MORBILLO.Malattia esantematica dell’infanzia per la quale vige obbligo di denuncia. Essa è dovuta all’agente eziologico di natura virale (cfr virus) detto Paramyxovirus, un virus a RNA, del genere Morbillivirus.

Epidemiologia
In tutto il mondo, in particolare nei paesi poveri, oltre un milione di bambini muore ogni anno di morbillo, poiché la malattia ha un’elevata contagiosità, elevata frequenza di manifestazioni, elevato grado di immunità e si tratta di tipica malattia infantile (i neonati sino a 8 mesi non si amma­lano grazie alla protezione degli anticorpi ereditati dalla madre, nel caso questa abbia già avuto il morbillo). Dopo l'infezione, l'immunità perdura per tutta la vita.

Infettività
Inizia con lo stadio prodromico e termina alla scomparsa dell'esantema.
Incubazione
Essa varia tra 10 ± 1 giorno e la trasmissione avviene per via aerogena, tramite le goccioline di saliva emesse con tosse, sternuti ecc.

Clinica
• prodromi: rinite, congiuntivite, tracheobronchite, tosse stizzosa, fotofobia, edema al volto, enantema al palato e macchie biancastre di Koplik sulla mucosa delle guance vicino ai molari, febbre;
• esantema (causato da immunocomplessi): maculo-papuloso, confluente, con inizio retroauricolare, diffusione cranio-caudale e successiva desquamazione furfuracea; alla comparsa dell'esantema nuovo aumento della febbre;
• linfoadenomegalia;
• diminuzione di leucociti, linfociti, eosinofili e riduzione delle resistenze. Un test alla tubercolina precedentemente positivo può temporaneamente negativizzarsi.

Complicanze
1. otite media, da superinfezione batterica (è la più frequente)
2. polmonite morbillosa:
3 forme:
— polmonite virale
— superinfezione batterica, per la quale è indicata copertura antibiotica (cfr antibiotici)
— polmonite a cellule giganti nei soggetti immunodepressi, con prognosi sfavorevole
3. talvolta laringo-tracheite (con croup - pericolo di soffocamento — ricovero in ospedale)
4. encefalite morbillosa: 3 forme:
— encefalite morbillosa acuta post-infettiva: da 2 giorni sino a 2 settimane dopo il morbillo (1:2.000 malati di morbillo di età > 1 anno), con una mortalità del 20% circa. Guarigione con esiti permanenti (ad es. disturbi dell'intelligenza e della concentrazione, epilessia, ecc.) sino nel 20% dei casi. Alterazioni transitorie dell’EEG nel 50% dei casi, permanenti nel 3%;
— encefalite morbillosa subacuta, nelle condizioni di immunodeficienza, da 5 settimane sino a 6 mesi dopo il morbillo;
— panencefalite sclerosante subacuta (SSPE), da 10 a 15 anni dopo il morbillo = «slow virus infection» da mutanti virali con l'antigene M contro il quale i pazienti non producono anticorpi (anticorpi vengono però prodotti verso altre proteine strutturali);
epidemiologia: 1:200.000; malattia demielinizzante a esito mortale
5. molto raramente, decorso «fulminante»: esantema poco evidente, insufficienza circolatoria; in soggetti con difese ridotte.
Diagnosi differenziale
Verso rosolia/scarlattina: vedasi Rosolia.

Diagnosi
Si basa sulla clinica dell’esantema morbilliforme e sulla sierologia: reazione di fissazione del complemento (il titolo aumenta di 4 volte), dimostrazione di anticorpi IgM nell'infezione recente. In caso di encefalite morbillosa dimostrazione del virus nel liquor (mediante PCR). In caso di SSPE titolo elevato di anticorpi nel liquor (ricerca del virus solitamente negativa).

Terapia
Sintomatica, isolamento del paziente fino a quando è presente l'esantema. Antibiotici in caso di complicanze batteriche.
Profilassi
• immunizzazione attiva (mediante vaccinazione con vaccino ad agente vivo attenuato) nei bambini a partire dal 15° mese di vita (ad es. nell'ambito di una vaccinazione MMR contro morbillo, parotite epidemica e rosolia, con un richiamo a 6 anni); si tratta di è un obiettivo dell'OMS l'eradicazione del morbillo mediante un programma di vaccinazione su scala mondiale.
Effetti collaterali: nel 15% dei casi morbillo da vaccino 8 giorni dopo la vaccinazione, encefalite estremamente rara; fare attenzione alle controindicazioni
• immunizzazione passiva con immunoglobuline G i.m.: va attuata entro 3 giorni dall'esposizione; se praticata tra il 4° e il 7° giorno, evtl. decorso più lieve

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