Compagnia dei Cangurotti

 

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Il safari…………ah il safari……………..

 

 

Fin da quando eravamo ancora in Italia i due canguidioti Robi e Paga cercavano di convincere Cecco a fare uno dei tanti fantomatici safari che i nostri eroi sapevano sarebbero stati propinati loro. Ma le ragioni erano tante per far, come dire, venire una certa strizza………..farne uno di un giorno non vale la pena….ma di due giorni?! Dove avremmo dormito? Cosa avremmo mangiato e bevuto? Cosa ci avrebbe mangiato? Per uno che voleva fare una vacanza di solo mare, sole e relax erano già troppe domande e preoccupazioni…….E anche i due si stavano convincendo, date anche le testimonianze negative di altri gruppi che ci avevano già provato. Cecco ripeteva. "se volete voi andate senza problemi io vi aspetto qua..."

Tutti però ci dicevano: “ma dai, non potete venire in Africa e non fare il safari; sarà un’esperienza che non dimenticherete più……..: il vero mal d’Africa vi coglierà e non vi abbandonerà più…….”

Tra uno slalom con i beach boys come paletto e discussioni a pranzo col salino arriviamo un mattino dopo colazio (o era dopo pranzazio?) ad essere invitati ad aggiungerci ad un safari in partenza il giorno dopo e organizzato da un tour operator conosciuto e affidabile (Tusker Safari)e con un certo numero di garanzie per l’incolumità di tutti i partecipanti……... L'invito ci viene fatto da Denise e Karin (in futuro Den & Ka), vicine di tavolo durante le abbuffate al buffet (licenza poetica). Mailpaga e Roby titubanti fino a quel momento si guardano...ma non fanno in tempo a dire "si" che Cecco, mister coerenza, mostra il suo entusiasmo e il suo interessamento e non vede l'ora di partire per il safari! Sfoderiamo le nostre carte di credito e ci facciamo  tutti e tre affettare il conto corrente...

Bando alle ciance: sveglia alle 04.00 (!!!!!!!!!!!), colazione e abbordaggio delle due bellissime jeep (toyota landcruiser) con i due equipaggi così composti: da una parte i tre eroi con una famigliola veneta composta da papà sottufficiale dell’esercito, mamma insegnante e figlio dotato di molta ironia.  La nostra guida-autista è stata Simon (si pronuncia saimon) che assomigliava troppo a Shaquille O’Neal (questo lo dice Cecco ma obiettivamente la somiglianza sta solo nel colore della pelle e nella testa pelata...).

 

bella li Simon!

 

Sull’altra jeep prendono posto Den & Ka più due coppiette: una composta dal figlio di un ricco imprenditore italiano e dalla sua ragazza russa; l'altra formata da Bubu e Gio che sono i compagni di tavolo alle abbuffate al buffet (sempre licenza poetica) di Den & Ka. Partenza alle 5 e viaggio di tre ore e mezza.

E' giorno di elezioni politiche in Kenya e infatti nonostante l'ora mattutina vediamo già parecchia gente in giro, sia per le elezioni sia per le preghiere musulmane. La strada è tutta sterrata, in alcuni punti scorrevole in altri molto accidentata.

poco prima dell'alba in mezzo all'Africa su una strada sterrata...

 

Chi sonnecchia, chi medita sul senso della vita, arriviamo all'ingresso dello Tsavo Est

doverosa  foto di gruppo all'entrata del parco

Tsavo è il parco nazionale più grande del Kenya, con una superficie equivalente alla Lombardia (almeno così ci hanno sempre detto). Noi che avevamo già vissuto la movimentata e mitica escursione a Fraser Island dell’anno scorso non abbiamo avuto difficoltà con lo sballottamento che ci avrebbe accompagnato per tutti questi due giorni…….. e nel lento sorgere del sole, sulla strada sterrata che ci porta alla nostra meta, scorgiamo piccoli villaggi…. case di terra e fango….. figure nell’oscurità che ai margini della via ci guardano passare…….

Arrivo all’ingresso del parco e subito, dopo le prime foto di rito, il primo colpo di scena…..

