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Tennant Creek - Jabiru (954 km)

  

Dopo più di mille chilometri percorsi su una via già vista, ritorniamo ad inoltrarci nell’ignoto, sempre più a nord, verso la sommità settentrionale del Northern Territory.

L’ambiente piano piano cambia, le praterie secche e aride lasciano il posto ad una vegetazione sempre più rigogliosa; unico elemento che non ci abbandona mai è questa terra cosi rossa…

Ad un certo punto la mitica guida di Cecco segnala un punto meritevole di visita: poco fuori dalla strada principale, la perenne Stuart Highway, c’è un villaggio fantasma, Newcastle Waters: i nostri si aspettano qualcosa di simile ai villaggi dei film americani, ma ci sono solo baracche di lamiera e poco altro… quale migliore occasione per fare un mazzo tanto a colui che ha proposto la deviazione? La foto davanti al cartello servirà solo per rinfacciare questa sosta a Cecco per l’eternità.

Pranzo a Katherine in un bel ristorante - quasi elegante - con la ormai necessaria aria condizionata (comincia a sentirsi un’umidità pazzesca, sorpassato il tropico del Capricorno ci si avvicina sempre più all’Equatore….): la figlia della proprietaria attira l’attenzione da tanto è carina… Church si innamora per la centotrentaduesima volta dall’inizio della vacanza e (anche) questa volta ha pienamente ragione…

All'ingresso del locale sono in mostra significative fotografie di una mostruosa alluvione di qualche anno fa, noi loe possiamo guardare con attenzione dato che per l'ennesima volta dobbiamo aspettare che il buon Cecco torni a cambiarsi in camper perchè rifiutato all'ingresso per il suo abbigliamento..bhè...diciamo eccessivamente sportivo ;-)

100 chilometri dopo, a Pine Creek, lasciamo la Stuart Highway per la Kakadu Highway, addentrandoci nel parco nazionale più grande dell’Australia.

Alla pietra che segnala l’entrata del Kakadu National Park d’obbligo le foto di gruppo: tutti a torso nudo (ad eccezione di Angie, chissà perché poi?) con il cappello calcato sulla testa… dei veri duri (anche Paga?) australiani ormai. Comincia il viaggio nel parco e subito ci assale il timore che avevamo sempre avuto nella testa… questa è la stagione delle piogge in questa regione dell’Australia, e quando inizia a piovere chissà quando finisce… le guide segnalano in questo periodo intere zone del Kakadu irraggiungibili per le inondazioni e noi dobbiamo proprio spingerci nel cuore del parco… per di più dall’Italia ci giunge notizia di un tifone nei dintorni…

Come avrete capito, prodi lettori, durante la trasferta era iniziata la pioggia, e il cielo tutt’intorno non lasciava presagire nulla di buono… ma dopo un po’ le temute piogge decidono di darci una tregua… riusciamo anche a fermarci in un bel punto (il Bukbukluk look out) di osservazione da cui si scorge l’immensa foresta pluviale. Poco dopo riusciamo anche finalmente a vedere da distanza ravvicinatissima un megaformichiere!

Al nostro arrivo a Jabiru ci buttiamo il campeggio e – last but not least -  si può dire che è il migliore di tutti (ad eccezione dei tanti insetti, soprattutto nei bagni!). Al centro una piscina molto bella con una cascatella e una vasca separata con idromassaggio… secondo voi, per quanto i nostri eroi ne hanno approfittato? Piccola uscita nel paesello (solo poche case con supermercato e qualche negozietto) e bella cenetta ai bordi della piscina al chiar di luna.

E a Church, immerso in un piatto di totani, balza alla mente una strana idea… di cui però non possiamo ancora svelare i particolari...(inquietanti...)