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La critica    - P.P. Pasolini -

""Adesso egli mi riappare, non solo vero, ma più vero che mai, col suo ultimo libro, che non solo è il suo più bello, ma bello in assoluto. [...] La cultura specifica di Calvino, poi, che è quella letteraria, liberatasi dalla sua funzione, dai suoi doveri, è divenuta come una miniera abbandonata, in cui Calvino va a prelevare i tesori che vuole. Che cosa vi preleva?"
Pasolini trova nel libro di Calvino tre "tesori":
la scrittura ("... metallica, quasi cristallina, ma leggera, incredibilmente leggera: la scrittura del gioco...");
le tecniche dell'ambiguità ("... In ogni pagina... ogni canone è sospeso: anzi, è motteggiato...");
il surrealismo ("... un surrealismo che è la delizia delle delizie... [perché] sono funzionali a quella folle ideologia multipla, che contesta ogni possibile logica della ragione, e soprattutto quella dialettica...")(*)


(*): Pier Paolo Pasolini, Descrizioni di descrizioni, Garzanti, Milano 1996   
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