Le necropoli

La necropoli (significa città dei morti) era il "cimitero" delle popolazioni fenicio-puniche, due popolazioni, i fenici e i punici con usanze diverse, e proprio per questo le necropoli sono due, la prima è di origine fenicia ed è di tipo ad incenerazione, la seconda di età punica è ad inumazione e composta da camere sotterranee. La necropoli fenicia ospitava sino al VI sec. a.C. le ceneri dei defunti. Essa doveva essere piuttosto estesa e le tombe messe in luce sono state una settantina. 

In realtà non è così netta la distinzione fra incenerazione e inumazione, si hanno testimonianze di come gli stessi fenici a volte utilizzassero il metodo ad inumazione, e da contro i punici, dopo il IV sec. a.C. recepirono la cremazione fra i loro usi, forse dai contatti con il mondo greco, ma non abbandonarono mai l'inumazione.

Alle tombe sotterranee si accede da strette scalinate che sprofondano nel sottosuolo, queste tombe risalgono alla fine del VI sec. inizi del V. Generalmente la porta di accesso è su uno dei lati lunghi della stanza rettangolare. 

All'interno di una tomba, la numero 5, è stato rinvenuto, sopra un pilastro, il simbolo della dea Tanit, la peculiarità è che esso si presenta al contrario rispetto all'uso, forse si tratta di una simbologia utilizzata nelle occasioni funebri (vedi foto).

Le tombe puniche di Monte Sirai sono analoghe a quelle di Sulcis, ma più piccole. Invece sono più grandi di quelle di Tuvixeddu, a Cagliari, in queste poi l'accesso è verticale con pozzi di accesso.

Fra le tombe per inumati vi sono quelle ad "enchytrismos", nelle quali il defunto era sepolto, deposto dentro una grande anfora, opportunamente tagliata, si tratta in questo caso di tombe tardo-puniche.

Nella necropoli punica le tombe erano destinate ad ospitare più di una salma, probabilmente avevano carattere familiare e corporativo. La profondità del pozzo di accesso è indubbiamente volontà di rendere la tomba inviolabile, le tombe venivano per questo riempite nel pozzo di accesso con terra e pietre. La loro presenza è indicata da cippi di varie forme e dimensioni posti in superficie, la dimensione dipendeva, forse, dall'importanza della tomba. Una soglia separava spesso il fondo del pozzo dalla camera funeraria, sicuramente per prevenire l'allagamento di quest'ultima da acque piovane filtranti dal riempimento. L'apertura di accesso alla camera è generalmente bassa (1,30 mt) e rialzata dal pavimento della camera, veniva chiusa con una lastra di pietra. La camera funeraria è invece alta c.a 1,50 mt.

Le salme erano poste in loculi ottenuti nelle pareti e forse da letti lignei.


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