Bosa: città di mare e di cultura

 

Una città adagiata sul fondo valle, poco distante dalle acque cristalline del mare, dominata dal castello dei Malaspina intorno al quale si stringono le alte case del borgo medievale che scendono fino alla sponda del fiume Temo per animarsi col leggero movimento delle palme affacciate sul fiume, che con il suo corso sinuoso attraversa la città da est ad ovest.
Questo è il suggestivo paesaggio che all'improvviso Bosa vi offrirà, affascinandovi per l'armonia del panorama e per la vitalità dei suoi colori: il verde intenso degli ulivi secolari e degli aranceti, l'azzurro del mare sullo sfondo, il rosa della pietra con cui sono ingentilite le case del centro antico, il rosso, il giallo e l'indaco delle tradizionali variopinte imbarcazioni dei pescatori locali. Bosa è situata sulla costa nord - occidentale della Sardegna, in una zona popolata di numerosi piccoli centri agricoli da visitare, la Planargia, di cui è storicamente capoluogo e punto di riferimento.
mare e cultura

L'origine è documentata da una iscrizione fenicia del IX sec. a.C., ma le notizie più consistenti risalgono all'età romana quando Bosa Vetus sorgeva presso l'attuale chiesa di S. Pietro, piacevole esempio di architettura romanica, edificata nel 1602, sempre lungo il corso del fiume, ma sempre più a monte rispetto l'odierna ubicazione.
La nuova città andò formandosi dopo al costruzione, nel 1112, del Castello Malaspina, fortezza militare ancora oggi visitabile, da cui si gode una suggestiva veduta sulla vallata a al cui interno si trova la piccola chiesetta di Regnos Altos con begli affreschi di scuola toscana; attorno al colle di Serravalle si sviluppò il centro medievale, oggi conosciuto come quartiere Sa Costa, uno dei centri storici più grandi della Sardegna, caratterizzato da un intreccio di vicoli, portici e slarghi dove è possibile ammirare le anziane donne intente a lavorare al telaio il famoso filet di Bosa, ricamando ancora col lino antichi disegni di fiaba. Un artigianato sapiente trova riscontro anche nella preziosa lavorazione della filigrana in oro per cui i laboratori bosani sono rinomati. Nella parte più bassa, quasi nascoste fra le alte case, si trovano le suggestive cantine dove è possibile gustare la profumata Malvasia di Bosa D.O.C., un vino dal ricco sapore e dal colore ambrato.
Ricche e numerose sono le vestigia monumentali di questo territorio, fra esse le principali si trovano percorrendo il corso Vittorio Emanuele, Sa Piatta, il salotto di Bosa. Subito vicino al Ponte Vecchio si incontra la Cattedrale dell'Immacolata risalente al XV secolo, ma ricostruita in parte nei primi dell'Ottocento; quindi la chiesa del Rosario sormontata da un bell'orologio a mensola del 1875 e la piazzetta con la fontana di marmo, circondata dagli archi del palazzo Delitala e dal settecentesco palazzo Don Carlo. Ancora, la chiesa del Carmine con l'annesso Convento, dove ha sede il Municipio, edficata nel 1779 in stile barocchetto piemontese, ricca di decorazioni lignee; poco distante, sull'omonimo colle, il convento dei Cappuccini dei primi del Seicento. Spostandoci verso il mare, sulla costa opposta del fiume, di fronte al quartiere medievale si affacciano le antiche Concerie, edificate a partire dal Settecento e oggi monumento nazionale; arriviamo a Bosa Marina nel cui centro si trova la chiesa di S. Maria del Mare di origine gotico catalana e completata nel sec. XVII; la frazione balneare offre un'ampia spiaggia dominata dalla Torre Aragonese dell'Isola Rossa esempio di architettura militare del Cinquecento. Si attraversa Bosa avvertendo diffuso "il profumo della storia" per tutte queste e numerose altre testimonianze sia religiose che civili che arricchiscono la città e il territorio circostante.
Fonti fotografiche:
Gianflores Pani, Vincenzo Piras, Saverio Biddau - Bell' Italia Editoriale Giorgio Mondadori - 1988/1995
Sito realizzato nell'ambito del Progetto Sardegna 2000 dai corsisti: Giovanna Falchi, Marco Pallucca, Rita Tanda.
Formatrice: Annalisa Mulas