Quanta felicità nel cor mio m'evvi
Quando I'ombra tua udii passar;
tanto era intenso il pensier mio
che d' ella udir potei il suo rumor.
Come in un soffio mi sfiorò, veloce,
e innalzò un canto di gioia la mia voce.
E quelle frasi eran frasi d'amore
che non potrò giammai dimenticare.
L,'ombra tua ! l'ombra tua! Mi vide;
si soffermò un istante e passò oltre
e mi sentii coperto d' una coltre
fatta di pianto e di dolore.
Ma L'ombra si fermò. Ecco ! M'aspetta !
Ed a rincorrerla il mio piè s' affretta,
ma come nei sogni, il correr mio era vano
I' ombra vedeo da me vieppiù lontano.
Caddi riverso al suol, col volto in alto.
Stanco ero ormai. Dischiusi gli occhi
E sulle guance mie sentii il calore
delle lacrime; frutto del mio dolore.
Riavutomi da quello smarrimento,
con la testa che mi faceva male,
mi resi conto che non c'èra il sole !
Intorno a me era buia pesto.
Ma allora era tutta un'illusione.
Haimè! L'ombra non era mai esistita;
Senza sole! Ho Dio che delusione!
Pur non essendo, ella era già sparita.
Ma allora cosa è stato? Ho sognato!
Si ho sognato, ed ora rimpiango…
Cosa? Cosa rimpiango? Non si può
rimpiangere qualcosa che non è
Esistita, oppure si; Si; forse si,
Ma cosa? Un Sogno! Un Sogno!