LO SPORT
di M.M.
Pronostici Natalizi
PRONOSTICI NATALIZI
Ogni giornale che si rispetti ha una pagina sportiva, naturalmente anche “L’Artiglio” non poteva essere da meno, così abbiamo deciso di lanciare questa rubrica di pronostici calcistici ( tranquilli, non saranno molte puntate!).Indossando così i panni dell’insetto più noto tra i giornalisti sportivi (Maurizio Mosca), mi accingo a dirvi di tutto e di più sul campionato di calcio di serie A giunto quasi al suo giro di boa. Il girone di andata si avvia alla conclusione, quindi quale momento migliore per provare a capire quali squadre siano più in forma, ma soprattutto quali saranno i responsi di fine campionato? Dunque, secondo me il campionato sarà vinto dalla Roma, che pur senza un grande gioco vedrà premiata la sua continuità, tuttavia i giallorossi non faranno il vuoto dietro di loro, ma se la vedranno fino all’ultima giornata con l’Inter. La formazione di Cuper si toglierà quindi grandi soddisfazioni e farà sognare i propri tifosi, anche per il ritorno a pieno regime della coppia Vieri-Ronaldo, ma alla fine capitolerà in favore dei romani. Al terzo posto ci sarà il Milan di Ancelotti, che sarà però molto staccato dalla coppia di testa e già dopo Pasqua, si renderà conto di non poter lottare per il tricolore. Per il quarto posto sarà una lotta a tre tra Juventus, Chievo e Lazio, che sarà vinta dai bianconeri, seguiti dalla compagine di Zaccheroni. Dovrà quindi accontentarsi del sesto posto la squadra rivelazione del girone d’andata, il Chievo Verona, per il quale almeno un po’ abbiamo fatto tutti il tifo, tuttavia visto l’organico, la disponibilità finanziaria ed il bacino d’utenza la qualificazione in coppa Uefa sarà già un eccellente risultato. Seguiranno tutte le altre squadre, con il Parma al 10’ posto ed il Toro all’11’.La squadra di Camolese riuscirà quindi ad ottenere una salvezza tranquilla( spero!!), ma non sarà in grado di ambire ad una posizione più prestigiosa (in questo caso sarei contento di sbagliarmi). Retrocederanno quindi il Venezia, il Perugia e la disastrata Fiorentina, si salveranno all’ultima giornata l’Atalanta ed il Lecce. La Champion League non sarà vinta vinta da una squadra italiana, mentre il Milan vincerà la Coppa Uefa e la Lazio la coppa Italia.
Capocannoniere del torneo sarà Crespo che tuttavia non riuscirà con i suoi gol a salvare Zaccheroni, che alla fine dell’anno lascierà la Lazio.
Se la pensate diversamente su tutto ciò, scrivete all’e-mail dell’artiglio
artigliomail@inwind.it e fate i votri pronostici, sul numero di Maggio vedremo chi si sarà avvicinato di più e pubblicheremo il suo nome e i suoi pronostici sul giornale. Grazie per l’attenzione e buone feste!!!!m.m.
Il 2002 è l’anno dei poliedri, dell’Euro, ma
soprattutto de Mondiali di calcio in Corea e Giappone, che inizieranno il 31
maggio e si concluderanno il 30 di giugno. Caratteristica principale di questa
manifestazione ospitata dai nostri amici dagli occhi a mandorla ed amanti del
pesce crudo, sarà l’orario assurdo in cui si svolgeranno gli incontri: 7:30,
9:30, 12:30. Una vera calamità per tutti i lavoratori, ma soprattutto per gli
studenti che per i primi dieci giorni di mondiali saranno costretti a scegliere
tra la scuola e Totti o Beckam (scelta facile ma dai grossi rischi). Coloro che
avranno poi la maturità (sigh!) o gli esami universitari rischiano di perdere
anche le fasi più importanti di questo evento. Per questo desidero usare
l’Artiglio come cassa di risonanza per lanciare 2 appelli ai grandi del calcio
mondiale ed ad un ministro italiano. Appello
n 1 rivolto a Blatter e soci. Spostate le partite a luglio, oppure fatele
giocare a Borgo San Dalmazzo (CN), città
sicuramente molto attrezzata ad accogliere questo evento, situata in una fascia
di fuso orario compatibile con le nostre esigenze. Appello
n 2 rivolto al ministro della pubblica istruzione on. Moratti. Copiando
proprio dal calcio, si potrebbero fare gli anticipi
e i posticipi di lezioni ed esami. Ad esempio chi vieta di anticipare
dall’ 1 alle 6 del mattino le lezioni dell’ultima settimana di scuola?
