- La luce azzurra della vita era così intensa da arrivare fin lassù,
dove vivono le nuvole.
-
- “Che bella questa luce! – esclamò Nuvola Bianca – E’ la
luce dell’amore”.
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- “Che bella cosa l’amore!” Fece eco
Nuvola Blu stringendosi a lei.
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- “Ah!” Sospirò Nuvola Bianca.
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- “Oh!” fece ancora eco Nuvola Blu. E mentre sospiravano,
divenivano sempre più soffici da sembrare due ciuffi di panna
montata.
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- Così abbracciate ammiravano dall’alto tutta la vallata; il
lieve soffio di Padre Vento le trasportò vicino al grande olmo.
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- “Guarda – disse Nuvola Blu – mamma pettirosso ha avuto i
piccoli. Come sono belli!”.
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- “Questa è una vera famiglia!” disse con voce triste Nuvola
Bianca.
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- “Anche noi siamo una famiglia” replicò Nuvola Blu.
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- “Sì, però, noi non abbiamo ancora una nuvoletta; non siamo
mamma e papà”. Aggiunse Nuvola Bianca ancora più triste.
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- Nuvola Blu, mesta e preoccupata, l’abbracciò teneramente. Le
nuvole, quando sono tristi, lasciano cadere giù tante piccole gocce
d’argento. Quando le gocce toccano terra si trasformano in stelle:
sui monti, nel mare, sui prati. Anche in quel momento tante piccole
gocce d’argento si trasformavano in stelle.
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- “Dobbiamo aver pazienza – disse Nuvola Blu – vedrai, le
nuvolette arriveranno.
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- “E’ tanto tempo che portiamo pazienza – sospirò Nuvola
Bianca – ma le nuvolette non arrivano ancora. Perché?”
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- “La risposta può darvela Aquila Nera. – cinguettò mamma
passerotto – Perché non andate a trovarla?”
-
- Per raggiungere il nido di Aquila Nera, bisognava arrivare lassù,
proprio in cima al grande monte che domina la vallata. Nuvola Bianca
e Nuvola Blu chiesero aiuto a padre Vento che, soffiando con vigore,
le trasportò fin lassù. Giunte vicino al nido, trovarono Aquila
Nera intenta a tenere al caldo i suoi aquilotti.
-
- Nuvola Bianca le disse:
- “Regina del grande monte, un
desiderio e una richiesta ci hanno spinto fin qui. Tu, che
sei una madre che cura con amore i suoi piccoli, mi puoi capire;
anch’io vorrei diventare mamma di una nuvoletta,- e sospirò,
gonfiandosi come la panna montata - ma dopo tanti anni di unione con
Nuvola Blu, non ho ancora questa gioia. Dimmi, ti prego, cosa posso
fare?”
-
- Aquila Nera alzò il capo, dispiegò le grandi ali e iniziò a
volteggiare intorno alle due nuvole. Poi disse:
- “Non sono io che posso darvi la risposta, ma Stella di Smeraldo.
Andate da lei”.
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- “Stella di Smeraldo? – chiese Nuvola Blu piena di meraviglia
– E’ tanto lontana! Neppure padre Vento potrà accompagnarci.
Come faremo ad arrivare fin lì?”
-
- “Abbiate fiducia, qualcuno vi aiuterà” rispose Aquila Nera,
fermandosi sulla cima del monte.
-
- Poi riprese il suo volo e disse:
- “ Ascoltate il mio consiglio: quando sarete arrivate, aspettate
che il Sole tramonti e
in quel momento, quando la luce di Stella di Smeraldo brillerà
prima di ogni altra Stella, rivolgetele la vostra preghiera.
Addio!” Così dicendo, planò verso il suo nido e riprese a
scaldare i suoi piccoli.
-
- Le due Nuvole tornarono ad essere tristi e nuovamente tante
piccole gocce d’argento caddero sulla Terra per trasformarsi in
stelle.
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- “Come faremo a raggiungere Stella di Smeraldo? – domandò
preoccupata Nuvola Bianca – E’ quasi vicina al Sole”.
-
- “Non preoccuparti – la incoraggiò Nuvola Blu – ce la
faremo. Tu aiuterai me ed io te; insieme riusciremo in questa
impresa”.
-
- E così cominciarono il loro viaggio verso Stella di Smeraldo,
impegnandosi con tutte le loro forze. Dopo giorni e giorni avevano
purtroppo fatto ben poco cammino lungo la strada del cielo. Erano
entrambe stanche e sfinite, ma non volevano arrendersi.
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- “Fermiamoci qui – suggerì Nuvola Blu – un po’ di riposo
ci farà bene”.
