GLI EREDI DI NAPOLEONE

 

 

 

 

Il complesso dei Balordi ha esordito

nel mondo discografico

con l’incisione di un pezzo americano

che ha suscitato molto scalpore.

 

“E’ora di finirla con queste canzoni che parlano di amori infelici, di cuori infranti, di ragazzi abbandonati dall'amata. Ci vuole qualcosa dl nuovo. Questo ci siamo detti”, afferma Gion, il capo dei Balordi, “quando abbiamo scelto le due canzoni per il nostro primo 45 giri. E abbiamo preso Il disco di Napoleone XIV, al secolo Jerry Samuels, che tante polemiche ha suscitato in America per il suo genere satirico, ma che ha anche permesso al suo interprete di balzare ai primi posti delle classifiche, e l'abbiamo adattato ai nostri mezzi. Così da "They're coming to take me away, ha-haaa!" è nato "Vengono a portarci via ah, aaaah!”.

“E quali risultati avete ottenuto fino a ora?”. Prende la parola Andrea: “Che le prime persone che hanno ascoltato il nostro disco sono rimaste scioccate, ci hanno chiesto se siamo matti, ma ne hanno parlato con gli amici”. “Per questo”, interviene Bruno,  “stiamo già lavorando a un 33 giri, dal quale poi trarremo il nostro secondo 45”. “E lasciami aggiungere”, dice Beppe,  “che questo primo disco, pur criticatissimo, ci ha fatto conoscere rapidamente nell'ambiente, tanto che abbiamo addirittura registrato 

99/100, ossia la "Bandiera gialla" televisiva”.

Il complesso del Balordi è formato da tre milanesi e un romano. Capo incontrastato è Gianni Muratori, detto Gion, che suona la chitarra-basso; suo primo luogotenente è il fratello Andrea, l'occhialuto, che suona cento strumenti, in particolare la chitarra ritmica, l'armonica, il flauto e i tamburelli; secondo luogotenente è Bruno Pellegrini, la chitarra solista; il quarto componente è il romano Beppe Panzironi, bravissimo batterista. Sui loro programmi futuri i Balordi non si sbilanciano. “E' Inutile”, dice Gion “annunciare programmi reboanti, per poi non realizzarli. Ti abbiamo già detto che stiamo lavorando al nostro prossimo disco, ti diciamo che durante le vacanze natalizie non avremo una serata libera, e che presto, forse prestissimo, andremo in televisione. Per il resto, noi non vogliamo bruciare le tappe. L'importante non è arrivare al successo e assaporarlo solo qualche mese; noi preferiamo sudarcelo, ma godercelo per molto tempo”.

Maurizio Moretti

 

giovani  31 dicembre 1966

99/100, ecco il nome della prima trasmissione televisiva a cui partecipammo, con Vengono a portarci via ah! aah

 

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