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Sono cinquantacinque immagini di città, suddivise da Calvino in nove gruppi e distribuite su undici temi: "Le città e la memoria", "Le città e il desiderio", "Le città e i segni", "Le città sottili" ecc.
L'ordine di Calvino è rigoroso: dieci "carte" nel primo e nel nono gruppo, cinque negli altri, con alternanza dei temi che vengono lasciati cadere quando, proposti per la quinta volta, lasciano campo a un nuovo tema. Immaginando di contrassegnare ogni tema con una lettera dell'alfabeto, e conservando la numerazione di Calvino, il sistema può essere rappresentato graficamente come un trapezio isoscele che appoggia sulla base minore:


Questo schema calcolato, chiuso e teso a realizzare una perfetta simmetria, porta in luce la volontà sistematica di Calvino e insieme invita a esperire una serie di combinazioni o di ordini di lettura: possiamo seguire Calvino e leggere una colonna dopo l'altra e dall'alto in basso; ma possiamo anche rovesciare l'ordine di lettura, partendo da destra e risalendo: M1..., M2..., M3..., M4..., M5 ... ; oppure possiamo scendere con l'indice lungo il lato sinistro del trapezio e percorrerne verso destra la base minore; oppure possiamo partire da C1 nella terza fila, spostarci di due caselle verso destra e poi risalire in diagonale fino a C5 nella prima fila; o possiamo leggere tutte le file in senso orizzontale. 0 ancora possiamo tentare altre strade: immaginare di trovarci al centro di un labirinto e cercare di uscirne seguendo una linea continua; oppure rimescolare le carte; o andare alla ricerca di una singola carta; o proporre nuove figure, inventare ogni accostamento nel tentativo di avvicinarci a quella città, discontinua nello spazio e nel tempo, a cui tende il viaggio di Marco Polo e i cui elementi sono dispersi fra le immagini fantastiche, e insieme disegnate con meravigliosa fermezza, che Calvino ci offre: città che si dilatano intorno al punto di una memoria o di un desiderio, sospese su architetture filiformi, sotterranee o modellate sul corso degli astri, nascoste o dilaganti a occupare tutta la superficie del mondo.Il gioco è esplicitamente autorizzato:


Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso.

Cercare gli intrecci, i nodi che collegano tra loro i singoli fili e istituiscono sequenze significative è una delle sollecitazioni più eccitanti che il libro ci propone.


M. Lavagetto, Le carte visibili,in M .LAVAGETTO, Dovuto a Calvino, Bollati Boringhieri, 2001,