ASGIMEI (Associazione Giovani Medici Italiani)

31 ottobre 2001

Spett.le Presidente Dott. R. Anzalone,

 

preoccupati per il nostro futuro (non meno comunque che del nostro presente) noi "giovani medici" dell'ASGIMEI, ci siamo recati all'Assemblea straordinaria dello SNAMI, da Lei presieduta, tenutasi lo scorso 30 ottobre per discutere del piano di riforma sanitaria 2002-2004 votato dalla Regione Lombardia. Abbiamo trovato le argomentazioni lì discusse sia giuste sia interessanti, almeno in linea teorica, e ci siamo sentiti tirati da Lei direttamente "in ballo" in almeno due occasioni. La prima di queste quando ha parlato (testuali parole, come ricorderà) dei "poveracci" che sono "disposti a fare le notti o, peggio ancora, i festivi" lavorando per quelle cooperative e/o ONLUS che, grazie al piano di riforma, potrebbero essere accreditate dalla Regione Lombardia come ECS (o comunque si chiameranno), la seconda volta quando ha incitato i "giovani" a lottare, come avete già fatto qualche anno fa voi colleghi più "anziani". Ebbene sì Sig. Presidente Anzalone, noi siamo GIA' i medici "poveracci" che FANNO le notti ed i festivi (e Le assicuriamo che il resto della giornata non lo passiamo con le mani in mano, per cui, la notte non siamo molto meno stanchi dei colleghi MMG - per inciso un po' meno poveracci di noi -) per quattro soldi e siamo anche i medici più giovani. Il problema è che noi abbiamo ormai perso la voglia di lottare. Ci deve scusare, ma riteniamo che ai vostri tempi le cose fossero molto più semplici (compreso il lottare), sia perché non c'era la pletora medica di oggi, sia perché accedere alle mutue prima o ad una convenzione successivamente, non era impossibile come di fatto lo è oggi per noi. Tale impossibilità però, ci permettiamo di rammentarLe, dovuta anche a quei sindacati che, quando hanno siglato l'accordo con la Regione Lombardia in merito al calcolo delle aree carenti, ha reso in definitiva il numero delle stesse aree carenti disponibili di numero davvero esiguo, se non ridicolo. Noi giovani, quindi, vorremmo partecipare alla vostra lotta, ma ci piacerebbe capire il perché. Perché lottare per un posto che potremmo (se mai avverrà) avere solo tra molti anni quando forse, con le cooperative/ONLUS potremmo "venderci" (ci passi il termine) meglio, anche facendo il lavoro da "poveracci" la notte ed i festivi (e poi chissà, magari ci pagherebbero meglio di quanto fa oggi il SSN). A proposito di SSN e guardia medica, ci faccia per cortesia sapere cosa hanno fatto fino ad ora coloro che hanno tanto lottato in passato. Se non andiamo errato la lotta è stata così ardua che, per l'ultima convenzione, c'è stato un aumento di ben £450 l'ora o giù di lì (pari a ben € 0,23, come si direbbe oggi!). Cosa hanno poi fatto i lottatori in merito alle briciole che si degnano di passarci i colleghi "convenzionati" per le loro sostituzioni (nonostante quanto sancito dalla convenzione)? Cosa dire poi di quanto questi novelli gladiatori hanno fatto per una riqualificazione delle guardie mediche visto che, sempre grazie al famoso accordo che ha tagliato le aree carenti, noi "poveracci" delle notti e dei festivi non potremo fare altro per molti e molti e molti anni ancora? I guerrieri delle lotte del passato oggi si lamentano che il piano di riforma regionale taglierà potere contrattuale ai medici. Ebbene, Sig. Presidente, sappia che noi giovani colleghi non abbiamo mai neppure saputo cosa fosse uno straccio di potere contrattuale. La preghiamo pertanto di riuscire a motivarci di nuovo, di riuscire a convincerci che la lotta a cui avete chiamato noi giovani colleghi possa davvero essere vantaggiosa per tutti. Se così non sarà infatti, temiamo che andrà a finire che i giovani colleghi demoralizzati e indispettiti finiranno per essere disposti a farsi "comprare" dalla prima cooperativa e/o ONLUS che capiterà loro a tiro, con buona pace della professionalità, della deontologia professionale e di tutto ciò che rappresenta nobili propositi ma che non fa mangiare i propri figli.

