ROMITI FALSIFICAVA I BILANCI
1.000 MILIARDI
DI MAZZETTE FIAT

20 FEBBRAIO 96
TRIBUNALE Di TORINO

Si tiene l'udienza preliminare contro C. Romiti e F.P. Mattioli accusati di falso in bilancio.

Soldi avvolti in carta da giornale

"I pacchi di denaro arrivavano avvolti in carta da giornale accuratamente sigillati con nastro adesivo. Dal sesto piano di Corso Marconi, quartier generale della Fiat, le banconote - mezzo miliardo a pacco - venivano quindi portate al quinto piano, nell'ufficio della Signora Maria Nicola, addetta contabile e soprattutto segretaria di fiducia dell' Amministratore delegato C. Romiti. La funzionaria, impiegata presso la cassa centrale della Fiat S.p.A., ora in pensione, provvedeva poi a dividere il denaro in piccole mazzette" (Repubblica 15.6.95).

20 FEBBRAIO 96
TRIBUNALE DI MILANO

Inizia il processo confro 11 lavoratori di Arese, denunciati dall'amministratore delegato Fiat Auto Cantarella per diffamazione aggravata perche' con volantini e manifesti del circolo di Rifondazione Comunista dell'Alfa di Arese hanno avuto il coraggio di parlare delle tangenti e di tutte le illegalità della Fiat. Il pubblico ministero F.Pomarici, per poter procedere nei confronti dell'on. Emilia Calini, una degli undici imputati, così scriveva al presidente della Camera: " Nella sua qualità dì componente del PRC, sezione Alfa Romeo dì Arese, distribuiva ed affiggeva con azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso volantini e manifesti tramite i quali offendeva la reputazione della Fiat Auto S.p.A. affermando fra l'altro che "una struttura di direzione segreta (la Gladio Fiat) è stata istituita con il compito di controllare i lavoratori e i dirigenti dentro e fuori la fabbrica, costruendo le prove e le occasioni per la loro espulsione, coadiuvati da settori compiacenti dello Stato (magistratura e carabinieri) nonché di giornalisti e di polizia privata illegale, inseriti fra guardiani, pompieri ed altri dipendenti". Che la stessa è "associazione criminosa che preordina il licenziamento di lavoratori scomodi, in primo luogo comunisti, per rappresaglia", nonché che vi è una associazione a delinquere clandestina organizzata dalla Fiat per pedinare i compagni dentro e fuori la fabbrica, controllare i telefoni, organizzare provocazioni e pestaggi, licenziare i lavoratori più attivi con false testimonianze, chiudere la fabbrica poco per volta".

"Centododici miliardi di lire falsamente dichiarati per un solo bilancio: quello del 1991. Le riserve occulte tuttavia risalirebbero "a far data dagli esercizi precedenti ad almeno il 1984". E fra queste disponibilità vi sarebbero pure i "versamenti per almeno 4 miliardi di lire nella primavera 92 destinati al PSI". ("La Repubblica" del 13/12/95).

Secondo i magistrati di Torino, quindi, Romiti negli ultimi 10 anni avrebbe accantonato fondi neri per almeno 1.000 miliardi!

 

LA GLADIO FIAT

Verso la fine del 1991, numerosi dirigenti e funzionari Fiat dell'Alfa di Arese resero interviste al quotidiano "il Manifesto" in cui compariva una struttura di personaggi arrivati da Torino che dovevano liquidare la fabbrica. Il capo era G. Noyer, ufficialmente uno dei tanti dirigenti Fiat, ma in realtà comandava con poteri assoluti ad Arese. Noyer con una struttura clandestina di tipo massonico-piduista rispondeva ad Arnaudo (Torino) il quale prendeva ordini direttamente da Romiti. I magistrati torinesi, lo scorso anno, avrebbero trovato a casa di Arnaudo "strani" dossier sulla famiglia Agnelli e altre "cose".

