THE DOCTOR'S TEAM

 

JEREMY "JERRY" BURGEES
C'e' tanto lavoro dietro ad ogni grande pilota ed, in particolare, c'e' quasi sempre un bravo meccanico. Valentino Rossi, neovincitore della Classe iridata a campionato non ancora finito, ne ha avuti almeno tre: Mauro Noccioli nel 1997, quando vinse in 125, Rossano Brazzi, due anni dopo, e Jeremy Burgees quest'anno.
Burgees, Jerry per gli amici, di grandi del motociclismo ne ha svezzati parecchi: da Randy Mamola a Freddie Spencer, da Wayne Gardner, quando vinse il mondiale e fu il primo australiano a farlo, al mitico Mick Doohan che di titoli iridati ne vinse cinque.
Jerry, oggi meccanico, era pilota ieri, a meta'degli anni '70, quando andava con la Suzuki RG 500, bravo anche per questo ad interpretare i desideri dei piloti.
"Mestiere non facile - racconta - interpretarli, qui i ragazzi stanno sulle moto ognuno a proprio modo, non e'come in Formula Uno, il fattore umano e' ancora importante almeno quanto la macchina".
Nel corso degli anni Burgees questa centralita' del pilota ha piu' volte dimostrato di averla capita. Oggi, a 48 anni, si e' trovato alle prese con un giovane campione, Valentino Rossi.
"Appena e' arrivato - ci dice - ho fatto in modo che si sentisse, ancora prima di diventarlo, il numero uno della squadra, poi ho voluto che la Casa lo supportasse in tutto per riuscire a fare la moto che lui desiderava".
Prima l'australiano per eccellenza, Mick Doohan, ora Valentino, due piloti tanto diversi?
"Rossi certo non guida la sua NSR 2001 con gli assetti di Mick. Gente come lui o come Gradner rincorrevano un sogno di vittoria e finche' non l'hanno raggiunto hanno combattuto. Valentino e' diverso - ammette Jerry - lui guarda ad ogni minimo dettaglio come se stesse ancora in 125 dove sono proprio loro, i piccoli dettagli, a fare la differenza."
Jerry e' anche un uomo un po' all'antica, a Vale rimprovera il fatto di arrivare spesso in ritardo e con lui non ha mai cercato una confidenza esasperata.
"Parlare si, e' importante, forse ancora piu' di quanto lo siano i computer e la telemetria, ma il rapporto non deve falsarsi mai - spiega Burgees - se voglio devo poter strigliare il ragazzo!"

Burgees in Australia ha sua  moglie, Claudine, e le sue bambine, che

lo aspettano dopo le lunghe trasferte imposte dal suo lavoro.

 

CARLO FIORANI

Team manager di 45 anni, e' tornato alla Honda nella passata stagione, dopo quattro anni alla Ferrari, un paio dei quali passati in America, come responsabile della comunicazione Ferrari USA e delle attivita' sportive negli Stati Uniti. Fiore all'occhiello, la vittoria alla 24 Ore di Daytona nel 1999.

Dal 1986 al 1996 per la Honda aveva curato l'organizzazione di manifestazioni legate al fuoristrada prima di farsi carico di ufficio stampa e comunicazioni esterne.

 

RICHARD "DICKIE" SMART

Tecnico di 39 anni, e' arrivato al mondiale nel 1989 insieme a Doohan ed e' sempre stato al suo finco, fino a quando Mick ha lasciato il posto a Rossi.

 

ALEX BRIGGS

Tecnico di 32 anni, prima stagione iridata nel 1993 nella squadra ufficiale  Honda di Daryl Beattie. Dal 1994 e' passato a quella di Doohan e li e' rimasto.

 

BERNARD ANSIAU

Tecnico di 42 anni, fa parte del circus dai primi anni Ottanta. Belga e' arrivato

ai GP con Didier De Radigues, poi nel 1985 e' entrato nel Team RobertsYamaha,

lavorando con Mamola, Rainey e molti altri. Nel 1998 e' passato alla Honda con Doohan.

 

JUAN MARTINEZ

Tecnico delle sospensioni di 28 anni, lavora per la Showa, partner della HRC,

dal 1994. Dopo cinque anni nel Motomondiale, nel 1999 passa al trial per poi

tornare ai GP lo sorso anno, quando la Honda ha accolto la richiesta di Rossi, che richiedeva un tecnico delle sospensioni tutto per se.

 

GARY COLEMAN

Responsabile logistica di 49 anni, al mondiale dal 1993, con il Team Roberts-Yamaha,

ha lasciato la squadra a fine '99 per entrare nella struttura allestita per Rossi nel 2000.

 

YOSUSHI SATO

Telemetrista, da quest'anno lavora esclusivamente per la squadra di Rossi.

 

CARLO FLORENZANO

Pubbliche relazioni di 52 anni, ha cominciato aseguire il mondiale GP nel 1973, come girnalista freelance. Dal 1983 e' consulente della Honda Italia per le attivita' sportive. Nel 1988 era a capo della squadra vincitrice della

Parigi-Dakar con edi Orioli.