EDUCAZIONE CIVICA

PROGETTO SCUOLA SICURA A SAN GIOVANNI ROTONDO

Ogni scuola dovrebbe avere un suo piano di evacuazione per l'emergenza, che dovrebbe essere fatto conoscere agli allievi, a cura del Capo di Istituto e degli insegnanti.Il Progetto si propone la diffusione della cultura della Protezione Civile nella Scuola di base e parte dalla consapevolezza che la scuola deve essere considerata il luogo e lo strumento privilegiato in cui essa può realizzarsi. La scuola infatti, come istituzione con finalità educativa, deve educare anche ad "imparare a difendersi dai rischi". L'obiettivo primario è quello di una conoscenza chiara delle situazioni oggettive e problematiche che possono determinare rischi sia all'interno della scuola, sia in casa e nell'ambiente circostante, al fine di affrontarle con serenità e sicurezza. La cultura di protezione civile non deve essere appannaggio esclusivo dei soli esperti o degli operatori, ma si deve diffondere nella società civile. L'attività di protezione civile intesa soprattutto come attività di informazione preventiva, cioè quel complesso di azioni volte alla predisposizione di automatismi da mettere in atto in caso di necessità, si richiama allo specifico concetto d'informazione del pubblico sancito sia dall'art.14 del D.P.R. n.66 del 6/02/81, sia dagli artt. 11 e 17 del D.P.R.n.175 del 17 maggio 1988, comprendenti l'obbligo, non solo di dare notizie, ma anche di determinare i comportamenti che i cittadini sono invitati a tenere in caso di emergenza. Il problema dell'informazione della popolazione è anche un problema di formazione delle coscienze delle persone che, opportunatamente istruite, sappiano collaborare, specialmente nel momento dell'emergenza, con gli operatori di protezione civile; si tratta, cioè, di costituire, in seno alla componente sociale interessata, quell'abitudine mentale che, in caso di catastrofe o di incidente rilevante, eviti ogni forma di panico e di sbandamento. Per tale fine non potendosi però dirigere e comunicare allo stesso modo e contemporaneamente all'intera popolazione, si è dovuto individuare un preciso modello di approccio, adottando un criterio di priorità in funzione della previsione di ricaduta dell'operazione e ci si è quindi diretti all'utenza scolastica, concentrando il raggio di azione sui giovani e sulla scuola. Sui giovani, perché danno maggiore garanzia di apprendimento, sono molto interessati ai problemi sociali ed ambientali, lavorano in gruppo con grande disponibilità intellettuale, sono il tramite ideale (soprattutto i bambini delle elementari) per suscitare discussioni sugli argomenti in seno alle famiglie e possono, se adeguatamente istruiti, svolgere a loro volta compiti di promozione della protezione civile presso gli alunni di altre scuole. Sulla scuola, perché è il luogo istituzionalmente preposto a svolgere compiti educativi, a fare ricerche, a sperimentare tecniche innovative ed inoltre la scuola è probabilmente l'unica istituzione dove apprendere nozioni e comportamenti che applicheranno nel quotidiano e nel lavoro e probabilmente è anche l'unico ambiente, nella vita di ognuno di noi in cui si attua una vera forma di vita sociale e collettiva.

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GRUPPO PROTEZIONE CIVILE ELPIS

 

Index

   San Giovanni Rotondo e la protezione civile   Educazione civica

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 Linee guida per la realizzazione del piano di evacuazione per un edificio scolastico

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