Premessa

Le banche e l’ABI sono da tempo impegnate in attività di contrasto del fenomeno dell’usura, attraverso iniziative riguardanti il profilo della prevenzione oltre a quello, ovviamente, della repressione del fenomeno stesso attraverso la collaborazione prestata agli organi delle Autorità inquirenti.

Prima di procedere all’illustrazione di tali iniziative, ritengo opportuno sottolineare, sul piano generale, come l’usura e l’estorsione siano fenomeni criminali diffusi in aree territoriali molto ampie e rappresentino oggi una delle principali forme di penetrazione della criminalità nell’ambito del tessuto sociale.

La rilevanza di tali fenomeni criminosi richiede, oltre ad una risposta corale da parte di tutte le componenti sociali, una maggiore diffusione della cultura della legalità e della solidarietà. In questa ottica, è necessario attuare campagne di informazione per indurre coloro che hanno bisogno di un finanziamento a rivolgersi unicamente agli intermediari autorizzati (banche e società finanziarie); occorre inoltre diffondere presso la collettività informazioni sull’esistenza di enti (quali ad esempio, Confidi, Associazioni e Fondazioni) che possono aiutare a risolvere i problemi legati all’usura ed al racket, specie in sede di prevenzione dei reati.

In questo quadro – pur non rappresentando un fenomeno di particolare spessore nel nostro Paese – è opportuno che venga considerato anche il tema del sovraindebitamento delle famiglie, cioè di una eccessiva esposizione al credito derivante da cause congiunturali, da tempo all’attenzione della Commissione dell’Unione europea. In alcuni Paesi comunitari questa tematica è stata già affrontata sia con iniziative che si pongono sul piano della prevenzione del fenomeno in parola mediante un’attività di informazione dei soggetti interessati, sia con strumenti di intervento successivo, quali le cosiddette “procedure concorsuali per i privati”, volte a realizzare, in sostanza, meccanismi di gestione della crisi della famiglia.

In considerazione della scarsa diffusione di tale fenomeno in Italia, esso potrebbe essere affrontato, piuttosto che sul piano di interventi legislativi, su quello dell’educazione finanziaria delle famiglie, tenendo comunque presente che il problema del sovraindebitamento ha origine in una serie di cause e fattori di diversa natura.

Iniziative e attività di antiusura

Numerose sono state le attività antiusura realizzate dal sistema bancario e finanziario nel corso degli anni.

Il Documento ABI sull’usura – approvato dal Comitato Esecutivo dell’Associazione nel settembre 1994 – rappresenta un importante segnale dell’attenzione del settore al fenomeno in questione. In esso si preannunciava, in particolare, di aver già gettato le basi per la definizione di un “codice deontologico” del sistema bancario, nel quale prevedere l’impegno delle banche: a) a ridurre il più possibile i tempi per le decisioni sulle richieste di affidamento; b) alla trasparenza nelle procedure per la valutazione delle richieste di affidamento; c) a rafforzare le procedure interne per il controllo del personale.

In tale occasione, il Comitato Esecutivo dell’ABI – nel ribadire l’impegno del sistema bancario nella lotta contro l’usura e la criminalità finanziaria – manifestava la volontà dell’Associazione e delle banche di cooperare con altre categorie imprenditoriali e loro associazioni al fine di organizzare forme collettive di garanzia atte ad agevolare l’accesso al credito bancario delle piccole e medie imprese. Il Comitato, inoltre, invitava le associate ad intensificare la collaborazione finanziaria e tecnica con gli organismi laici e religiosi operanti nel settore del contrasto dell’usura.

In sede di autoregolamentazione, è stato “varato” (nel 1996) il Codice di comportamento del settore bancario e finanziario, che ha registrato un’ampia adesione da parte degli intermediari. Tale Codice reca previsioni il cui “filo conduttore” è rappresentato dall’impegno delle banche a fornire ai clienti un’attività di consulenza trasparente ed efficace, volta a consentire ai clienti stessi di effettuare le scelte più coerenti in relazione alle proprie esigenze finanziarie. In particolare, con riguardo al tema della concessione del credito, il Codice prevede l’impegno dell’intermediario a comunicare ai potenziali clienti i tempi medi di risposta alle loro richieste di affidamento, nonché quelli entro i quali il finanziamento, una volta deliberato, verrà messo nell’effettiva disponibilità del richiedente.

Fra le iniziative di sistema, va rammentata quella realizzata dalla Convenzione per la gestione, da parte delle banche, del marchio PagoBANCOMAT (CO.GE.BAN) che ha siglato accordi con Confcommerico e Confesercenti, attraverso i quali sono stati erogati contributi per finalità di prevenzione del fenomeno dell’usura.

In particolare, l’accordo con Confcommercio ha dato vita ad un “Fondo per la prevenzione dell’usura”, gestito da detta Confederazione, volto a prestare garanzie in favore delle banche che concedono finanziamenti, di durata compresa tra i 18 mesi ed i 5 anni, a piccole imprese del settore del commercio. Si sta peraltro valutando la possibilità di coinvolgere in tale iniziativa anche i Confidi. Dalla collaborazione con la Confcommercio è nata inoltre un’iniziativa comunicazionale sul tema della lotta all’usura, in questi giorni visibile in alcune città italiane su autobus e tram, nonché la scelta di incentrare su tale tematica parte della comunicazione istituzionale della Confcommercio stessa presso la propria base associativa.