Oppure di posticipare alle 20:45 (diretta su telepiù bianco) le prove
d’esame? Sicuro che Blatter e la Moratti leggeranno presto questo articolo,
magari facendo colazione, auguro a loro buona giornata, a me di essere esaudito,
a voi di non avere letto queste considerazioni idiote e agli azzurri del Trap di
vincere questo mondiale.
P.T. (postilla tecnica) Questi saranno secondo me dei mondiali in cui
l’Italia sarà tra le favorite, vista la crisi di gioco del Brasile e la più
ben grave crisi nazionale dell’Argentina. Oltre a ciò c’è da considerare
l’assenza dell’Olanda e la non straordinaria forma della Germania e
dell’Inghilterra, gli Azzurri se
la giocheranno dunque alla pari con la Francia, che resta la grande favorita.
Guarderemo poi con curiosità e
simpatia al Paraguay di Cesarone Maldini, forse è la prima volta che un ct
italiano guida ai mondiali una nazionale straniera. Inoltre Cesare è un ex ct
azzurro, oltre ad essere il padre del nostro capitano. Tra intrighi famigliari,
crisi nazionali, problemi di sonno e di studio, tra ministri e pezzi grossi
sarebbe bellissimo sentire dire a Brunone Pizzul per la quarta volta nella
storia “Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!!” alla
prossima !
In questa puntata andiamo a scoprire una realtà sportiva molto vicino a
noi, di cui però molti non conoscono nulla, forse anche per colpa del
disinteresse manifestato da altre testate parrocchiali che non posso
citare… A parte questo, lo sapevate che nella nostra parrocchia dal
1989 esiste una squadra chiamata “Crocetta calcio a 5”? Questa
formazione gioca nel campionato C.S.I.- coppa Primavera, in un girone
di 8 squadre, le partite in casa le gioca in C/so Allamamno ai “Campi
Certezza”, a proposito se volete aggiungervi al gruppo (?) di tifosi
che ogni settimana segue questo squadrone, siete i benvenuti.
Attualmente, conclusasi la prima fase, sono quarti, tuttavia il
risultato migliore della loro storia sportiva è stato un onorevolissimo
terzo posto, ma, secondo loro, quest’ anno l’ impresa potrebbe essere
ripetuta. Questo è l’organico della formazione : in porta Greppi, poi
si alternano 4 tra : Guni, Zippo, Degio, Piz, Birillo e Luis, il
presidente è Degio, il capitano Guni, mentre tutti i giocatori sono
allenatori in campo. Domenica mattina, sfidando ogni sorta di pericolo
da bravo reporter, riesco a parlare con una delle colonne della
squadra, Piz, grazie al quale apprendo interessanti dati statistici, ma
soprattutto alcuni retroscena piccanti. Il capocannoniere assoluto
della compagine, nella quale tra l’altro si sono alternati molti
giocatori che ora hanno lasciato, è Degio, mentre per quest’anno il
goleador è proprio Piz, il giocatore più falloso è Luis, che si è
lasciato dietro di se un’infinità di rotule e legamenti. Riguardo ai
particolari piccanti, be’ apprendo che negli spogliatoi c’è chi
dimentica spesso le ciabatte, ma anche le mutande, che c’è chi è
fissato con la pulizia delle proprie scarpe e che sugli spalti si
aggirano tifosi/e misteriosi…E’ un po’ poco lo so ma Piz è attento a
non violare la privacy dei suoi compagni, la loro d’altronde è una
squadra molto unita, che gioca per divertirsi e per il bel gioco, per
lo spettacolo più che per i tre punti e la cui forza è data dagli
allenamenti estenuanti e costanti. Dopo questo elogio sacchiano, Piz mi
ricorda che i colori sociali della sua formazione sono quelli del
Barcellona (rosso-blu) e ci tiene a sottolineare che i giocatori hanno
i nomi e il numero dietro le maglie, non potevano poi mancare le
solite, più che giustificate, critiche agli arbitri (se queta frase
sarà pubblicata vuol dire che esiste davvero la libertà di stampa, vero
Sganga?). Tornando un po’ indietro nel tempo scopro poi che un tempo
esisteva anche la squadra “Crocetta B”, formata dai giocatori più
piccoli, e che entrambe le squadre avevano un “accompagnatore
ecclesiale”( veniva proprio chiamato così), che seguiva le loro imprese
e le loro sconfitte. Tra questi Piz ricorda don Alberto, per un breve
tempo don Paolo, ma soprattutto don Pasqualino, che con il suo mitico
colbacco stile Rivoluzione Russa, in ogni stagione e con ogni tempo
seguiva ovunque la “ Crocetta B” , tifando per dieci, distribuendo
caramelle miracolose e impartendo consigli tattici. Insomma siamo
davanti ad un team, che potrà anche perdere, ma come diceva
qualcuno “gli altri segneranno, però che spettacolo quando giochiamo
noi, non molliamo mai, cosa importa chi vincerà tanto in fondo lo
squadrone siamo noi”
Se volete sapere tutti i risultati e la classifica della Crocetta
calcio a 5, speriamo di potervi presto offrire sul sito dell’Artiglio
(http//spazioweb.inwind.it/artiglio) questo servizio, alla prossima!!