Qualcosa colpisce e punge Mailpaga nella jeep….. lui lo uccide e lo mostra a Simon che sentenzia con tutta calma: è una mosca tzè tzè….. il povero Paga comincia una lenta agonia di lamenti e preghiere… a nulla serve la tranquillizzante spiegazione sul fatto che solo un gran numero di punture portano la malattia del sonno….. i primi segnali di demenza mentale e fisica si impossessano del corpo già provato da anni di finta palestra…..

 

ehi Mail tutto bene?

Alziamo i tetti delle jeep e cominciamo ad assaporare il safari…. iniziamo il game drive!!

piccolinho tutto bene?

comodo??

 

Fortunatamente la giornata è coperta,… altrimenti ci sarebbero stati necessari chili di crema protezione 30……. Siamo quasi sempre i secondi della carovana, quindi spesso riceviamo segnalazioni di avvistamenti dall’altra jeep. Cominciamo a vedere e fotografare varie specie di uccelli: aquile, falchi, faraone, quaglie...! Poi è la volta dei Dik Dik (un specie di gazzelle ma in versione bonsai) e diversi tipi di antilopi (...le equipe84...ahahahahah scusate non ho resistito), i simpatici babbuini, ma il primo momento topico riguarda i giaguari! Per la prima volta usciamo dal sentiero sterrato ed entriamo nella vera savana…. Ci troviamo di fronte a tre stupendi esemplari….sinuosi…flessuosi….quasi pigri….e pensare che sono i più veloci!

 

(se qualche buonanima me la manda metto la foto)

 

 

Percorriamo altra strada e cominciamo ad avvistare grandi elefanti rossi! Si, rossi perché sporchi di terra! Uno solitario ci insegue addirittura arrivandoci a pochi metri prima che Simon decida saggiamente di ripartire!

un elefante

Subito dopo le zebre arriviamo ad uno spiazzo quasi lunare con un ciuffo d’erba…… pochi minuti di scrutamento fanno giungere alla conclusione tanto attesa……. I LEONI!!!!

molti leoni

Una alla volta, le jeep, facendo lo stesso percorso, si inoltrano nella sterpaglia… l’emozione è altissima (e neanche la paura scherza) Arriviamo veramente vicino… l’unico leone si nasconde nel ciuffo d’erba.. attorniato da almeno quattro leonesse.. mica male (i leoni sono i precursori di quello che dovrebbe diventare la società in futuro....ok ok scherziamo è una provocazione) Quella che probabilmente è la capobranco ci da il benvenuto con un profondo e lento ringhio……

un leone

meglio non sporgersi troppo dalla jeep…… forse c’è una cucciolata nell’erba!! Stupendo! Nel frattempo era iniziato un gioco assurdo  a “chi la spara più grossa” tra noi e Den&Ka sull'altra jeep in materia di avvistamento animali……. (al punto che noi sospettiamo che abbiano fatto uso di sostanze stupefacenti...) Tutt'ora comunque, ed è con un certo orgoglio che lo dichiariamo, siamo stati i soli ad aver avvistato delfini e balene nella savana!!

Arriviamo al campo tendato per l'ora di pranzo...gnam gnam

un deficiente (quello alto)

Durante il pranzo facciamo conoscenza del proprietario, Oscar proprio un bel personaggio! Di genitori italiani ma keniota di cittadinanza ed emiliano di dialetto, ex cacciatore professionista, ex pilota, conoscitore della savana e degli animali...

si capisce chi è Oscar?

Molto piacevole e affascinante è stato ascoltare i suoi racconti e le sue esperienze di una persona con un percorso di vita cosi diverso dai nostri!

Dopo mangiato uno alla volta tutti i commensali abbandonano il tavolo per andare a riposare un po' nelle proprie tende

qui, quo e qua fuori dalla tenda!

 

Un po’ di riposo ci fa sicuramente bene. Il campo è sul fiume principale, che è carico da paura, l’acqua è marrone..

ed è la stessa che sgorga dai rubinetti del bagno delle tende!

con quest'acqua abbiamo anche fatto la doccia! notate l'insetto che nuota ;-)

 

Beh, certo, che vi aspettavate, se la prendono da li e la (spero) trattano! 