Grazie

Distinti saluti, i colleghi dell'ASGIMEI


AS.GI.ME.I (Associazione Giovani Medici Italiani)

Milano 19.11.2001

Spett.le Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Milano,

cogliendo l'occasione per ringraziavi per la pubblicazione sul bollettino Ordine Provinciale Medici Chirurghi e Odontoiatri Milano n.9 Ottobre 2001 della segnalazione riguardante la "regolazione dei rapporti economici tra medico titolare e sostituto di assistenza primaria nei casi di sostituzione volontaria", proprio a questo riguardo ci preme farvi rilevare l'effettiva scarsa utilità della segnalazione stessa così come pubblicata. Di fatto, nella segnalazione, non è possibile quantificare in alcun modo il compenso che, PER LEGGE, spetterebbe (ed usiamo il condizionale poiché il reale compenso è corrisposto ai giovani colleghi MOLTO raramente) al medico sostituto. Sfidiamo infatti chiunque, a meno che non sia laureato in legge (ma in tal caso avremmo scritto al bollettino dell'Ordine degli Avvocati), a comprendere il reale significato di una frase come "il compenso di cui all'articolo 45, lettera B1 è corrisposto al sostituto ove egli ne abbia diritto ai sensi del comma 2 della stessa lettera B1" oppure "ai medici sostituti spettano i compensi di cui all'articolo 45, lettera Cq1 comma 2, lettera C2 commi 1 e 2, lettera C3, per le relative prestazioni eseguite nel corso della sostituzione". Vi preghiamo pertanto cortesemente di pubblicare in una prossima uscita del bollettino un articolo integrativo con le tabelle che seguono.

Distinti saluti ASGIMEI


AS.GI.ME.I (Associazione Giovani Medici Italiani)

Milano 19.11.2001

Spett.le Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Milano,

vorremmo cortesemente effettuare una segnalazione che ci è giunta da alcuni nostri iscritti. L'argomento in causa riguarda il corso di formazione per il servizio di emergenza sanitaria territoriale (118). Come stabilito dall'ultimo accordo collettivo nazionale (ed anche dal precedente) questo corso deve in prima istanza essere rivolto ai medici operanti sul territorio (medici di continuità assistenziale) allo scopo di abilitare gli stessi al servizio di emergenza. Tale corso costituisce PREROGATIVA INDISPENSABILE per poter accedere alle "ore carenti" di emergenza sanitaria territoriale, ore che la regione pubblica contestualmente alle aree carenti di assistenza primaria ed alle ore carenti di continuità assistenziale. Gli articoli di legge di cui all'oggetto sono il 22, comma 5 DPR 292/87, art. 22 DPR 41/91 o art 66 DPR 484/96 ed il 66. dell'accordo collettivo nazionale '98-'00. Quest'ultimo, in particolare, stabilisce che tali corsi dovrebbero essere istituiti di concerto tra ASL e Regione. Per sintetizzare il tutto: niente corso = niente reale possibilità di lavoro (lavoro che, ricordiamolo, è di medicina TERRITORIALE, cioè per i medici operanti sul TERRITORIO). Bene, questa premessa è per segnalare che la Regione Lombardia e/o le ASL competenti non sono stati in grado di istituire un corso da ben quattro anni (l'ultimo e forse unico risale al 1998), in tal modo NEGANDO di fatto il DIRITTO ai colleghi operanti sul territorio di accedere a posti di lavoro che, PER LEGGE, dovrebbero essere a loro rivolti. Sarebbe pertanto gradito che l'Ordine dei Medici che ci rappresenta segnali tale situazione. Noi faremo tutto il possibile per far rilevare tale situazione nelle sedi Istituzionali competenti.

Distinti saluti, ASGIMEI