Tempo di estate, tempo di tintarella. Ma è veramente opportuno abbronzarsi o si corrono rischi per la pelle?

La pelle costituisce uno degli organi più sviluppati del nostro organismo, un organo che ci protegge, essendo resistente ed elastica, dai traumi e dalle infezioni, rappresentando circa il 16% del totale peso corporeo.

.Arrivando l’estate tutti si recano al mare, pensando di prendere la classica “tintarella”, non sapendo che il sole, se da un lato fa bene e vince la depressione del buio, e lo stress dell’angoscia esistenziale, dall’altro fa accrescere il rischio di sviluppare tumori della pelle. Basti pensare che nel mondo, ogni anno, si contano da 2 a 3 milioni di nuovi casi di tumore cutaneo e 130 mila di melanoma. Inoltre se il basalioma in Italia è aumentato del 10% ed il melanoma del 4%. Perciò il primo messaggio da cogliere è:

Evitare l’esposizione al sole, specie i bambini e specie i soggetti con pelle chiara.

Ma quali sono i tipi di pelle?

E’ a tutti noto che le persone a carnagione chiara, quelle con le lentiggini e con la pelle secca devono necessariamente evitare il sole battente. Esiste allo scopo una classificazione in fototipi, a rischio decrescente dal primo al sesto:

..Fototipo 1: sono i soggetti a pelle chiarissima, con lentiggini, capelli rossi o biondo cenere;

Fototipo 2: carnagione chiara, ma capelli biondo scuro o castano chiaro, con abbronzatura dorata;

Fototipo 3: carnagione scura e capelli castani

Fototipo 4: carnagione decisamente olivastra, occhi e capelli neri;

Fototipo 5: carnagione molto bruna e capelli crespi, sono i mediorientali;

Fototipo 6: sono i soggetti di pelle nera.

Perché i fototipi?

Perché chi rischia di più, cioè di incorrere nei tumori cutanei sono i primi due fototipi, mentre i soggetti a pelle scura rispondono meglio all’abbronzatura e liberano più melanina e si scottano meno, anche se non sono immuni dai tumori.

Quando ci abbronziamo i raggi ultravioletti penetrano nei tessuti e determinano un danno, le classiche scottature, le ustioni solari. Accade però che l’organismo reagisce e che l’energia solare colpisca lo strato dei melanociti, cellule particolari che producono la melanina, un pigmento cioè, che dà la colorazione bronzea alla pelle e che assorbe i raggi ultravioletti. Però il processo di colorazione della pelle è graduale ed occorre del tempo perché si formi lo strato protettivo; per questa ragione è opportuno evitare di stare al sole tutto il santo giorno, specie senza pause ed è opportuno prendere la tintarella a tappe, cominciano con 5 minuti il primo giorno e proseguendo di conseguenza.
 

Che cosa mi può succedere se prendo troppo sole?

Sicuramente, nei soggetti predisposti geneticamente, l’esposizione alla luce solare è la principale causa del cancro della pelle; per cui si è tutti concordi nell’asserire che l’eccessiva esposizione ai raggi UV rimane uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori meno aggressivi, quelli, cioè, che originano dal rivestimento cutaneo (carcinomi baso e spino cellulari). Per il melanoma, potenzialmente più aggressivo, invece, i fattori di rischio sono ben altri e sicuramente legati alla predisposizione familiare e la presenza di nei e lentiggini – soprattutto se numerosi e di grosse dimensioni, dai bordi irregolari, di forma e colore variabile – e il fototipo (occhi, capelli e pelle chiara). Le radiazioni UV, inoltre, riescono a modificare le informazioni genetiche della molecola del DNA, in quanto la fanno degenerare e formare legami anomali e mutazioni, responsabili di formare tumore.

La cellula è normalmente dotata di meccanismi di riparazione, uno dei quali prevede l’eliminazione di legami anomali tra le basi di DNA e la sostituzione del tratto di DNA danneggiato con uno di nuova sintesi. In una rara malattia ereditaria, lo xeroderma pigmentoso, per esempio, i meccanismi di riparazione del DNA sono alterati e chi ne è affetto è molto sensibile ai danni provocati dalla luce solare e ha un elevato rischio di sviluppare tumori della cute.

Che fare allora, se non si vuole rinunciare all’abbronzatura?

Occorre:

Se ci si deve esporre al sole, in spiaggia, in giardino, all’aperto e si è particolarmente sensibili, con fototipi da 1 a 3, ricorrere sempre alla protezione delle creme solari che evitano le scottature e che vanno spalmate 15 minuti prima di esporsi. Tali prodotti devono avere nel nostro caso un grado di protezione tra 30 e 50, almeno 6 cucchiai di prodotto, senza lesinare, cioè 35 grammi.

Evitare di esporsi nelle ore più calde e più assolate della giornata, cioè tra le 11 e le 16, rimanendo preferibilmente sotto l’ombrellone in spiaggia.

Le creme devono essere comprate da poco; mai utilizzare quelle dell’anno prima!

Solo successivamenti i fototipi 3 e 4 possono provare creme a minore protezione.

MAI USARE OLII ABBRONZANTI, NE CREME CON FATTORE PROTEZIONE 6, E SEGUIRE MODE SCEME!

Per proteggersi dal sole si possono usare anche i parei, meglio se di colore arancio.
 

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