchi tenuti presso il Ministero del Tesoro o presso le Prefetture: questa scelta mira a fornire agli utenti la garanzia di interloquire con strutture sottoposte al vaglio del controllo istituzionale e che di conseguenza assicurano livelli di serietà e professionalità.

 

Il suo limite è sicuramente la sua parzialità: manca infatti l’indicazione di qualche associazione o di qualche consorzio di garanzia; deve perciò essere considerato uno strumento aperto al contributo di tutte le associazioni per essere il più possibile arricchito di informazioni e completato. Ci si augura che la prossima edizione dell’opuscolo, prevista in occasione della prima  Conferenza nazionale (18 e 19 settembre 2000), possa rappresentare adeguatamente la realtà dei servizi esistenti.

 

Nelle prossime settimane l’Ufficio del Commissario sarà impegnato nella preparazione della Prima conferenza nazionale che dovrà, e non potrà non essere, un momento di rilancio dell’iniziativa antiracket e antiusura.

 

 

 

       Roma, 27 aprile 2000

 

                                                                           (Tano Grasso)

 


ATTIVITA’ DEL COMMISSARIO

MESE DI FEBBRAIO[1] E DI MARZO 2000

 

 

 

 

Rapporti con le Associazioni

 

 

12 febbraio: Sant’Agata di Militello, incontro pubblico con gli studenti promosso dalla locale Associazione Antiracket.

 

3 marzo: Caltagirone, partecipazione alla conferenza stampa in occasione del processo contro gli estortori con la costituzione di parte civile del sig. Mario Caniglia di Scordia.

 

6 marzo: Napoli, incontro con i rappresentanti delle Associazioni Antiracket aderenti alla FAI.

 

16 marzo: Siena, incontro con i rappresentanti delle Misericordie della Toscana, alla presenza dell’Arcivescovo.

 

29 marzo: partecipazione alla conferenza stampa di presentazione della ricerca sul gioco d’azzardo promossa dalla Consulta delle fondazioni antiusura.

 

 

Iniziative sul territorio

 

26 febbraio: Brescia, partecipazione al Convegno sui Temi della Criminalità.

6 marzo: Napoli, partecipazione alla Conferenza Nazionale dei DS sull’usura e sull’estorsione alla presenza dell’On.le Walter Veltroni.

 

7 marzo: Salerno, incontro pubblico organizzato dall’Osservatorio Libero Grassi.

 

7 marzo: Torre Annunziata, incontro pubblico organizzato dalla Casa della Solidarietà.

 

9 marzo: Milano, riunione del Comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica allargata ai rappresentanti delle Associazioni.

 

10 marzo: Catania, incontro pubblico sullo stato di attuazione della nuova legge antiracket, promosso dalla locale associazione antiracket, con la presenza del Pres. Giancarlo Caselli.

 

11 marzo: Siracusa, incontro pubblico con gli studenti promosso dalla locale Associazione antiracket.

 

13 marzo: Roma, partecipazione al Convegno promosso dalla FISAC sulla lotta all’usura.

 

14 marzo: Roma, presentazione del libro dell’On.le Mantovano “Testimoni a perdere”.

 

19 marzo: San Cesareo (Lecce), partecipazione ad un incontro pubblico promosso da “Libera” alla presenza di Don Luigi Ciotti.

 

22 marzo: Roma, Conferenza Nazionale promossa dalla Confesercenti.

 

 

Rapporti istituzionali

 

 

9, 11, 15, 16, 22, 23, 25, 29 febbraio: Roma, sedute del Comitato di Solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura. 

 

1° febbraio: Milano, riunione regionale dei referenti delle Prefetture.

 

3 febbraio: Roma, incontro con il Comandante Generale della Guardia di Finanza Gen.le C.A. Rolando Mosca Moschin.

 

5 febbraio: Torino, riunione regionale dei referenti delle Prefetture.

 

7 febbraio: Roma, incontro con il Ministro dell’Interno On.le Enzo Bianco.

 

 8 febbraio: Firenze, riunione regionale dei referenti delle Prefetture.

 

10 febbraio: Roma, incontro con il dott. Francesco Cirillo, Direttore del Servizio Centrale di Protezione.

 

14 febbraio: Palermo, incontro con il Presidente della Regione Sicilia On.le Angelo Capodicasa.

 

23 febbraio: Roma, incontro con l’Assessore alla Provincia di Roma On.le Curzi.

 

24 febbraio: Bari, riunione regionale dei referenti delle Prefetture (ha partecipato il dott. D’Urso).

 

28 febbraio: incontro con il Rettore dell’Università di Messina Prof. Gaetano Silvestri.

 

1, 7, 8, 10, 21, 23, 28, 30 marzo: Roma, sedute del Comitato di Solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura.

 

15 marzo: audizione presso il CNEL.

 

31 marzo: Roma, Conferenza Stampa del Ministro dell’Interno On.le Enzo Bianco di presentazione della prima relazione semestrale del Commissario e delle pagine gialle dell’antiusura.



[1] Nella relazione semestrale del mese di febbraio non si è dato conto dell’attività del Commissario

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