m.m.
Toro-Juve
Amici sportivi, non solo bradipi e bidelle nell’Artiglio di oggi, ma la
zoologia del giornale si arricchisce di un nuovo animale quello “da
stadio”.Vi propongo un’intervista comparata a due esemplari di questa
specie, della quale tra l’altro sono fiero di fare parte, che hanno
idee calcistiche direi diametralmente opposte. Il metodo è quello delle
Iene, che tanto oramai copiano tutti, da Stadio Sprint a Guida al
Campionatato, quindi non vedo perché non possa farlo anch’io, BUONA
LETTURA!!
1 Nome e cognome.
A)Emilio Foglia
B)Marco Ferrando
2 Età, titolo di studio, segno zodiacale.
A)25 anni, ing., cancro
B)24 anni, maturità classica, leone
3 Squadra per cui tifi.
A)Toro, più tutte quelle che giocano contro i gobbi; per dire, se si
giocasse Gobbi v. Al Quaeda, tiferei per i talebani.
B)Juve,ovviamente
4 Qual è stata la partita più bella di
sempre della tua squadra, che tu ricordi?
A)È difficile scegliere, potrei dire tutte o quasi le partite del TORO,
perché comunque vadano a finire assistere ad un incontro è sempre
un’occasione per stare insieme alla gente con cui condividi una fede. A
dover per forza sceglierne una, dico TORINO - Inter del 1989: era la
penultima giornata di campionato, il Toro ospitava la squadra già
vincitrice dello scudetto, quella che ancora oggi è ricordata come
l’Inter dei record: ne fece sì tanti, ma nella partita al Comunale non
ebbe vita facile, sarà perché il TORO era affamato di punti salvezza,
sarà perché rovinare la festa alle grandi è sempre bello, sarà perché
sarebbe stata l’ultima partita di serie A giocata dal TORO al Comunale,
sarà perché avevamo in squadra fior di campioni, tra i quali i
brasiliani Muller ed Edu Marangon, sarà perché me l’ero sognata la
notte prima, ebbene… LI MASSACRAMMO, per davvero, non ci fu storia, 2-0
secco, una vittoria limpida, pulita, semplicemente da TORO, giocata col
cuore in mano, di quelle da incorniciare e ricordare alle generazioni
future, come ora sto facendo, per i secoli dei secoli. Ho ancora il
biglietto di quella partita, il settore era la gradinata centrale,
sotto la tribuna d’onore: grandioso, sembrava di essere in famiglia,
perché alla fine ti trovavi puntualmente con le stesse persone, cosa
che invece non mi succede al Delle Alpi, che da quel lato è un po’
freddino; e poi lì al Comunale assistevi alla partita regolarmente in
piedi, altro che sedersi da mammalucchi come ora si fa.
B)Questa è una gran bella domanda. Abbonato dal lontano autunno 1994, i
ricordi si accumulano e, ahimè, a dispetto di tutte le volte in cui ho
timbrato il cartellino, sono poche le partite memorabili. Anyway, in tv:
Ajax-JUve 0-2, Champions League 1996/97, probabilmente l'apice dell'era
Lippi. Dal vivo, la cosa cambia: oltre alla partita, influisce l'umore,
il
tempo, gli esami, il periodo, il clima alla stadio, la situazione
politica,
casini vari, problemi di cuore, distrazione, attenzione, stanchezza..
