Assegnazione dei seggi

Proviamo a spiegare come funziona il meccanismo di assegnazione dei seggi con alcuni esempi: in tutti i casi supponiamo che l'Italia abbia una Camera di quattro deputati e sia divisa in tre collegi in ognuno dei quali votano 1000 elettori. Sappiamo che i tre quarti dei seggi sono assegnati con il maggioritario (negli esempi per un totale di tre deputati) e che la quota restante (negli esempi un deputato) è attribuita mediante il sistema proporzionale a "scorporo": questa è una parola che non compare nel Testo Unico delle Leggi Elettorali, D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche; infatti all'art. 77, comma 1, paragrafo 2 si parla di cifre elettorali.

Nel primo esempio supponiamo che ci siano due grandi partiti (A e B) e due piccoli partiti (C e D) che nei tre collegi prendono i seguenti voti:

collegio 1

collegio 2

collegio 3

A

300

600

550

B

500

280

350

C

190

100

95

D

10

20

5

Quindi il partito A vince due seggi uninominali e quello B uno (indicati in grassetto).
Per semplicità supponiamo ragionevolmente che tutti quelli che hanno votato un partito all'uninominale, esprimano la stessa preferenza anche al proporzionale. Togliendo (scorporando) al partito vincente di ogni collegio dai voti complessivamente ottenuti quelli riportati dal secondo classificato nel medesimo collegio, si ottengono le cifre elettorali (per esempio B riporta in tutto 1130 voti, da cui togliamo i 300 presi da A nel collegio 1 in cui B ha vinto, per arrivare alla sua cifra elettorale di 830):

voti eff.

cifre el.

seggi un.

seggi pr.

dep. tot.

A

1450

820

2

0

2

B

1130

830

1

1

2

C

385

385

0

0

0

D

35

 

0

 

0

Se ci fosse stata un'assegnazione proporzionale pura -basata cioè esclusivamente sui voti effettivi- con 1450 preferenze avremmo assegnato ad A il seggio proporzionale per un totale finale di 3 deputati contro 1. Con lo scorporo, invece, pur avendo più voti in totale, alla fine A ha alla Camera lo stesso numero di deputati di B (2 a 2).
Notare che sul totale di 3000 voti la soglia del 4% (120 voti) non è stata raggiunta dal partito D (in corsivo) che quindi non concorre alla ripartizione proporzionale.

Vediamo ora un caso in cui il partito C, pur essendo debole, ottiene un considerevole numero di voti:

collegio 1

collegio 2

collegio 3

A

340

400

500

B

350

380

300

C

300

200

195

D

10

20

5

In questo caso, dopo lo scorporo subìto dai vincitori in almeno un collegio, il partito con la cifra elettorale più alta risulta proprio C, che vince il collegio proporzionale in palio:

voti eff.

cifre el.

seggi un.

seggi pr.

dep. tot.

A

1240

560

2

0

2

B

1030

690

1

0

1

C

695

695

0

1

1

D

35

 

0

 

0

Quindi a seconda dei voti, lo scorporo stravolge totalmente il senso maggioritario della legge (primo caso) o aiuta le medie formazioni (secondo caso) senza dare una maggioranza alla Camera.

Vediamo l'ultimo caso: è uguale al secondo con la sola differenza che il partito B si presenta all'uninominale con un simbolo nuovo, la lista civetta E (in grassetto):

collegio 1

collegio 2

collegio 3

A

340

400

500

E

350

380

300

C

300

200

195

D

10

20

5

B presenta sia B che E al proporzionale (quest'ultimo per l'obbligo di collegamento) dicendo ai suoi elettori di votare B e non E al proporzionale; supponiamo che dei 1030 votanti di quel partito 900 rispettino le indicazioni e 130 sbaglino o non capiscano votando E sul proporzionale:

voti eff.

cifre el.

seggi un.

seggi pr.

dep. tot.

A

1240

560

2

0

2

B

900

900

0

1

(1)

C

695

695

0

0

0

D

35

 

0

 

0

E

130

-900

1

0

(1)

B+E

 

1

1

2

Allora B con l'ausilio della "lista civetta" si riprende il seggio che per legge spetterebbe a C (i voti non sono cambiati)!
Nell'esempio abbiamo considerato 130 voti ad E per pura accademia: volevamo mostrare come le cifre elettorali possano essere negative e per farlo i voti dovevano superare il 4% del totale.

Ovviamente ci sono state delle forti semplificazioni in questi esempi, senza ledere la correttezza della trattazione. Abbiamo parlato solo della Camera, perché al Senato c'è una sola scheda e quindi non si possono realizzare trucchetti come quello delle liste civetta.


A titolo di cronaca consideriamo ora sulla base dei voti realmente espressi al proporzionale nelle elezioni politiche del 1996, cosa sarebbe successo nei vari casi; da tener presente che solo 8 partiti superarono la soglia per partecipare all'attribuzione dei 155 seggi proporzionali, di cui tre erano riuniti nella coalizione dell'Ulivo, uno correva da solo, Rifondazione Comunista, e quattro erano della Casa delle Libertà.

Ulivo

Rifon.

C.d.L.

Reali

38

20

97

Senza scorporo

54

14

87

Ulivo con civetta

70

15

70

C.d.L. con civetta

29

16

110

Ulivo e C.d.L. con civetta

57

12

86