Compagnia dei Cangurotti

 

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Melbourne-Phillip Island (139 km)

Sveglia e grande eccitazione…oggi inizia il vero grande viaggio…

Ci prepariamo e scendiamo a fare colazione (un’altra fantastica colazione a base di bacon & eggs) nel sotterraneo del nostro Novotel, che ospita una decina di piccoli bar in una bella hall con al centro un altrettanto bell’albero di Natale… sì, forse è il caso di ripeterlo ancora… (e non ci stuferemo mai di farlo!) tra cinque giorni è Natale e noi siamo in estate dall’altra parte del mondo! Già si iniziano a vedere i primi atteggiamenti maniacali...

Con il solito maxitaxi (forza Kon!) arriviamo all’indirizzo dove dovrebbe esserci il concessionario in cui ritirare i camper… ma invece ci troviamo nella sede del nostro tour operator (ci mancava solo una gigantografia della Luissssssa sorridente che dice: ma questo computer non va!!!)… ne approfittiamo per qualche utile consiglio in italiano da parte di una oriunda e via… verso il vero noleggiatore di camper, poco fuori Melbourne.

 

Dopo le solite pratiche burocratiche in cui Poby diventa il fratello di Roby (i due Bertazzi sono i capicamper, mo so ca…!), ci vengono consegnati i due gioiellini Mercedes che sono molto più belli di quelli su cui ci eravamo fatti tutte le pippe mentali possibili…

Urge un cambiamento di equipaggi: in origine erano previsti un camper da 4 e uno da 2 posti, avevamo deciso di lasciare il camper da due - detto il ciulodromo - a Poby ed Angie (aumma aumma); invece i camper sono tutti e due da quattro posti e Cecco tradisce subito gli altri offrendosi volontario per il nuovo ciulodromo e venendo accolto a braccia aperte (almeno così lui dice).

Cerchiamo di concentrarci sulla spiegazione di tutti i figosissimi optionals in dotazione: sarebbe però meglio soprassedere sul fatto che non abbiamo capito una benemerita fava, soprattutto per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti organici…

Church è l’unico che ha già guidato un camper ed ovviamente si offre di iniziare il primo temutissimo turno: il posto di guida a destra, la strada a sinistra! Meno male che il cambio è automatico… Cecco è l’altro volontario…

Le ultime raccomandazioni (siamo dotati di utilissime radio trasmittenti,che gentilmente Mailpaga ha rubato in ufficio, per comunicare tra equipaggi), giriamo le chiavi di accensione e… si parte!

La prima sensazione è: “Che figata!” Il camper è manovrabilissimo, lo sterzo è dolce… la guida a sinistra diventa subito (??) naturale, bisogna fare particolare attenzione alle rotonde e alle svolte a destra agli incroci, ma il resto è fantastico! E qui bisogna dire che ognuno di noi maturerà la sua particolare esperienza con la propria casa viaggiante…Chi, particolarmente scoordinato (...), prenderà cordoli a pioggia e sbaglierà strada - pur con la cartina alla mano - una volta sì e l’altra pure; chi, tutto preso dalla foga guidatoria, farà prendere dieci rossi di fila ai poveri cristi che lo seguono; chi inchioderà ad ogni frenata sentendosi maledire in sette lingue; chi stabilirà il record mondiale di turno alla guida più corto, 10 secondi, durante un’inversione su una salita ripidissima…; chi, con nonchalance, prenderà praticamente da fermo un bel cartello ma anche una multa per eccesso di velocità in paese, chi dimenticandosi di tirare il freno a mano lascerà parte del fanalino posteriore contro uno steccato, e, dulcis in fundo, chi in bello stile abbatterà il tendone del parcheggio di un centro commerciale (è tutto documentato: sono circa 7.000 AUD di danni…) scampando alla fustigazione sui ceci in pubblica piazza. Complimentoni a tutti!!

 

La prima tappa è volutamente corta: obiettivo far prendere confidenza con la guida a tutti.

Sosta a fare la prima spesa al supermercato, e qui già si comincia a scorgere che cosa intendono i membri della Compagnia dei Cangurotti come generi di prima necessità: caramelle, patatine, Fanta Lime… tanto è vero che poi finiscono a pranzare ancora da Mc Donald’s (basta!!!).

Il viaggio sulla South Gippsland Highway fino a Phillip Island, la nostra prima meta significativa, scorre tranquillo in mezzo al traffico, mentre i non guidatori sono impegnati soprattutto nel sistemare un po’ le proprie cose negli alloggiamenti dei camper.

In questa bellissima isola avviene il primo vero incontro con la natura australiana: la visita allo splendido Koala Conservation Centre. Un po’ di pomata antizanzare alla citronella (compresa nel biglietto di ingresso) e via, dentro nel parco: vedere questi dolci batuffoloni di pelo così da vicino è una grande emozione, c’è anche una certa timidezza da parte nostra, non vorremmo disturbare il loro sonno così placido… che cucciolosi… peccato che questo rimarrà l’unico luogo dove ne vedremo…

Ognuno di essi ha un nome, sono una ventina...nascosti tra i rami si intravedono anche due koaloni incidentati...

 

Andiamo a Cowes, dove c’è il campeggio, anch’esso particolarmente suggestivo: piccole lepri balzellano sul prato accanto ai camper e alle roulottes, siamo in riva all’oceano, la spiaggia è a pochi metri dalla nostra postazione e l’aria è dolce e carica di profumi d’estate…

Nell'attesa della sistemazione nelle powered site Canguberto si diverte e soprattutto fa divertire con un giochino (?!) comprato all'acquario di Melbourne...

E' pomeriggio inoltrato ma si avvicina subito il momento di un altro affascinante appuntamento con la natura: la parata dei pinguini nani a Summerland Beach, poco distante dal nostro campeggio.

L’attesa sulla spiaggia è snervante: siamo in piedi, dall’oceano si alza una brezza che ci fa rabbrividire nei nostri abiti leggeri, le foto sono vietatissime e i giapponesi ci hanno già fatto due maroni così… ma poco dopo il tramonto arrivano loro, i pinguini… escono impettiti dall’acqua e in grossi gruppi risalgono la collina verso le loro tane, con la loro buffa andatura, totalmente incuranti della presenza di così tanta gente chiassosa. Uno spettacolo indescrivibile…

Salutati i pinguinini cerchiamo un posto per la cena...sono le 21.00 e TUTTO è chiuso! Giriamo per Cowes fino a quando troviamo un posto aperto e guarda caso è una pizzeria italiana: che c’è di meglio di una bella pizzata in una ristorante gestito da italiani (con tanto di sgnacchera comasca in visita alla zia d’Australia)?: buona, ma il prosciutto è tagliato in strane striscioline… miiii, che impressione!

La padrona ci dice che qui si usa portare via le pizze non finite e prendendo la palla al balzo noi pensiamo di mangiarle l’indomani (sciocchi, non potevano immaginare che...)