L’accordo con Confesercenti prevede invece una contribuzione di CO.GE.BAN ad alcuni Confidi nell’ambito dei quali è stato costituito il Fondo speciale antiusura contemplato dall’art. 15 della legge n.108/1996. Oltre a questo tipo di impegno, le banche contribuiscono attraverso CO.GE.BAN. al mantenimento ed allo sviluppo di alcune attività di studio e di prevenzione del fenomeno dell’usura avviate all’interno del “mondo” Confesercenti (i cosiddetti ambulatori antiusura ed altre associazioni).

Nell’ottica della collaborazione con le Istituzioni e le Autorità che operano in campo antiusura, è da segnalare una serie di significativi interventi quali: a) la partecipazione alla stesura di opuscoli finalizzati alla diffusione presso la collettività di una cultura solidaristica e della legalità; b) la prestazione di servizi di cassa funzionali alle attività del Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura (art. 14 legge n. 108/1996); c) la partecipazione ad iniziative di carattere locale promosse da numerose Prefetture.

Tra tali interventi si colloca il “Manuale di difesa contro l’usura e l’estorsione” (1997), elaborato dal CNEL ed alla cui redazione ha collaborato anche l’Associazione Bancaria Italiana. In questo opuscolo, aggiornato nel gennaio 2000, sono presenti, fra l’altro, utili indicazioni sui soggetti bancari e finanziari autorizzati alla concessione dei finanziamenti, sui Fondi di solidarietà e di prevenzione (previsti rispettivamente dagli artt. 14 e 15 della legge n. 108/1996), nonché sui Confidi abilitati all’utilizzo dei fondi antiusura e sulle Associazioni e Fondazioni iscritte nell’apposito elenco presso il Ministero del Tesoro, del pari destinatarie di contributi statali in materia.

Al fine di dare piena attuazione al Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, l’ABI ha elaborato nel corso del 1997 – d’intesa con il Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura – una Convenzione, sottoscritta da primarie banche dotate di articolazioni operative sull’intero territorio nazionale, per la gestione del deposito, intestato al soggetto vittima del delitto di usura, alimentato da fondi appositamente stanziati dallo Stato. Il servizio è svolto gratuitamente dalle banche, quale contributo finalizzato alla soluzione dei problemi sociali collegati con il fenomeno dell’usura.

In più occasioni, inoltre, rappresentanti di banche e dell’Associazione hanno partecipato a riunioni convocate da Prefetti di varie province al fine di valutare la presenza o meno del fenomeno dell’usura a livello locale e di individuare eventuali soluzioni a tale problematica. In questi incontri il sistema bancario ha fornito il suo supporto tecnico per un corretto inquadramento del fenomeno dell’usura ed ha illustrato – richiamandosi anche ai principi contenuti nel citato “Codice di comportamento” – gli impegni assunti a tale riguardo.

Su un piano di carattere generale, occorre rammentare da ultimo la collaborazione istituzionale con le Autorità antiriciclaggio, per quanto attiene alla segnalazione di operazioni sospette collegate a delitti non colposi, tra i quali figura anche l’usura.

 

Iniziative ed attività antiusura di banche

  Completa il quadro degli interventi in precedenza illustrati una serie di iniziative autonomamente realizzate dalle banche. In primo luogo, vanno rammentate le Convenzioni con i Confidi, stipulate da 214 intermediari bancari, per la concessione di finanziamenti a piccole e medie imprese, assistiti dalle garanzie dei Confidi medesimi. Sulla base degli ultimi dati disponibili, risulta che l’ammontare delle garanzie prestate dai predetti Confidi ha sfiorato i 1.000 miliardi; a detti consorzi aderiscono oltre 37.000 aziende che occupano circa 850.000 addetti.

In questo contesto si pone anche la costituzione, di matrice bancaria, di Fondazioni per la prestazione di garanzie a favore di soggetti privati ed imprese a rischio di usura. Attraverso queste iniziative gli intermediari si sono fatti carico di assistere – con garanzie costituite in gran parte da fondi propri – alcune fasce sociali più deboli ed esposte quindi al rischio di coinvolgimento nel fenomeno criminoso in parola.

Alcune banche, infine, hanno realizzato interventi a livello locale, congiuntamente ad Enti territoriali. Un esempio significativo al riguardo è rappresentato dalla “Lettera di intenti”, sottoscritta con l’Assessorato allo sviluppo economico e alle attività produttive della provincia di Roma, nella quale è ribadito l’impegno degli intermediari aderenti e delle amministrazioni locali (Regione, Provincia e Comune) nella lotta al fenomeno criminale in questione.

 

Conclusioni

Le iniziative intraprese dal sistema bancario rappresentano una risposta importante, ma certamente non esaustiva né conclusiva, che le banche, anche tramite l’ABI, forniscono alla dilagante piaga dell’usura.

E’ prossimo il varo di ulteriori iniziative.

Tra queste voglio citare l’imminente sottoscrizione dell’accordo tra l’ABI e le Associazioni dei Confidi, volto ad assicurare una più ampia mole di interventi creditizi, assistiti da garanzia di Confidi, nell’ottica della prevenzione dal contagio dell’usura della clientela che non ha tecnicamente merito di credito.

E’ nel contesto di un impegno costante ed assiduo nel contrasto al mercato illegale del credito, senza clamori e demagogie, che sta l’incisività e l’efficacia di un’azione realmente a favore dei cittadini e delle imprese, di un’azione che impegna e deve impegnare le banche in un clima di dialogo e di cooperazione con le Istituzioni e le forze sociali.

 

Maurizio Sella

Presidente ABI