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Falerna è un COMUNE della provincia di Catanzaro ubicato sul versante tirrenico della Calabria, a nord di Capo Suvero e a sud della foce del fiume Savuto. Il suo territorio si estende per 23,85 Kmq., confina con Nocera Terinese, Gizzeria e Lamezia e si colloca nella parte settentrionale del Golfo di Sant'Eufemia. Sede del primo svincolo sul mare in direzione sud dell'autostrada Salerno Reggio Calabria, la cittadina ha conosciuto un notevole sviluppo urbanistico ed economico a partire dai primi anni Sessanta, prima per effetto delle rimesse degli emigrati e poi a seguito del miglioramento della rete viaria e della linea ferrata. Ed è proprio attorno alla stazione ferroviaria che è nato un insediamento costiero cresciuto rapidamente e diventato un vero e proprio centro abitato. Oggi il comune conta 3.596 abitanti, concentrati in tre principali nuclei urbani: il Capoluogo, Castiglione Marittimo e Falerna Marina.
Le terre di Falerna, infatti, risultano abitate dagli uomini preistorici che hanno lasciato testimonianza di industrie litiche, e quando i Greci colonizzano la Calabria, nelle vicinanze sorgono Temesa e Terina, che con i loro porti determinano lo sviluppo agricolo dell'intera zona. Attraversata dalla strada consolare romana denominata Via Popilia, Falerna è scelta per l'insediamento di un complesso rustico ubicato a mezza costa sul pianoro di Pian delle Vigne, ed i resti della villa romana sono oggi affiorati e recintati. Punto di incontro di rotte marittime e di strade terrestri, il territorio è attraversato nei secoli da eserciti di soldati, da mercanti e da viaggiatori. Quando cessa il dominio bizantino della Calabria, i Normanni costruiscono a Castiglione un poderoso castello, ed intorno alla fortezza nasce il primo importante nucleo urbano del comune.
Nella prima metà del Seicento i d'Aquino, per arrestare l'esodo della popolazione da un territorio colpito da terremoti, pestilenze e miseria economica, edificano alle falde del monte Mancuso un nuovo villaggio, e così sorge Falerna, in posizione più elevata rispetto a Castiglione, che col tempo perde la sua autonomia. Quando i Borboni ritornano a Napoli dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo, a Falerna viene riconosciuto il ruolo di Comune e Castiglione decade al rango di frazione. Il Comune partecipa ai moti risorgimentali per l'Unità d'Italia. I suoi volontari prendono parte alla battaglia dell'Angitola nel 1848 e più tardi si uniscono alla spedizione dei Mille e seguono Garibaldi fino al Volturno.
Nel nuovo secolo l'emigrazione comincia a colpire sia Falerna che Castiglione, ma la vivacità economica espressa da un circondario bonificato dalla malaria sotto il fascismo e l'azione di richiamo esercitata dalla ferrovia attenuano le perdite demografiche, ed attualmente il numero dei residenti è leggermente inferiore a quello riscontrato nel censimento del 1951. Il doppio binario della ferrovia, la strada Tirrena inferiore e l'autostrada favoriscono la nascita del nuovo insediamento in Marina e le costruzioni, esauriti i suoli sul litorale, sono spostate verso l'interno, più a monte, in una zona a metà strada tra il mare e l'antica Castiglione.
(liberamente tratto da "Castiglione e Falerna" di Armando Orlando, Calabria Letteraria Editrice). |
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