Insufficienza mitralica

Anche l'insufficienza mitralica rappresenta di solito una conseguenza della malattia reumatica;
talvolta essa può tuttavia comparire dopo un infarto miocardico, quale conseguenza di una lesione a carico delle strutture muscolari che garantiscono la chiusura della valvola. Normalmente la mitrale rimane chiusa mentre il ventricolo si contrae; ciò impedisce al sangue di refluire nell'atrio. Quando vi è un'insufficienza, la mitrale è "incontinente" e lascia quindi risalire una certa quantità di sangue verso l'atrio. Ciò provocherà una dilatazione atriale, ma anche del ventricolo, che si vede costretto pompare una maggiore quantità di sangue per compensare quello espulso attraverso la valvola sbagliata. Le forme lievi sono generalmente ben tollerate.

Nei casi più gravi i sintomi dell'insufficienza mitralica comprendono stanchezza, palpitazioni, comparsa di dispnea dopo sforzo o quando si sta sdraiati. L'edema polmonare acuto è raro, mentre può comparire fibrillazione atriale. Inizialmente la terapia dell'insufficienza mitralica è rappresentata dalla riduzione degli sforzi fisici responsabili della mancanza di respiro, dalla diminuzione del sale nella dieta, dall'impiego di diuretici; la comparsa di un'insufficienza ventricolare viene curata con digitale e vasodilatatori, mentre il trattamento chirurgico è
ovviamente rappresentato dalla sostituzione della valvola malata con una protesi meccanica o biologica. Talvolta l'insufficienza mitralica è dovuta a una particolare situazione: il cosiddetto prolasso della mitrale. Si tratta di solito di un'anomalia benigna che non pone alcun problema; solo raramente può provocare un'insufficienza mitralica rilevante. Ciò è dovuto al fatto che, chiudendosi, la mitrale "prolassa", cioè sporge nell'atrio.

Circa un quarto di tutte le malattie delle valvole è rappresentato dalla stenosi aortica, una condizione spesso provocata dalla malattia reumatica, ma che può essere anche presente fin dalla nascita. Il punto essenziale è rappresentato dal fatto che il ventricolo sinistro incontra un ostacolo al suo svuotamento. Di conseguenza aumenterà
lo sforzo che deve effettuare e si realizzerà altresì un incremento della pressione al suo interno e a monte. Sono tre i sintomi tipici della malattia valvolare in questione: l'esecuzione di uno sforzo può provocare crisi di angina pectoris, svenimenti e mancanza di respiro. Col passare del tempo la difficoltà respiratoria compare anche a riposo; possono verificarsi episodi di dispnea notturna fino a giungere all'edema polmonare acuto (s'instaura cioè un'insufficienza ventricolare sinistra). La terapia medica verte sul trattamento dello scompenso cardiaco mediante somministrazione di diuretici e di digitale, con la raccomandazione di limitare il consumo di sale; vengono inoltre utilizzati i farmaci per il controllo dell'angina. L'intervento chirurgico andrebbe eseguito prima della comparsa dell'insufficienza ventricolare sinistra.


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