La critica - A. Martines   ( 2 )

"Il più vistoso scarto fra i viaggi descritti dal Milione e quelli immaginati dal Marco Polo calviniano, è l'assenza dell'itinerario: il suo racconto salta da una descrizione di città all'altra senza alcun accenno ad un loro collegamento geografico, al percorso seguito dal viandante. se tale omissione è parzialmente giustificata dall'immagine futuribile di una città continua che si estende senza limiti, è invece la logica del discontinuo, del "discreto", che detta i ritmi del viaggio nella memoria compiuto da Marco: Ecco: tanto i viaggi internazionali quanto i percorsi urbani non sono più un'esplorazione attraverso una serie di luoghi diversi: sono semplicemente spostamenti da un punto a un altro punto tra i quali c'è un intervallo vuoto, una discontinuità, una parentesi sopra le nubi per i viaggi aerei e una parentesi sottoterra per i percorsi nella città"


(*): Andrea Martines, La riscrittura combinatoria di Italo Calvino da La letteratura combinatoria