Mai
una volta che tu vada allo stadio con la stessa faccia di un'altra
volta.
Fatte tutte queste dovute e doverose premesse, il premio va forse a un
Juve-Milan 1-0 dell'ottobre '94. L'epoca in cui il Milan non lo si
riusciva
mai a battere, Berlusconi presidente del consiglio e la Juve piaceva ma
doveva ancora capire quanto valeva. Cross di Di Livio, Baggio (che di
testa
non è mai stato un mostro) stacca in mezzo all'area, tra Baresi e
Costacurta che diventano di sale e la mette dentro. Rossi in porta. Si
capì
che era successo qualcosa. Epoi ha segnato a due metri da dove'ero io...
5 Il tuo giocatore preferito di sempre.
A)Roberto Cravero, per spirito, classe, simpatia, intelligenza (anche
fuori dal campo) e cuore: un bravo giocatore ed una brava persona.
B)Difficile dirlo. Platinì? Roberto Galia?
6 Il tuo giocatore preferito di adesso.
A)Antonino Asta, detto "il divino", ha il primo posto (o, come direbbe
Valentino Rossi, la pol posiscion), conquistato, in realtà da poco
tempo, ai danni di chi non è più tra NOI DEL TORO (chissà che non
torni); questo altrettanto mitico giocatore mi sembra, comunque,
doveroso ricordarlo in questa circostanza: TRIKI, ovvero Fabio
Tricarico, tipico uomo da TORO, forse non molto dotato, però
volenteroso, umile, generoso cioè capace di adattarsi a tutti i ruoli;
certo non aveva dalla sua la tecnica di Pelè (Abedì, si intende) o la
forza di Rambo Policano, l'irruenza di Tarzan Annoni (però le sue
rimesse-cross, quelle sì!), la bravura di Pasquale O'Animale Bruno, il
colpo di testa alla Benedetti, l'intelligenza di Fusi ed il carisma di
Zaccarelli; di lui apprezzo la consapevolezza della propria mediocrità
che lo rende un GRANDE. Il nuovo TRIKI di questo Toro? Bèh,
probabilmente Franco, ma bisogna andare cauti in questo perché di TRIKI
c'è ne uno solo.
B)Per dovere, Ronaldo. O forse Alessandro Birindelli?
7 Il coro da stadio più divertente che ti ricordi.
A)Recentissimo è questo: "Interista poverino, picchia solo il motorino".
Tra quelli PRO-TORO: "Torino è la nostra passione, granata è il nostro
colore, noi siamo quelli del Toro e non ci rompete i Co…ni!
Tra quelli ANTI-GOBBI: "Mi diverto solo se vedo morire la juve" oppure
il classicissimo, cantato in tutto il mondo "Chi non salta, bianconero
è". Quest'ultimo è il tipico canto ecumenico tra tifosi di squadre
diverse, perché loro sono odiati da tutti: è bello essere allo stadio e
poter gioiosamente condividere con l'avversario quest'odio profondo.
B)Anche in onore di Mazza (fedele compagno con cui ho avuto il piacere
di
gustarlo in un recente Juve-Perugia): Mazzantini travestito e Gaucci suo
marito...
8 La tua esultanza tipica per un gol.
A)Come descrivere a parole gesti e gestacci inconsulti, salti ed
abbracci, stritolamenti e pacche sulle spalle, urla e grugniti
abominevoli del peggior (o miglior, dipende dai punti di vista) animale
da stadio quale son'io! Se siete proprio incuriositi, chiedete a coloro
i quali, a proprio rischio e pericolo, mi supportano e mi sopportano
nel rituale domenicale, oppure fatevi sotto, ma solo se siete del TORO,
ovvio, no!
B)Ma vieeeeeeeeeeeeeeeeeeni al primo colpo (questo c'è sempre), più
altri
elementi (per lo più insulti sonori e mimati) confezionati su misura
sulla
squadra avversaria, su un giocatore (Billy Costacurta?) o un presidente
(Franco Sensi?) particolarmente apprezzati. Anche in questo caso, la
compagnia ha un ruolo decisivo sulle mie reaizoni...
