Il tofet

 

Il tofet è il luogo di culto delle civiltà fenicio-puniche. I tofet solitamente, nelle città puniche, occupavano zone a loro riservate, isolate dall'acropoli, anche a Monte Sirai il tofet si trova isolato dalle abitazioni, in prossimità della necropoli. Il tophet di Monte Sirai, che occupa circa 100x70 mt., è chiuso da rocce trachitiche in pendenza da N-O a S-E, comprende tre parti distinte: un primo cortile, un secondo ed il sacello. I due cortili dovevano essere destinati entrambi ad accogliere stele e le urne con le ceneri dei sacrifici compiuti, ma la maggior parte delle deposizioni rinvenute era nel secondo cortile, più interno, forse perché, trovandosi più vicino al sacello, era considerato più sacro.

Le deposizioni rinvenute in entrambi sono databili almeno ai secoli V e IV a. C., ma ve ne sono altre del III e I secolo a. C. I due cortili erano separati da un rozzo muro rettilineo fatto di pietre brute o appena sbozzate. Dal primo cortile si saliva al secondo per mezzo di una breve rampa di pochi scalini ricavata nella roccia, mentre al sacello si saliva per mezzo di una scalinata di 7 gradini fatti di blocchi trachitici. Al sommo della scalinata sorgeva il sacello (sec. VII a. C.) lungo mt. 6 e largo 8,55; di modeste dimensioni dunque, come tutti i sacelli dei templi fenicio-punici. L'altezza doveva essere di circa 4 mt., era costruito di pietrame bruto e malta di fango, doveva essere coperto di tavole impeciate, dato che non si è trovata traccia di tegole o di coperture in muratura. L'aspetto doveva essere molto semplice e privo di particolari decorazioni.

L'altare situato nell'angolo Nord, doveva avere inizialmente una forma rettangolare, poi sostituita con una sezione circolare. Probabilmente la vista della pietra sacra era ostacolata al sacerdote per mezzo di una tenda o altro materiale deperibile, come negli altri templi fenicio-punici.

I sacrifici compiuti in questi templi potevano essere cruenti o incruenti. Nel primo caso la vittima veniva uccisa e bruciata parzialmente o totalmente (olocausto), non si conosce se le vittime fossero arse vive o meno, ma si ritiene che l'uccisione avvenisse prima per la tradizione di far scorrere il sangue della vittima. Le vittime possono essere umane o animali, o anche entrambi, per le vittime vi erano delle tariffe che regolavano il sacrificio. Le ceneri venivano poi conservate. Le vittime umane erano probabilmente di età inferiore ai due anni, e venivano sacrificati anche i feti; erano di entrambi i sessi e con ogni probabilità non minorati, in modo da sacrificare un essere perfetto. I sacrifici incruenti invece, consistevano in offerte di fiori, incenso, profumi, cibi, lucerne; il luogo dei sacrifici incruenti sembra fosse il Mastio, invece per quelli cruenti si utilizzava il tofet.

Sembra che a Monte Sirai si praticasse il culto per Astarte, dea, elemento femminile della coppia divina che rappresenta la fecondità. In una tomba è invece stato trovato il simbolo di Tanit rovesciato, anche Tanit è una dea che rappresenta la fecondità naturale ma soprattutto è la distributrice di doni.


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