Press Kit 6
di Antonio Bettanini


3 Luglio 2000 - Gad Goedesberg al Tg1

Gad  Godesberg al TG1.
Non posso privarvi di un’esilarante battuta di Mauro Mazza, vice direttore al TG1, da me importunato per recuperare un servizio sul P180 Piaggio consegnato alla  Ferrari. Ma devo farvi un po’ di storia.

Mazza era un giovane di punta all’AdnKronos, con l’ambizione di trasmigrare (1991).
Pippo Marra che pure allora, non frequentando la Tribuna Monte Mario dell’Olimpico, ancora avrebbe scambiato un pallone per un melone fu  visto appallottolare e calciare i migliori take di agenzia che il buon Guglielmo Gabbi amava servirgli dalla Camera: il motivo? Mauro aveva imboccato l’autostrada Rai accogliendo le offerte di Livio Zanetti e del suo Gr.
 

Io avrei sperato che Pippo si prendesse in cambio la LauraCesaretti – era brava come è brava adesso: ci ha regalato la miglior "Stampa e regime" e Giuliano Ferrara la valorizza a Il Foglio – ma lui niente (ora smetto altrimenti i ricordi si attorcigliano).

Dunque Mazza: irresistibile battutista evoca con intelligenza il Sordi meno sguaiato e come direbbe un maestro dell’ironia quello "più distante dal suo ruolo".
Gli ho chiesto come va con Lerner e lui, rimasto tra i pochi che in politica distinguono la socialdemocrazia dall’Asinello (e l’Asinello dalla politica), mi ha confermato, grave, la lenta rivoluzione che attraversa il TG1: "Abbiamo anche noi la nostra Gad Godesberg".

P.S.: mi ha pure confermato che i loro computer raggiungono con difficolta' il  sito de Il Barbiere: ignorava quindi i miei fondamentali contributi.

Un amico alla FERPI.
Toni Muzi Falconi è diventato presidente della FERPI, la Federazione Italiana che raccoglieva in origine tutti coloro che si fregiano del titolo di PR: la presidenza  di Toni Muzi ne cambierà certo il volto. Maestro della comunicazione integrata, instancabile cacciatore del nuovo – tanto nelle tecnologie quanto nelle idee  - Toni Muzi darà certo del filo da torcere a quanti tra di noi (anche per nobili motivi) difendono un’idea chiusa di ufficio stampa: a cominciare dalla sfida alla nuova legge sulla comunicazione pubblica.

Amatistico.
Per anni con Alessandro Amati (Asca) ci siamo parlati con un linguaggio  che  declinava  ogni parola con il suffisso –istico. Specie al telefono, e magari gestendo una notizia esclusiva, noi comunicavamo e ci capivamo così, e ci scappava da ridere. Mi ha fatto perciò piacere annoverare tra i frequentatori-lettori del sito anche lui, che si è firmato naturalmente  Amatistico.

Tonino Bettanini


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