Sono Emanuela Alaimo, sono di Palermo e sono titolare di una rivendita di tabacchi con annessi giochi e lotterie. Per un fatto incidentale che riguardò l’attività che prima era gestita da mia madre, che si trovò per un mero errore coinvolta in un fallimento nel quale io avevo prestato fideiussione, mi sono ritrovata a dover chiedere aiuto, perché ero stata in prima persona coinvolta, a parenti ed amici.

Tra gli “amici” ne ho trovato uno che con il volto sorridente, come ama sempre dire il Commissario Tano Grasso, si è presentato per darmi una mano di aiuto. Non sapevo che questo soggetto facesse per mestiere l’usuraio, lo conoscevo come coinquilino perché abitava nel mio stesso edificio, lo conoscevo come un normale impiegato. Non mi ha mai dato un prestito sostanzioso, ha adottato con me una tecnica particolare: mi faceva dei cambia-assegni: se io il venerdì avevo bisogno di 5 milioni, lui pretendeva un assegno in bianco talvolta da me, fino a quando ho potuto, poi dalla mia famiglia, assegno che dopo due giorni, si versava per il doppio della cifra che mi aveva dato. Per 10 anni ho lottato contro questa spirale che non mi faceva trovare via d’uscita, poi finalmente sono riuscita a denunciarlo; sono stata in questo molto aiutata dalle forze dell’ordine che ringrazio per avermi salvata e dalla legge, che attraverso la caparbietà di questo Commissario che amo definire un eroe moderno, mi ha aiutata a riprendere quell’attività e quel cammino che avevo interrotto; oggi sono qui per testimoniare che non bisogna avere paura della denuncia: io l’ho avuta, per parecchio tempo e mi sono accorta solo adesso di avere sbagliato, di aver portato forse la mia attività e la mia famiglia a condizioni disastrose; di avere portato me stessa anche a tentare l’estrema via, quella del suicidio, perché non si trovava uno sbocco.

Oggi voglio dare testimonianza a questa legge, a questi uomini che l’hanno scritta a che la portano avanti, che non siamo più soli, siamo nello Stato e con lo Stato e che nello Stato e con lo Stato abbiamo tanti veri amici che con la loro professionalità cercano costantemente le parole giuste per aiutare ciascuno di noi e ciascun caso che appartiene a noi. Questa vuole essere una testimonianza reale perché i fatti che sono a me accaduti possano aiutare tanti altre persone a liberarsi, a denunciare e a rendersi veramente cittadini liberi della propria vita, del proprio lavoro, liberi di vivere serenamente nella propria famiglia.

Devo ringraziare anche le associazioni, l’associazione “S.O.S. impresa” di Palermo che inizialmente è stata quella che mi ha messo in contatto con il Comitato; queste associazioni sono veramente disponibili, non solo ad indirizzarci, ma anche a farci seguire con i loro legali e a farci avere tutto quanto necessita a noi, piccoli imprenditori, da queste associazioni e dal comitato stesso.

 

Emanuela Alaimo