"Per il controllo del personale, la Fiat usava anche Agenzie esterne. Un ex capo delle guardie (..... dell'Alfa) il signor Y lasciò l'Azienda e aprì un' agenzia in proprio che lavorava per conto della Fiat garantendo servizi di sorveglianza. Io stesso ricordo che a Y venivano pagate da Noyer fatture (una mi pare con l'ammontare di 30 milioni) a saldo di quei servizi". Il Manifesto 29.9.91 "Noyer pose questo quesito: quale mezzo migliore per mettere la museruola a Canavesi? Un incidente automobilistico davanti al centro tecnico? Oppure malmenarlo per tenerlo lontano dalla fabbrica almeno 3 mesi in ospedale e fare in modo che si dica che era stato Canavesi a provocare?" Il Manifesto 10.10.91

"Ricordo che Noyer, in un dialogo cordiale, mi disse che a Canavesi e alla sua consorte sarebbero stati disponibili da 800 milioni a un miliardo purché se ne andassero" Il Manifesto 2.10.91

"il dott. Giorgio Noyer, ufficialmente direttore responsabile di amministrazione, finanze e sistemi dell'Alfa Lancia, riferiva ogni passaggio del processo di omologazione dell'Alfa alla Fiat a un comitato presieduto da Arnaudo" Il Manifesto 29.9.91

"E aggiunga che Arnaudo rispondeva direttamente a Romiti" IlManifesto2.10.91

"lo sono qui per chiudere l'Alfa di Arese diceva Noyer.
A chi diceva queste cose il dott. Noyer?
Ai suoi più importanti collaboratori, il dott. Giva, capo delle relazioni industriali, il dott. Gallomodena, capo della vigilanza e al dott. Giordano, capo del personale". Il Manifesto2.10.91
"Sapevamo che all'arrivo della Fiat tutti i telefoni interni erano sotto controllo e Noyer ripeteva che di alcuni dipendenti venivano controllati i movimenti anche fuori dalla fabbrica" Il Manifesto 2.10.91
E' vero che i vigili del fuoco venivano usati per spiare ? Sissignore, anche perché il capo dei pompieri è un ex capo turno della sorveglianza. Con la scusa di controllare gli estintori hanno libero accesso ovunque". Il Manifesto 22.1.92 "Il capo della vigilanza con funzioni dirigenti era Gallomodena, ma il vero responsabile operativo era Camerlengo, anche se ufficialmente avrebbe dovuto occuparsi d'altro.... Camerlengo mi mandava ad aprire cassetti di gente segnalata per motivi politici e sindacali, oppure sospettati di traffici strani. So che contro molta gente sono state costruite prove false al fine di licenziarle...." IlManifesto22.1.92

"UN PRETORE DEI NOSTRI"

"Di rapporti con la magistratura la Fiat ne aveva di sicuro. Lo dico perché sentii ripetere più volte in riunioni che i processi contro i licenziati andavano fatti a Rho dove c'era "un pretore dei nostri" diceva Noyer."(Il Manifesto 26.9.91)

Alla pretura di Rho vi erano due soli giudici per le cause del lavoro: il dott.Marra e la moglie.

Il giudice Marra il 23.12.87 confermò il licenziamento di cinque operai di Arese con queste motivazioni: può anche essere vero che i dimostranti avevano striscioni e cartelli con il simbolo di DP ma questo non basta per dare un contenuto politico a un comportamento delinquenziale e che non consente giustificazioni. A meno che non si voglia tornare a far politica con i sistemi propri dei cosiddetti anni di piombo" Corriere della sera 24.12.87.

I cinque operai furono licenziati e riassunti parecchie volte (per due di loro addirittura 11 volte !). Il tribunale di Milano annullò la sentenza del giudice Marra per vizio di forma. Marra, trasferito al tribunale di Milano, fu in seguito sospeso e poi radiato dalla magistratura.

"G. Marra ha il vizio del gioco d'azzardo e dei cavalli. A furia di scommettere sui tavoli verdi e negli ippodromi ha finito per indebitarsi fino al collo ....prestiti dalle banche...." Corriere delle sera 16.2.93
"O meglio da alcune banche, cinque per la precisione, che vantano nei suoi confronti ben 222 milioni. Solo che gli istituti di credito ai quali Marra aveva chiesto prestiti erano gli stessi sui quali stava svolgendo un'indagine campione sulle norme e sulle condizioni di lavoro per gli impiegati addetti ai videoterminali". La Repubblica 16.2.93