9 Per una vittoria importante della tua squadra quanto pagheresti?
A)Niente, non è nel nostro DNA (il gobbo avrà risposto, da checca, «non
è nel nostro stile»; ma famme er piascere, FALSO, IPOCRITA E BUGIARDO -
come si sentì apostrofare un giornalista dal mitico presidente del Pisa
Anconetani). A proposito, nel 1927 ci hanno accusato ingiustamente di
aver corrotto un giocatore gobbo (al secolo tale Allemandi) e ci hanno
revocato lo scudetto. Finì, poi, che l'anno seguente, incazzatissimi,
vincemmo di nuovo lo scudetto, e questa volta nessuno obbiettò
alcunché. Ai gobbi maiali, invece, tale pratica riesce sempre
benissimo, vero nhé!!!
B)E' una domanda che, onestamente, mi faccio spesso.E mi rispondo
sempre che,
per fortuna, l'esito di una partita non dipende da me e da quanto
estrarrei
dal taschino: come dire, un problema in meno... In ogni caso, per uno
scudetto non andrei oltre i 100 euro e per una champions league i 150.
Anche
perché mi sembra già di fare abbastanza beneficenza con l'abbonamento...
10 Tra uscire con una bella ragazza e un big match della tua squadra
cosa scegli?
A)È ovvio! La partita, del resto volenti (tantissimo) o dolenti (per
niente) la testa è allo stadio e poi non sarebbe carino uscirci assieme
e fingere di fare conversazione mentre invece si ascolta la partita
alla radio (rigorosamente dicendo che si ha all'orecchio l'auricolare
del cellulare per un'importantissima telefonata, de che non si sa). Una
situazione simile, in realtà, mi è successa alcuni anni fa, oltretutto
con una ragazza non proprio da schianto (ad essere gentili): ci siamo
trovati nell'intervallo tra primo e secondo tempo, quando ho messo la
cuffia all'orecchio (eravamo ormai al 55esimo! Come resistere ancora a
questo digiuno) lei non ha protestato, però ha continuato a parlare
come se nulla fosse, creandomi non pochi problemi, tanto che
all'80esimo ho dovuto desistere per manifesta impossibilità nel
continuare lo squallido teatrino senza che lei non si arrabbiasse (in
fondo, ma molto in fondo, sono un gentiluomo).
B) Dipende. Tendenzialmente la prima. Ma sottolineerei
tendenzialmente....
Anche perché per fortuna la domenica pomeriggio c'è ben poco da uscire
e poi
siamo giovani, c'è tempo per i compromessi...
11 Tre aggettivi per descrivere la tua squadra.
A)Leggendaria, povera, gagliarda.
B)Superiore, invidiata, odiata (gli ultimi due vanno bene lo stesso?)
12 Dall’altra parte dell’intervista c’è un tifoso della squadra che odi
di più: tre teneri insulti.
A)Solo tre, che peccato! Vabbè, sapendo chi è, dico gobbodim…
amaialebastardociucciacalzinidituttaquantalafamigliAgnelli (in realtà
allo stadio, ma non solo lì, si dice e dico di peggio, ma, conoscendo
la reputazione di questo "mensile" e la censura di quel gobbo che è
Sganga, mi sono limitato…molto limitato. Che ne dici Sganga, non
ribatti niente?).
B)Primo: il Toro non è la squadra che odio di più. E dicendo questo, so
che
alimenterò ulteriormente l'odio della controparte. Secondo: mi
piacciono più
gli insulti diretti verso una collettività (dove ci sarà pur sempre uno
stupido, un violento, un esaltato, un poveraccio che merita di essere
esultato) che non verso una persona, che per lo più so essere un caso
estremo di Foglia. Terzo: mi fate fare brutta figura. Quarto: è un
gironalino parrocchiale e qui sotto ci sarà il mio nome. Quinto, il
triplice
insulto: che ca... (volo, spita, ppero) ti agiti tanto , brutto cugino
rinnegato schifoso che godi solo se la Juve perde e non te ne frega
nulla
della tua bella squadra di me... (morie illustrissime)?
13 Ti consideri sportivo?
A)Ma scherzi? È il peggiore insulto che un granata come me può sentirsi
dire.
B)Nel complesso, direi di sì. Scagno può confermare che quando la Juve
se
l'è prese per 3 a 2 tre anni fa dal Manchester, ho applaudito Cole e
compagni e il pezzetto di curva introno a me mi ha seguito... Si vive
anche
di questo. E dimenticavo: in vita mia ho pure visto due partite del Toro
(due orrendi 1-1 con Parma e Sampdoria). Pagando il biglietto...
Grazie ad entrambi, alla prossima!!
A)eB)Grazie a te.
m.m.
