Suicidio

"Nel suicidio c'è una pretesa di assoluto. L'errore del suicidio fondamentalmente è questo. La maggior parte della gente che si suicida, non si suicida nel modo e secondo il modello di Dostoevskji, si suicida perché non ce la fa...
A suo modo il suicidio è una morte estetica.....Però ha la caratteristica dell'onnipotenza. Ecco quello che bisogna evitare è questo: non accettare la morte. Il suicidio, paradossalmente, in colui che si dà la morte, è il modo per non accettarla. Secondo me il modo più alto per affrontare la morte, è accettarla con dignità, appunto cedendo al propria vita ad altri. Nel suicidio c'è un delirio di presunzione.

...il suicidio, come una rinuncia alla vita, perché è insopportabile, qui c'è una pretesa di vita che non è la vita che noi viviamo, e invece la morte può concludere bene la vita, soltanto se noi abbiamo vissuto la vita nella sua stessa lacerazione, cogliendone però anche la bellezza.
Nel trasferire la nostra vita ad altri, noi accettiamo la morte, ma sappiamo che la morte, se è la fine di un individuo, non è la fine della comunità. In questa proiezione di sé verso il futuro storico e l'avvenire dell'umanità c'è una morte più bella che nella pretesa assurda di volersi sottrarre ad essa"

links-servizi utili Salvatore Natoli ,il sacro e la morte

S.Natoli in italiano