Ragazzo Spazzola
9 Ottobre 2000 - Pierluigi Celli fa a pezzetti Raisport
Grazie alla Nazionale azzurra e a quella rossa, la Ferrari, nel weekend la Rai ha fatto il pieno di telespettatori e schiantato la concorrenza. Ma la programmazione che essa ha affiancato ai due eventi sportivi – in particolare la gestione del dopo-Schumacher prima in sede di telegiornali e poi di "speciali" - l’hanno vista clamorosamente sconfitta da Mediaset e persino da TMC sul piano della creatività e della qualità.


Disastrose, perché hanno vanificato il vantaggio derivante dalla diretta, sono state soprattutto le conseguenze dell’influenza che ha tenuto Gianfranco de Laurentiis a letto anziché davanti alle telecamere. Saverio Garaguso, responsabile del programma "Pole Position" (quello che precede e segue i Gran premi di Formula 1), ha condotto personalmente una trasmissione già abitualmente fragile per il modesto livello degli ospiti e dei collaboratori. Pensate che a un certo punto il telecronista Gianfranco Mazzoni, che interveniva in collegamento audio dal Giappone, non ce l’ha fatta a resistere all’ennesimo sfondone di Garaguso ed è scoppiato a ridere, invitando bonariamente il collega (suo superiore gerarchico…) a studiarsi un minimo di storia della Ferrari.


Né molto meglio è andata più tardi, quando a gestire le celebrazioni ferrariste è stato Ezio Zermiani, ex intervistatore Rai dalla corsia dei box e oggi non disposto a mollare l’osso della F1 nonostante lo abbiano promosso a capo della redazione sportiva milanese proprio per impedirgli di continuare ad andare alle corse.


Il problema di qualità che affligge la corazzata di Raisport (più di 100 fra giornalisti e consulenti esterni) è talmente grave che il direttore generale Pierluigi Celli ha ormai deciso di risolverlo chiudendo la testata e smembrando la redazione. Il direttore Giovanni Bruno verrà spostato a Rai Trade per occuparsi dell’acquisizione dei diritti sportivi, un incarico fino a oggi ricoperto da Paolo Francia, a sua volta destinato ad altri incarichi. 

I giornalisti verranno in larga parte spediti a occuparsi di sport all’interno delle gerarchie redazionali dei tre TG. Resterà in piedi soltanto una struttura "Grandi Eventi", composta da 20-30 persone, che si occuperà delle dirette più importanti. A fungere da coordinatore di questo gruppo, sulla falsariga di quanto accaduto durante le recenti Olimpiadi di Sydney, dovrebbe essere Eugenio De Paoli.



Molti gli interrogativi anche sul futuro di RaiSportSatellite, che dal 1 Gennaio vedrà l’inizio della programmazione "regolare" dopo un lunghissimo periodo "sperimentale". Nonostante a dirigere SportSet, società che si occupa della gestione di questo canale digitale in chiaro, sia stato spedito l’ex vice di Francia, Franco Alfano, la Rai non ha progetti sulle cose da fare, e sembra anzi brancolare nel buio, mentre idee chiarissime hanno i loro soci della Rcs, decisi a utilizzare il satellite per fare della Gazzetta dello Sport, già trionfante in edicola e su Internet, un colosso multimediale. E se la privatizzazione della Rai cominciasse proprio dal sugoso boccone dello sport?

Ragazzo spazzola


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