Compagnia dei Cangurotti
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Phillip Island - Eden (621 km)
Sveglia la mattina presto, prima colazione in camper a base di caffè - gentilmente preparato dalla nostra Angie (sarà d’ora in poi una piacevole abitudine) -, succo d’arancia o d’ananas (il pineapple!) e Nutella (ahi, ahi, questa è pubblicità occulta!) spalmata su pane tostato. Figata… Breve sosta davanti ad una fattoria (dove Poby e Canguberto sono immortalati in atteggiamento equivoco con Mailpaga che disgustato se ne va) a vedere i primi canguri (no, sono wallabies, ma sono belli ugualmente) e in men che non si dica, siamo nel pieno della seconda tappa, già bella sostanziosa in termini chilometrici… Attraversiamo il Gippsland e le sue immense distese di verdi colline e una grande varietà di mucche, ma soprattutto strade dove ci siamo solo noi… è una sensazione bellissima: solo noi, i nostri camper e davanti il mondo australe, che supera in bellezza i nostri sogni più arditi. E’ tutto un’esperienza nuova: il guidatore vive più la strada, il suo sinuoso corso; chi gli sta accanto, ma soprattutto chi sta comodamente sdraiato dietro (in modo illegale ovviamente), ha la possibilità di avere un’ampia visuale di tutto ciò che scorre intorno, ed è un peccato che non ci si possa fermare più spesso a godere di questa immensità… Decidiamo per una deviazione verso l’oceano ed arriviamo a Seaspray, sulla Ninety Mile Beach. (dal nome dovreste capire di cosa si tratta..è proprio cosi!) Lo spettacolo che ci si prospetta dopo l’ultima duna è mozzafiato: una spiaggia lunghissima, a perdita d’occhio, l’oceano e noi soltanto… l’eccitazione è a mille, decidiamo di fare una corsa a torso nudo, saltiamo, gridiamo, qualcuno rimane assorto in silenzio a contemplare l’infinito…altri fanno i lumaconi... Mentre percorriamo la strada costiera ad un certo punto i battistrada per poco non investono un echidna, che, impaurito, scappa in mezzo all’erba volgendo il bel musetto (?) alla strada e nascondendosi così alla vista! E’ meraviglioso trovare casualmente animali così particolari… Ci fermiamo per il pranzo in un localino (di cui Church ancora ricorda la cameriera) a Paradise Beach, quattro case perse nella brughiera, ma ugualmente ben rifornite di Fanta Lime… Riprendiamo la strada maestra, la Princes Highway, che ci porterà fino a Sydney, passando per Sale, Lakes Entrance e Orbost: ci inerpichiamo in un nuovo mondo, fatto di orgogliose foreste che si aprono talvolta in scorci di vallate immense; la pioggia qui sembra naturale, così come l’odore di muschio e di resina: siamo nel bel mezzo dell’Errinundra National Park, che meriterebbe ben altro che uno sguardo così fuggente… E’ durante questa prima lunga tappa che nascono i primi dissapori tra gli equipaggi: sembra naturale infatti che quelli davanti (Roby, Church e Mail) debbano mostrare un po’ di senso di responsabilità in più… ma qualche manovra azzardata che fa prendere dei semafori rossi, qualche sbaglio di direzione cartina alla mano e il totale disinteresse verso chi cerca in tutti i modi di comunicare da dietro, fa nascere l’appellativo di “craniolesi” per i battistrada, mentre i secondi vengono ovviamente di conseguneza apostrofati i “cagaminchia”… Durante il trasferimento ci fermiamo per fare il pieno e per dare modo a Cecco di comprare delle ciabatte (!) e Roby ne approfitta per ricordare che è quasi natale. Tra i lampeggiamenti degli abbaglianti e dei fulmini, arriviamo al secondo campeggio, nella tranquilla (o morta??) Eden e non c’è veramente definizione migliore! E’ un vero paradiso, lussureggiante di vegetazione, colori e odori. Che si mangia stasera? Ci sarebbe la pizza di ieri sera ma …è viva! Tenta di afferrarci! Aiuto! Finisce così nella spazzatura del campeggio (narrano le leggende che sia ancora lì a terrorizzare gli incauti campeggiatori) e noi vaghiamo per il centro della ridente cittadina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti…non c’è in giro un cane…è aperto un take-away di pollo fritto…il saggio Poby appena entrato storce naso e stomaco… finiamo così col mangiucchiare qualcosa in campeggio sotto l’ennesimo diluvio della giornata. Questo pasto è stato di recente proclamato il peggiore in assoluto di tutta la vacanza… |