MILANO 1966

Durium, la nostra casa discografica

 

 

I cassetti di Andrea sono una miniera:...questo foglio documenta un provino alla Durium, (che non ricordo). 

Per la Durium incidevano Nini Rosso, Wess e Dori Ghezzi, Little Tony, I Nuovi Angeli, Rocky Roberts, Roberto Murolo, forse Nanni Svampa, Beppe Cardile, ecc. ; inoltre la Durium distribuiva i dischi della PDU, la casa discografica di Mina, quelli di James Brown ecc.

I Nuovi Angeli erano gli ex Paky & Paky, un complesso che si era formato prima di noi e che incideva in quel periodo cover dei Kinks e dei Troggs.

Non so se con la Durium firmammo mai un contratto vero e proprio. A me non sembra, ma non posso escluderlo.

Little Tony aveva la Ferrari (o una macchina simile) con cui arrivava in via Manzoni, dove c'erano gli uffici della Durium, noi comprammo un pulmino Wolkswagen. Ci prestò i soldi un nostro amico: Rino, che abitava in via Pantano, vicino alla Statale. Rino aveva moltissimi dischi...tutto Bob Dylan, tutti i Beatles ecc.

Andavamo a suonare in Veneto, quando in autostrada verso Brescia si fuse il motore. Ci vennero a prendere dalla discoteca, noi e tutti gli strumenti...

L'unico ad avere la patente era Beppe.

Per un certo tempo si aggregò a noi come autista Giorgino, un amico (probabilmente diventato bancario), sostituito da altri, tra cui Carlone (con due spalle enormi...)

La Durium mi lasciò curare la grafica del manifesto e delle nostre copertine, in più mi chiese di disegnarne due per altri cantanti.  

A distanza di anni ho ritrovato i fogli con alcuni schizzi per i 45 giri e un primo bozzetto per il 33 giri Mondo Balordo, che non realizzammo.

 

Locali e complessi a Milano...

 

Non avevo mai frequentato locali da ballo. Cominciai a conoscerli andandoci a suonare e ad ascoltare gli altri gruppi.

In via Marconi, sotto il Bar Del Domm suonavano i Trappers, da cui Mario Lavezzi si staccò per passare ai Camaleonti, (il bassista oggi è giornalista sportivo), e gli Squali (che credo siano diventati Quelli). 

Ricordo i Trappers interpretare Michelle (sembravano il disco), al Santa Tecla invece i Camaleonti cantavano I saw her standing there: "one, two, three, four..." ed ecco esplodere i suoni e le voci dei Beatles (mi domandavo che differenza ci fosse in fondo tra i due complessi...)

I Camaleonti suonavano d'estate al Parco delle Rose.

In alcuni locali entrai forse una volta: al Charly Max dove suonava Augusto Righetti, al Paip's, al Ciao Ciao, al Woom Woom...

Andrea riusciva sempre a entrare gratis al Piper (lo gestiva Leo Wachter, l'impresario che portò in Italia i Beatles) e faceva entrare anche me. C'erano complessi straordinariamente più bravi di noi: i Bad Boys o Patrick Samson, per esempio, ecc...

Il panorama dei gruppi di Milano comprendeva anche i New Dada, i Dik Dik, i Profeti, i Bisonti, Ghigo e i Goghi, i Giganti, i Gemelli, i Ribelli, ecc...

A San Giuliano (Mi) se non sbaglio, c'era lo Ye Ye Club, un locale in cui sentimmo cantare Fausto Leali e dove realizzammo l'ultimo nostro servizio fotografico. Non conoscendo il nome del proprietario, lo chiamavo Filippo e oggi lo ricordo così.

Il nostro riferimento musicale era l'Inghilterra.

Di notte ascoltavamo Radio Luxemburg: la prima radio pirata conosciuta che trasmetteva da una nave, fuori dalle acque territoriali inglesi. Oltre ai cantanti e ai gruppi noti anche in Italia, c'erano tutte le novità in tempo reale, quelle che probabilmente qui non sarebbero mai arrivate...

E c'era Milanfisa, negozio di strumenti musicali vicino a piazza Duomo, frequentato da vari complessi, e dove le chitarre e i bassi mi sembravano sempre troppo cari.

 

Tricheco, primo, secondo, terzo...

A Milano si era aperta in C.so Vittorio Emanuele una nuova sala da ballo: "Il Tricheco", ci sentii cantare Demetrio Stratos (non ancora con gli Area) e Caterina Caselli e gli Amici... 

Era nato come club giovanile e in poco tempo aprì altre due sale, in viale Monza (dove adesso c'è lo Zelig) e sopra il Bowling dei Fiori, verso l'autostrada per Genova.

Disegnai un tricheco, che divenne il marchio... poi disegnai la scritta per i manifesti, realizzai gli inviti, gli adesivi, la contromarca, le locandine, i volantini, le copertine del "rototricheco", il bozzetto per la decorazione del pullman...

Mario, il presidente, mi chiese di decorare i locali.

Ho ritrovato i bozzetti della parete del palco di viale Monza (che avevo dimenticato) e quelli delle tende del Tricheco dei Fiori (indimenticabili). 

In viale Monza suonammo più di una volta. Era il nostro pubblico di giovanissime e giovanissimi scatenati...

Le tende del Tricheco dei Fiori coprivano le vetrate di una scatola di vetro, alta circa quattro metri, lunga e larga almeno dieci (o venti?) per lato. Le dipinsi tutte da solo, con rulli, pennelli e pennellesse... Il disegno era un motivo continuo che si trasformava passando da onde a vortici a nuvole a bolle a profili curvi, di tutti i colori. 

In quel Tricheco ascoltai gli Aphrodite's Child...

Credo comunque che furono i Balordi a inaugurare il locale...

In Inghilterra nascevano anche le mode: Mary Quant con la minigonna, i Beatles col negozio di abbigliamento della Apple... A Milano Fiorucci inaugurò il negozio di C.so Vittorio Emanuele con una festa nel vasto scantinato e fummo noi a suonare... 

 

 

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