DOMANI DEVO FARE UNA COSA |
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Il brano è acustico, ci sono: un fischietto che trilla sullo sfondo, il flauto suonato da Andrea, l'assolo "strumentale" risolto fischiettando due motivetti sovrapposti... L'atmosfera svagata dell'arrangiamento è il risultato del lavoro di gruppo. Ognuno proponeva qualcosa e, quando ci si trovava d'accordo, si provava. La Durium a sua volta ci lasciava completamente liberi, senza imporci esperti con suggerimenti o soluzioni. Un pezzo nuovo, a differenza delle "cover", richiedeva che ognuno decidesse cosa e come suonare col proprio strumento. Gli altri commentavano e consigliavano, fino a quando eravamo soddisfatti.
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Domani devo fare una cosa: devo cambiar l'umanità, allora ho pensato a una bomba e tutto il mondo salterà, ho messo i pezzi sopra una barca pensando: un giorno tornerà. Sono sicuro sarà cambiato e il male a fondo se ne andrà.
Chiudo gli occhi per vedere tutto quello che non c'è. E' un sistema garantito per aver felicità.
La barca era fatta di carta e il sole ci picchiava su, l'inchiostro si scioglieva pian piano e qualche pezzo andava giù: restava a galla una chitarra, una parrucca e un mini pull. Noè in fondo non si lamenti a lui restava un po' di più.
Chiudo gli occhi, mi addormento, c'è una voce che mi fa: "Ehi balordo, cosa vuoi? Pensa un poco ai fatti tuoi!"
Domani devo fare una cosa: pensare solo ai fatti miei, una bomba posso trovare e tutto il mondo salterà, però la barca resta di carta e porta anche i sogni miei: un mondo intero fatto di niente, ma è tutto quello che io ho.
Chiudo gli occhi, mi addormento ed in sogno penso che se io dormo, tanto meglio: qualcun altro veglierà. |