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Pamela


Le proposte di Pamela

Cat in Window, Santorini, Greece, 1991 CATERINA E IL CORAGGIO il testo di una canzone di Fiorella Mannoia
(Pamela ha pubblicato su su dooyoo un articolo sulla Mannoia)
Il punto - un testo di Pamela
Una poesia di Neruda       Una poesia de Neruda


 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CATERINA E IL CORAGGIO
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Il Punto
È la luce dei tuoi occhi che non voglio dimenticare. È la tua essenza che non voglio abbandonare. È il tuo nome che non voglio sostituire, ma non sento più il bisogno di cercarti.
Staticità del cuore che mi priva del sonno. Elegante confusione della mia anima.
Soffice vuoto è il mio amore. Il dolore è ora un rifiuto a sorridere. L'amore è ora un profumo dimenticato, la rinascita una battaglia mai persa con il suo odore. Sostituire il suo ricordo con la mia vita è la rinascita. Linee che si intrecciano per decifrare la tua assenza. Ondeggiano da una parte all'altra del foglio in cerca di quello che sei stato. Consapevoli di quello che non sarai mai più, si ritraggono dai margini, raggiungono il centro e poi trovano rifugio in un punto.
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Neruda
el texto de la poesia en espanol

Giochi tutti i giorni con la luce dell'universo. Esile visitatrice, tu giungi nel fiore e nell'acqua. Sei più di questa testolina bianca che stringo Come un grappolo tra le mie mani ogni giorno. Non assomigli più nessuna da quando ti amo. Lasciati distendere tra ghirlande gialle. Chi scrive il tuo nome con lettere di fumo tra le stelle del sud? Ah lasciati ricordare com'eri allora, quando ancora non esistevi. D'un tratto il vento ulula e colpisce la mia finestra chiusa. Il cielo è una rete stracolma di pesci d'ombra. Qui convergono tutti i venti, tutti. La pioggia si spoglia. Passano uccelli in fuga. Il vento. Il vento. Io posso contrastare solo la forza degli uomini. Il temporale travolge in mulinelli fogli scure e scioglie tutte le barche ormeggiate ieri sera nel cielo. Tu sei qui. Ah tu non fuggi. Tu mi risponderai fino all'ultimo grido. Raggomitolati accanto a me come se avessi paura. Eppure, talora, un'ombra strana ti è passata negli occhi. E ora, anche ora, piccola, mi porti rami di caprifoglio, e persino i tuoi seni profumano. Mentre galoppa il vento triste uccidendo farfalle io ti amo e la mia felicità morde la tua bocca di prugna. Quanto ti sarà costato abituarti a me, alla mia anima solitaria e selvaggia, al mio nome che tutti evitano. Tante volte abbiamo visto splendere l'astro baciandoci gli occhi e piegarsi sul nostro capo i crepuscoli in ventagli giranti. Le mie parole ti sono piovute addosso come carezze. Amo da tempo ormai il tuo corpo di madreperla assolta. Ti credo persino signora dell'universo. Ti porterò dai monti fiori allegri, copihue, nocciole scure e ceste silvestri di baci. Voglio fare con te Quello che la primavera fa con i ciliegi.

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Neruda
il testo in Italiano

Juegas todos los días con la luz del universo. Sutil visitadora, llegas en la flor y en el agua. Eres más que esta blanca cabecita que aprieto como un racimo entre mis manos cada día. A nadie te pareces desde que yo te amo. Déjame tenderte entre guirnaldas amarillas. Quién escribe tu nombre con letras de humo entre las estrellas del sur? Ah déjame recordarte cómo eras entonces, cuando aún no existías. De pronto el viento aúlla y golpea mi ventana cerrada. El cielo es una red cuajada de peces sombríos. Aquí vienen a dar todos los vientos, todos. Se desviste la lluvia. Pasan huyendo los pájaros. El viento. El viento. Yo sólo puedo luchar contra la fuerza de los hombres. El temporal arremolina hojas oscuras y suelta todas las barcas que anoche aarraron al cielo. Tú estás aquí. Ah tú no huyes. Tú me responderás hasta el último grito. Ovíllante a mi lodo como si tuvieras miedo. Sin embrago alguna vez corrió una sombra extraña por tus ojos. Ahora, ahora también, pequeña, me traes madreselvas, y tienes hasta los senos perfumados. Mientras el viento triste galopa matando mariposas yo te amo, y alegría muerde tu boca de ciruela. Cuánto te habrá dolido acostumbrarte a mí, a mi alma sola y salvaje, a mi nombre que todos ahuyentan. Hemos visto arder tantas veces el lucero besándonos lo ojos y sobre nuestras cabezas destorcerse los crepúsculos en abanicos girantes. Mis palbras llovieron sobre ti acariciándote. Amé desde hace tiepo tu cuerpo de nácar soleado. Hasta te creo dueña del universo. Te traeré de las montañas flores alegres, copihues. avellanas oscuras, y cestas silvestres de besos. Quiero hacer contigo lo que la primavera hace con los cerezos.

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