Verso le 16 ripartiamo per andare a vedere delle cascate sul fiume, le Lugards Falls.

ma chi era Lugards?

 

dai su Mail vieni non aver paura

 

Qui tutti si sbizzarriscono in foto artistiche a persone e paesaggi….

e l'acqua scorre (non centra niente ma non sapevo che scrivere)

 

Il tramonto si sta avvicinando e noi ce lo godiamo su un’altura da cui si vedono in lontananza anche coccodrilli ed ippopotami….. la sagoma del Kilimangiaro si scorge appena impercettibilmente ma è sufficiente per emozionarci…..

Ci aspetta la tanto agognata notte nel campo tendato…….. dopo una bella doccia d’acqua marrone (che ammorbidisce i capelli meglio del balsamo!), una buona cena e tanti racconti africani ci apprestiamo ad ammirare il cielo stellato…… nessuna parola può esprimere le sensazioni di quel momento magico…… fatto sta che Cecco, Denise e Karin sono preda di un malessere anche fisico oltre che emozionale davanti all’immensità…(cosa potra mai essere?? forse hanno mangiato pesante?!, Mailpaga e Roby rantolano a terra dal ridere osservando Cecco...piccolinhhooo)

nella savana al posto delle pecore nel presepe ci sono zebre e leoni

 

sonno? stanco?

Ormai è ora di andare a nanna perchè il generatore del campo sta per essere spento e non è auspicabile farsi cogliere fuori al buio. Quando tutte le luci si spengono nel campo il silenzio e l’oscurità sono assolute……. è una sensazione di totale unione con la natura… la nostra piccolezza davanti a tutto ciò toglie il respiro…….un rumore gutturale ci avverte che l’”ospite” del campo si aggira tra le tende in tutta tranquillità…. L’ippopotamo di casa…..in realtà siamo noi gli ospiti! Condividiamo con te questo momento Cecco ;-)

......doveshheeeiiiiiiiii.....

La notte passa tranquillamente senza sorprese particolari……e ci attende un’altra giornata intera di safari! Ormai usi al mezzo ci allunghiamo in tutte le pose possibili sul tetto della jeep….

il fotografo è Mail

Andiamo avanti a fare un po' di game drive

terra rossa che ricorda l'Australia!

Alla fine percorreremo 750 chilometri nelle due giornate di scorribande savanistiche! C’è ancora tempo per ammirare una tartarughina, avvoltoi, le bellissime giraffe Masai, tanti altri elefanti, una famigliola di struzzi, cicogne, un babbuino in atteggiamento scandaloso in un atto di autoerotismo! Ritorniamo al campo per l’ultimo pasto e per salutare il grande Oscar

all together

Nel ritorno costeggiamo il grande fiume avvistando ancora tanti uccelli, ippopotami (ma si vedono sempre pochissimo! Sono timidi?)

Il sole comincia a farsi sentire sulle pelli dei nostri eroi… anche perché il giorno precedente è si stato nuvoloso ma siamo pur sempre a due passi dall’Equatore e, come dice Lella il sole dell'equatore fa male……

Nella malinconica via del ritorno ritroviamo tutti i villaggi che avevamo incontrato all’alba di un giorno prima.

Al gate di uscita dal parco dello Tsavo (che come Mail ben sa ricordiamo è grande come la Lombardia) facciamo pausa e foto ricordo con Simon che si informa sul risultato delle elezioni locali

Simon abbiamo messo su un po' di panzetta eh?

Tantissimi bambini che sorridono e salutano, aspettando anche solo una caramella…..tanta gente che vive di pochissimo…. un piccolo appezzamento di terreno…. un piccolo allevamento….

Cecco con gesto vergognoso ad una sosta butta 3 caramelle a 4 bambini....VERGOGNA!

capanne di fango e legno e paglia

trasporto cibo

baobab

 

Terra di grandissimi contrasti ma di un fascino unico. Torniamo alla vita “dorata” del villaggio con la certezza di aver vissuto un’esperienza che non dimenticheremo…….

E pensare che c’era qualcuno che non voleva venire! (già chi era?????piccolinhooo)

 

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