udito vista olfatto tatto gusto
Metamorfosi dei Sensi


Ciò che ci inganna non sono i nostri sensi, ma il giudizio. I sensi esprimono ciò che vediamo nel modo più vero. Un designer affermerebbe che bisogna poter condurre l'occhio ad una scomposizione visiva della forma ibrida in più oggetti, spesso attraverso una percezione istantanea. Bisogna giungere alla comparabilità di oggetti altrimenti distanti tale da fornire,soprattutto in grafica,elementi interessanti al progetto creativo. Ogni singola forma in specifiche condizioni ambientali di luci o ancor per dettagli colorimetrici conducono la percezione sensoriale a risultati diversi per la stessa forma. E' importante ampliare i confini della percezione, l'immagine del mondo come categorizzazione di fenomeni esterni, è determinata non solo dalla vista, ma da tutti e cinque i sensi.
Allargare tale concezione all'architettura non è una considerazione né teorica né utopistica, è un fluire naturale, è un proiettare nello specifico l'esperienza quotidiana di una metodologia cognitiva che è parte costante della nostra vita. ("L'orecchio è muto, la bocca è sorda ma l'occhio sente e parla",da http://www.estovest.org/ecosofia/goethe.html)
Ci sono altre situazioni in cui altri stimoli subentrano a quello visivo, nel definire il panorama architetturale, queste esperienze sensorie però sono superficiali, legati a significati culturali e situazioni passate, sedimenti nel nostro inconscio e quindi dal valore interpretativo e non operativo.



UDITO

Il suono, può anche esprimere il senso del luogo come ad esempio in Fallingwater House di F.L.Wright, dove l'eco della cascata rende il senso del luogo circostante.
Volendo interpretare il senso dell'udito in un'architettura recente possiamo citare
un progetto presentato per il concorso per il Centro Congressi Italia all'EUR del
gruppo Metamorph. Questo progetto viene percepito come un volume a cuneo che si configge nell'unitario blocco atmosferico dell'EUR, recidendone la maglia a scacchiera, sembra quasi la prua di una nave o meglio, una cassa armonica di tutte le risonanze, questo perché risulta un'architettura bassa in un contesto di alti edifici.

Rivista: Metamorfosi
Architettura e arte




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Concorso per il Centro Congressi Italia all'EUR
         Metamorph
     


VISTA

Slegarci dal condizionamento visivo, pensare ad un'architettura da non vedere, a causa della nostra chiusura psicologica è difficile.
E' il senso della vista quindi a prevalere sugli altri, sia per conoscenze di architetture nel nostro vivere quotidiano, sia per quelle a noi note tramite immagini.
Come esempio di architettura che colpisce particolarmente la vista, consideriamo il progetto di SEUNG-WOO YOO, ROUGEMONT, CHAOWAKUL, SIMONS. K4FK4. Urban stim for the new city hall in Rotterdam.
Hanno studiato la complessa trama di movimenti e flussi che circondano l'edificio già esistente e che attraverseranno poi il Municipio nel futuro.

Per poter creare una struttura che potesse alimentare la vita di Rotterdam Questa costruzione è soggetta a modellamenti e deformazioni da parte degli innumerevoli flussi che costituiscono la città e la sua vita.
"Questa porta è stata costruita solo per te", Kafka, Il processo. L'edificio diventa parte della città.




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Urban stim for the new city hall in Rotterdam
   K4FK4.


OLFATTO

Un'altro senso che risulta apparentemente distante dal mondo architettonico è l'olfatto, che ritroviamo esaltato nel ristrutturare gli Stabilimenti Schlumberger a Montrouge, di Renzo Piano dove ha compreso e concepito la Primavera che di solito è annunciata da una serie di profumi che si modificano nel passare delle stagioni. L'architetto, assieme al paesaggista Alexander Chemetoff, ha realizzato un giardino con vegetazione cangiante allo scorrere dei mesi, secondo cromatismi studiati e omologhi al senso dell'architettura cui si abbina una dimensione olfattiva come elemento caratterizzante parallelo.
Un altro esempio è il progetto di Ken Young, Tokyo-Nara Tower, grattacielo bio-climatico perché la natura inglobata all'interno dell'edificio accompagna l'uomo che la vive attraverso i suoi colori e odori, mentre la torre si sviluppa in altezza torcendosi a spirale

           


        Nara (Tokyo), Giappone Ken Yeang                                               Stabilimenti Schlumberger a Montrouge 
                                                                                                                                          Renzo Piano Alexander Chemetoff                                     


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TATTO

E' il senso che contribuisce,dopo la sensazione visiva, al riconoscimento del materiale.
Attraverso l'esperienza tattile,possiamo distinguere, la linearità,la mordidezza,rugosità, ecc. del materiale.
Nel progetto preso in esame notiamo che la completezza del progetto è ottenuta dalla composizione di materiali sintetici, che in tal modo rievocano quella dei capi di abbigliamento.
In entrambi,si riconosce una matrice primaria costituita dall'intersezione di più elementi.
Il paesaggio sintetico Pavilion fa parte del progetto di ricerca sintetico di paesaggio.
Il pavilion è destinato ad essere costruito da materiali compositi sintetici. La composizione di questi elementi permette una variabilità
in termini di geometria di superficie e possibilità strutturali.
Per concludere, la ricerca per il pavilion ha catalogato le alternative nel rapporto all'uso delle fibra-stuoie Il pavilion è il risultato di
ricerca sulle metodologie della progettazione digitali con il software di animazione ed i materiali compositi sintetici.




GUSTO


"Il gusto è da intendersi in senso metaforico.
L'architettura non può essere mangiata, pena la sua fine. E il cibo è un materiale facilmente deperibile, diversamente dai materiali da costruzione.
"
Possiamo ritrovare un'architettura"mangiabile" all'interno delle fiabe,come ad esempio in Hansel and Gretel,dove i protagonisti giungono in una casa
composta da marzapane e cioccolata e assaporandola ne provocano la "fine"..."Parlerei invece di appetibilià,come a certe gomme per cancellare che hanno forma e odore tale da eccitareil senso del gusto.
Molti mobili e oggetti di design ( penso ad Alessi) lavorano su questa ipotesi.
Mi rendo conto che in questa accezione gusto e tatto tendono a confondersi...ma forse è bene che sia così.
"
Più realistico potrebbe essere il progetto di MICHELE SAEE dove si ha un "WRAPPING SKIN". Il rivestimento è stato concepito e sviluppato come un sistema interattivo pronto a modificarsi e ad ospitare.
Non è statico, ma sempre in continuo fluire.
Nel trasformarsi e ridefinirsi continuamente,
il rivestimento accoglie simultaneamente diverse possibilità di usare lo spazio del caffè. Coinvolge il corpo piegandosi in un sedile,
per poi dispiegarsi in un banco per la cassa seguendo il movimento del corpo,
che non è mai rigido, ma si curva e si inflette per deviare i flussi e riflettere la luce in un continuo avvolgere, ripiegare, dispiegare.
E' come essere "catturati" da un piacevole gusto.Una copertura in vetro curvato diventa un'icona riconoscibile per l'ingresso.
Gli spazi interni sono realizzati con elementi di rivestimento.La pelle si piega e si sviluppa per assumere le diverse forme del banco e delle sedute, creando un'atmosfera progettata
per accogliere il corpo. Inoltre, la pelle lascia emergere gli apparecchi di illuminazione, le aperture, ed i sistemi di ventilazione.

http://architettura.supereva.it/architetture/20011129/















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