Nel numero di oggi abbandono il calcio per
parlare di uno sport, certamente meno noto, per me quasi sconosciuto, ma degno
di altrettanta considerazione: la ginnastica artistica. Ho il piacere e
l’onore di avere come mia ospite Francesca Merlo grande atleta e allenatrice
di questa disciplina.
1)
Francesca da quanti anni pratichi questo sport e a che livello sei sul
piano internazionale, nazionale, regionale, provinciale, comunale?
Pratico ginnastica artistica da ormai 6 anni,
ma solo gli ultimi quattro sono stati impegnativi e “produttivi”, portando
me e la mia squadra a livelli nazionali; a livello individuale ho vinto domenica
scorsa l’inter-provinciale Torino-Aosta nella specialità trampolino (la mia
compagna è arrivata seconda!), e mi sono classificata quinta a volteggio e
ottava a corpo libero (micro frattura al gomito!!!).
2)
Che cosa ti ha spinto ha
scegliere questa disciplina?
A dire la verità da
piccola non mi attraeva per niente, e sono stati i miei a spingermi a
provare…E cosa posso dire,
mi è piaciuta!!!
3)
Per noi profani, puoi descrivere in poche righe in che cosa consiste
questo sport?
La ginnastica artistica prevede diversi
attrezzi: corpo libero, volteggio, parallele, trave e trampolino. E’
impossibile riuscire a spiegare, è
delicatezza e potenza, armonia e tecnica, fatica e soddisfazione, un susseguirsi
di sconfitte e di “mettersi alla prova” che portano a vittorie personali.
Una specifica spiegazione richiederebbe un linguaggio preciso e tecnico, così
com’è questo sport.
4)
Quali sono state le tue vittorie più importanti come atleta?
Le mie vittorie più importanti come atleta non
si sono effettuate in campo di gara, ma in palestra e non solamente per merito
mio; ne ricordo una in particolare: l’anno scorso per una brutta caduta a
corpo libero ho dovuto tenere il collare per un mese e mezzo
e ancora
adesso ne sento l’“eco”, tornata in palestra non riuscivo più a fare
niente, ero bloccata dal terrore di potermi rifare male; ho impiegato un mese
per riacquistare la fiducia in me stessa e ritornare a “lottare”, e tutto
questo è avvenuto solamente grazie alla profonda amicizia e fiducia che le mie
compagne di squadra hanno dimostrato nei miei confronti. Vedi, quando si è una
squadre, si procede tutti insieme, e quando anche solo uno di noi si ferma,
tutto in un certo senso si blocca… il loro credere in me e soprattutto nel
“NOI” che indirettamente rappresentavamo, mi ha aiutato un sacco ed è stato
fondamentale; non potevo arrendermi, perché loro non l’avevano fatto.
1)
Qual è l’atleta professionista a cui più ti ispiri?
Eh, eh, ce ne sono veramente troppe… più che
ispirarmi però (mi sembra eccessivo), ammiro molto Nadia Comencini (primo
punteggio pieno alle olimpiadi del 1956)
2)
Puoi spiegarmi la differenza tra gareggiare ed allenare? Qual è il
rapporto con le tue atlete? Quali risultati hai ottenuto con loro?
Caspiterina che domandone Matty! Sai che non ci
avevo mai pensato? Non so , gareggiare per me è mettersi in gioco e dare tutto
per uno sport che amo, allenare è riuscire a trasmettere il giusto compromesso
tra passione e dovere: nella ginnastica come in molti altri sport, non si può
vivere di sogni e accontentarsi, perché è
uno sport che vuole sempre di più da te, e ti provoca in questo… e tu hai il
dovere di rialzarti da ogni caduta, il dovere di continuare in questa passione,
hai il dovere di non abbatterti, hai il dovere di riprovarci se realmente credi
a questo sport e nelle sue straordinarie potenzialità di renderti
“forte”…Con le mie atlete ho instaurato un ottimo rapporto per fortuna, ma
sono ancora molto piccole…L’ultima gara a cui abbiamo partecipato, abbiamo
portato a casa 5 medaglie d’oro, 1 d’argento e 1 di bronzo, ma era una gara
solo a livello provinciale. Quelle un pochino più grandi invece hanno
conquistato i due gradini più alti del podio in una competizione a livello
nazionale…diciamo che siamo abbastanza soddisfatti!!
Grazie Francy!!!!!
m.m.