L'ultimo addio

di Vittorino Carollo

                                                                                                            

Londra, Inghilterra, processo rapido.

"Silenzio! O faccio sgomberare l'aula!", ha gridato il giudice, ribadendo il concetto con una gran botta di martello. "Lei imputato s'avvicini, davvero non ha bisogno dell'avvocato?" L'imputato si avvicina, non ha soldi per l'avvocato. Il giudice insiste: "Può avere un difensore d'ufficio."

L'imputato, di mezz'età, occhi scuri e profondi, vestito dimesso, non se la prende. Ha le mani sul tavolo del giudice e parla sorridendo.

"Non importa signor giudice, faccio da solo, tanto, nessuno conosce questa storia come me."

"Allora si sbrighi su, sia svelto! Come si è inventato tutto questo?"

"Mi trovavo in un bar e seguivo il funerale di una personalità alla televisione. Lo seguivano anche due sconosciuti seduti al tavolo accanto, discutevano e capii ch'erano fratelli. Il più anziano rimproverava l'altro: 'Non si può vivere senza fede, amici e né arte né parte, di questo passo, quando morirai non t’accompagnerà nessuno al camposanto!' Il fratello più giovane aveva ascoltato con gli occhi al televisore e vedeva la moltitudine al funerale del personaggio. La folla impressionava anche me signor giudice, come le parole del fratello più vecchio. Ma il più giovane non era per niente turbato, aveva altre idee e si era spiegato in chiare lettere: 'Non ti sapevo un veggente, uno che può prevedere quanti saranno i partecipanti al mio funerale, dimentichi pure che sono più giovane e che per il momento la mia salute è ottima. Tuttavia caro fratello, cerca di sistemarti in testa questo concetto, me ne frego di quanti saranno i partecipanti al mio funerale!' Il fratello maggiore, che ha ascoltato con pena, non si dà per vinto, controbatte: 'Proprio questo intendevo, sei senz'anima, freddo, insensibile ed egoista. Per fortuna non sono simile a te, a me piace pensare che a seguire il mio funerale saranno in molti. Sarei disposto a pagare, e molto, pur di assistere al mio funerale!' Questo è quanto signor giudice, nell'assistere al cordoglio per la personalità e nell'udire il maggiore dei due fratelli, in me è nata l'idea..."

Il giudice non ci sta. "Lei imputato si è comportato male, approfittando delle debolezze umane, drogava i clienti per prendere i loro soldi!"

"Non è vero signor giudice, non so cosa sia la droga! E poi non serviva, era sufficiente quanto avevo imparato nei miei dieci anni trascorsi in India."

"Avanti su, si muova, cos'aveva imparato?"

"La gente vede ciò che più desidera, l'affermava il santone che mi ha insegnato a ipnotizzare..."

Il giudice è uno dei tanti che non crede nell'ipnotizzazione, s'arrabbia e quasi spezza il manico del martello.

"Ha detto ipnotizzare? Non credo alle buffonate, io!"

"Ma non s'arrabbi signor giudice, neanche il santone indiano ci credeva. Può essere ipnotizzato chi lo vuole, praticamente, la gente s'ipnotizza da sola. Pensi agli stadi, ai videogiochi, alla televisione..."

Il giudice non ci casca: "Si dia una mossa, è quasi mezzogiorno. Racconti una buona volta come faceva a levare i soldi dalla tasca di quei pollastri."

"Signor giudice, ragionando sui defunti con un gran corteo al seguito, avevo pensato che qualcuno e pure qualche altro, sognava un grande codazzo al proprio estremo saluto. Uno per tutti, il maggiore dei due fratelli seduti in quel bar..."

"Perdiana vuole sbrigarsi, dica come ha fatto e basta!"

"Avevo qualche soldo e conoscevo una di quelle tipografie che fanno fotocopie. Ho fatto fare cinquecento volantini, piccoli, dieci centimetri per otto. Avevo fatto scrivere: 'Premonizioni! Volete assistere al vostro funerale come lo vedeste al cinematografo? Telefonate a questo numero'. Abitavo presso un affittacamere e il volantinaggio l'ho sbrigato in una mattinata. Sapesse signor giudice, il numero incredibile di persone curiose del proprio funerale."

"Non ha ancora detto... Insomma, tagli corto, siamo in ritardo!"

"Devo raccontare come sono capace, sapeva che riguardo ai propri funerali, otto su dieci sono uomini? Sono più curiosi delle donne e ci tengono ad avere un grande corteo quando muoiono. Ovviamente signor giudice, anche se lei non ci crede, chi voleva riusciva a ipnotizzarsi un pochino, senza accorgersene, quel tanto che bastava. Dicevano nome e cognome senza problemi e quasi subito avevano un'allucinazione, vedevano il loro funerale e andavano in estasi per il numeroso corteo. Altra stranezza: a tutti interessava la processione, non davano importanza alla chiesa più o meno vuota."

"Basta con le chiacchiere, dica come faceva a farsi dare i soldi!"

"Non li chiedevo, mentr'erano un pochino ipnotizzati m'accontentavo della metà dei loro averi. Non ho mai obbligato nessuno a fare qualcosa contro la propria volontà. Andavano via contenti, a nessuno ho fatto vedere un corteo con meno di cinquecento partecipanti. Se chiude gli occhi signor giudice, potrà vedere che al suo funerale avrà un seguito di mille persone, le vede? Credo di sì! Ne sarà contento, anche perché non spende neppure una sterlina..."

 

 

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