-
- E così dicendo abbracciò stretta- stretta Nuvola Bianca, quasi a
sostenere la sua fatica. Mentre si dondolavano nell’aria, videro
avvicinarsi a gran velocità due mulinelli di colore rosa. Un
mulinello si pose di fianco a Nuvola Blu, l’altro di fianco a
Nuvola Bianca e con la loro forza le spinsero in alto, ma così in
alto da giungere quasi vicino al Sole. Poi, così veloci come erano
giunte, sparirono nell’immensità del cielo.
-
- “E’ certamente un sogno quel che sta accadendo – disse
Nuvola Blu ancora frastornata – non posso credere che siamo
arrivate fin quassù, senza alcuna fatica”.
-
- “Chi dobbiamo ringraziare per questo aiuto inaspettato?”
Domandò Nuvola Bianca.
-
- “Le Silfidi” rispose una voce.
-
- “Chi è che parla?” Chiese Nuvola Blu.
-
- “Io, Stellina Piccina” rispose ancora la voce.
-
- “Ma dove sei? Noi non ti vediamo” esclamò Nuvola Bianca.
-
- “Proprio qui, vicino a voi – riprese la voce – ma non potete
vedermi finché c’è nonno Giorno. Quando lui andrà a dormire e
nonna Notte prenderà il suo posto, allora mi vedrete”.
-
- Nuvola Bianca e Nuvola Blu, rincuorate per aver trovato
un’amica, chiesero:
- “Chi sono le Silfidi? Come sapevano che avevamo bisogno di
aiuto? E perché ci hanno aiutate?”
-
- “Piano, piano con le domande – rispose Stellina Piccina –
così non mi date neppure il tempo di rispondere”. E rise di
cuore, poi continuò:
- “Le Silfidi sono magiche creature dell’aria, riconoscono i
cuori puri e generosi e li aiutano quando ravvisano un reale
bisogno. Ma ditemi, voi chi siete e da dove venite?”
-
- “Io sono Nuvola Blu e questa è Nuvola Bianca, mia moglie.
Veniamo da molto lontano, dalla vallata di luce, dove c’è il
grande olmo. – rispose Nuvola Blu – Siamo venute fin quassù
per chiedere l’aiuto di Stella Smeraldo”.
-
- Stellina Piccina riprese a parlare:
- “Tante preghiere arrivano fin quassù – disse – ma Stella di
Smeraldo ascolta soltanto quelle disinteressate. Lei conosce i
sentimenti di tutti e se la vostra preghiera è sincera ,lei vi
ascolterà. Buona fortuna!” concluse Stellina Piccina, lasciando
le due Nuvole trepidanti ad aspettare il magico momento del
crepuscolo.
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- E quando il cielo si colorò di indaco e il primo bagliore di luce
lo illuminò, Nuvola Bianca e Nuvola Blu rivolsero a Stella di
Smeraldo la loro preghiera:
- “Stella luminosa e splendente, tu che tutto vedi, conosci anche
il nostro più grande desiderio. Per noi è davvero importante avere
una piccola nuvola a cui dare tutto il nostro amore. Per favore,
ascoltaci”.
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- Dopo un lungo silenzio, la voce melodiosa di Stella di Smeraldo
risuonò per l’etere facendo sentire la sua risposta:
- “Se una nuvoletta vorrete amare,
- dove le hanno lasciate andate a cercare;
- l’amore donato a chi è solo
- apre ai cuori la porta d’oro”.
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- Nel cielo ormai blu, si accendevano ad una ad una tutte le altre
stelle. Stella di Smeraldo brillava alta e solitaria, come una
regina nel suo trono.
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- “Ma che senso ha la risposta di Stella di Smeraldo?” chiese
stupefatta Nuvola Blu.
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- “Dovete cercare la vostra nuvoletta nel giardino della
solitudine – rispose Stellina Piccina mandando un lieve bagliore
– lì, stanno tutte le nuvolette che hanno perso mamma e papà
nuvola”.
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- “Noi ne adotteremo una – le fece eco Nuvola Bianca – e le
daremo tutto il nostro amore. Solo così si aprirà per noi la porta
d’oro della felicità”.
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- “E chissà se tra qualche tempo non arriverà un’altra
nuvoletta…” concluse ridendo Stellina Piccina e continuò a
brillare lieve e silenziosa nell’immensità del cielo.
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- “Presto, andiamo al giardino della solitudine; lì troveremo la
nostra nuvoletta” disse Nuvola Blu e stringendo a sé Nuvola
Bianca, cominciò il viaggio di ritorno.
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- Non più tristezza, non più sospiri, soltanto una grande gioia.
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- Ma cosa accade quando le nuvole sono felici? Con i sette colori
del cielo formano l’arcobaleno della felicità.
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