La collana della vita |
|
di Graziella Cupidi |
|
Una
sera andiamo a teatro per assistere ad una commedia dialettale che si
preannuncia divertente e spiritosa. Un’amica, prima
dell’inizio dello spettacolo si accorge di non avere più la
collana. Comincia ad agitarsi, a chiedere, a cercare, torna al
guardaroba, torna alla biglietteria, torna al parcheggio e guarda in
macchina, ma non la trova. Il pensiero di quella collana, sicuramente
di molto valore, cercata ancora il giorno dopo senza esito, innesca
una lunga serie di considerazioni.. Una collana così preziosa, cui si dedica tanto interesse, ma pure così facile da perdere, all’improvviso, per un momento di distrazione, ma non necessariamente, solo perché quella collana si è staccata da noi, ora chissà dove si trova. Una collana è un ornamento che tutti possono guardare, la sua brillantezza è visibile a tutti e può essere desiderabile, concupita al punto di essere disposti a pagare per averla, si può anche arrivare a rubarla per possederla. Mi chiedo se questo è giustificabile. Le donne dimenticano di possedere già la collana più
bella, più preziosa, più importante, che non si può perdere e che
nessuno può rubare. E’ la collana della nostra vita. Ogni perla è
infilata sul filo conduttore della nostra esistenza, iniziata al
momento del nostro concepimento. Le altre perle sono aggiunte, ad una
ad una, ad ogni avvenimento, ad ogni tappa superata, in progressione,
anno dopo anno, nell’incedere naturale ed inevitabile della nostra
crescita, accompagnando l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza,
la maturità e la senilità fino al termine, con il finale in un
momento e in un modo diverso per ognuno. Questa è la collana unica ed
inimitabile che tutti abbiamo nel nostro patrimonio che tramanderemo
ai posteri con la memoria purtroppo spesso frammentaria. Se prendiamo l’abitudine di prendere in mano la
nostra vita, anzi la collana della nostra vita, scorrendola fra le
dita come i grani di una corona del rosario, e ci soffermiamo ad
osservare ed impariamo ad esaminare con attenzione le perle che la
compongono scopriremo
tante verità, rivivremo tante emozioni, assaporeremo nuovamente le
gioie e analizzeremo errori da non ripetere, ci ameremo e ci stimeremo
di più, impareremo ad affrontare con maggior consapevolezza il tratto
che ci resta da infilare per completare il percorso. Ho voluto provare. La prima perla che trovo è un opale
iridescente che segna un concepimento romantico al chiaro di luna,
seguono altre piccole sfere dai colori delicati, il calcedonio
e il quarzo rosa che segnano momenti difficili dell’infanzia
inconsapevole dei sacrifici per una crescita fra rischi e difficoltà,
poi subentra una maggior partecipazione emotiva nell’adolescenza
ricca di energia, per la ricerca di autonomia contrassegnata dalle
perle di sodalite che aiuta a comunicare e ad esprimersi
superando la timidezza, dando sfogo alle fantasie e ai desideri con agate
di varia colorazione che segnano un momento felice, ma che è
impossibile prolungare. Per fare scudo contro le ferite, le
persecuzioni e le oppressioni di un periodo burrascoso da scorrere in
fretta, quasi da non voler ricordare, ecco che aiuta l’ematite
scura ma con riflessi metallici che prevengono una presa di coscienza
per una maggior stabilità, capacità di affermazione, allontanando
paure e fantasmi, cancellando le malinconie ed impegnandosi a creare
un nucleo affettivo che rinsaldi e dia uno scopo alla propria
esistenza; e allora è l’occhio di tigre che rende più
disponibili a captare i messaggi affettivi, aiuta a concentrarsi, a
crescere e far crescere chi c’è affidato con la gioiosità del
ritrovarsi con piccoli in evoluzione affiancati dalla gioia emanata
dall’avventurina. L’impegno a realizzare anche i più
audaci progetti viene rafforzato dalla volontà alfieriana sostenuta
dalla giada che protegge dalle avversità e dall’ametista che
raccoglie le forze e mette ordine nei pensieri. Troveremo, se guardiamo con attenzione che in un
certo periodo le perle sono in apparenza come le altre ma la loro
composizione è insolita, la naturalezza delle pietre è sostituita da
elementi sintetici ottenuti con combinazioni forzate, studiate e
volute con un impegno che ha lottato vigorosamente contro avversità
insidiose, fortunatamente superate rendendole più ancora apprezzabili
per le venature e sfumature ottenute, per poi riacquistare forme
regolari e levigate con intensità di colore e di passione,
dimenticando le incertezze e le debolezze passate. Le perle che
segnano un passaggio opaco e corroso dalla monotonia che rischia
l’apatia, vengono repentinamente ravvivate dai riflessi del quarzo
citrino che prorompente ridona vitalità scoprendo, con gioia, che
molte cose che si credevano concluse con semplici punti si riaccendono
di curiosità per nuove conoscenze. I punti diventano interrogativi
appassionanti che risvegliano la mente apparentemente e
temporaneamente assopita e appagata. Allora è bello accorgersi di
quanto c’è ancora da fare, da vedere e da sapere. E’ un
arricchirsi di lapislazzuli sotto cieli stellati, di ambra con
inclusioni di frammenti di pensieri che tornano solari e trasparenti a
riscaldarti il cuore, di coralli e perle che ti
accompagnano con la musica dei fondi marini, accorgendoti che non
soffri più di malinconia e solitudine e d’eliotropio che
induce a concretizzare i sogni. Che cosa importa se ad un certo punto ci sono state
perle di mollica di pane fatte in miseria e fame, se ci sono
state perle scheggiate, quasi spaccate da colpi violentemente inferti,
se qualche volta sei stato tentato di spezzare il filo perché credevi
di non farcela più? Rallegriamoci
che il filo non si è spezzato, la vita è salva e ora possiamo anche
parlarne. Oggi è il momento più importante: un diamante
luminoso come una grossa stella che brilla nell’oscurità ci invita
a proseguire. La vita è così bella! Perché sciupare anche solo una
serata pensando a una collana perduta? Quando si è ricchi dentro le
cose esteriori non sono che accessori cui possiamo rinunciare
tranquillamente.
|
|