ALFA ROMEO
MAZZETTE A CRAXI E ANDREOTTI

· Come abbiamo visto, fin da subito i funzionari Fiat venuti ad Arese da Torino, volevano chiudere la fabbrica.
· La Fiat dal 1986 al 1993 non ha pagato una lira : pagherà nel 1997 l'ultima di cinque rate iniziate nel 93 (!) per un totale di 1.080 miliardi (valore 1987 senza interessi ! ) per stabilimenti in tutta Italia e filiali anche all'estero ( solo per le aree di Arese si parla ora di un valore di 2.000 miliardi).
· La Fiat nel 1987 costituì la Società Alfa Lancia col solo scopo di risparmiare sulle tasse ammortizzando gli utili Lancia con le perdite Alfa. Con questa operazione truffaldina risparmiò 240 miliardi di tasse. Nel 1991 la società' Alfa Lancia fu sciolta.
· I ministri che decisero di optare per la Fiat in presenza di una proposta Ford più vantaggiosa furono: Darida, Nicolazzi, De Michelis, De Lorenzo, Amato, Forlani, Andreotti, Scalfaro, Zanone ... con presidente del Consiglio Craxi, Susanna Agnelli sottosegretaria agli esteri e Romano Prodi presidente dell'IRI.
· Gli impegni presi all'atto della vendita con una delibera CIPI, non sono stati rispettati. L'occupazione ad Arese è passata da 14.500 a 5.600 lavoratori. Investimenti pochissimi. Gli unici modelli che, forse, si produrranno ad Arese sono un piccolo numero (80) di spider e coupè al giorno. Le attuali produzioni di Y 10 e Alfa 164 verranno trasferite altrove. Con accordi su sabati straordinari e turni di notte in tutto il gruppo Fiat. In questi anni nessun Governo e nessun ministro ha chiesto il mantenimento degli impegni sottoscritti al CIPI.
· Il 6.12.95 un altro accordo della Fiat con Fim, Fiom, Uilm, Fismic, bocciato dai lavoratori, ha licenziato 945 operai a gennaio 96 e altri 1.700 a giugno 96.

In tutti questi anni abbiamo più volte fatto esposti penali denunciando le mazzette pagate dalla Fiat a Craxi e Andreotti (Darida) per avere dato in regalo l'Alfa Romeo alla Fiat. I lavoratori, che hanno fatto decine e decine di scioperi per difendere la fabbrica, hanno ora il sacrosanto diritto di avere garantito il posto di lavoro. La Fiat deve portare ad Arese produzioni di massa!

 

MAZZETTE ANCHE AI SINDACALISTI

Nelle scorse settimane i giudici torinesi hanno interrogato V. Ghidella, ex amministratore delegato Fiat Auto e l'ex Ministro delle PP.SS. G. De Michelis del governo Craxi.

"Secondo i pubblici ministeri, pertanto, il confrollo esercitato dal numero due della Fiat (Romiti) andava dalle piccole spese, alle elargizioni a partiti, uomini politici, sindacalisti, giornalisti, agenzie incaricate di compiere accertamenti sui dipendenti sospettati di derubare l'Azienda." Repubblica 20.1.96

BASTA CON CGIL, CISL, UIL

Numerose sono ormai le dichiarazioni che parlano di sindacalisti corrotti.

  • Già in occasione degli accordi Fiat per l'indennità notturna e le riduzioni d'orario arretrate ( fatti sulla spinta delle cause promosse dal Cobas), Fim-Fiom-Uilm stabilirono con la Fiat che ogni lavoratore, per avere quanto gli spettava di diritto, doveva devolvere a loro il 3 % (se iscritto) o il 10 % ( se non iscritto).
  • Ci sono accordi che regalano 1 miliardo e 200 milioni di tangente extra ("quota servizio" ?) per Fim, Fiom, Uilm.
  • Accordi che regalano 40 ore di permesso retribuito ai delegati Rsu di Fim, Fiom, Uilm e solo 8 ai delegati Rsu del Cobas.
  • Con le leggi sui CAAF lo Stato versa migliaia di miliardi nelle casse di Cgil, Cisl, Uil per i 730 e 740.
  • Con i "patti in deroga" agli inquilini è imposto di pagare una "tangente" al sindacato per poter stipulare il contratto d'affitto.
  • Accordi che permettono le trattenute in busta paga solo agli iscritti di Cgil, Cisl, Uil e non ai Cobas.
    E nel sindacato confederale tutto tace. Anziché chiedere massima trasparenza, si fa finta di niente. Nessuno, nemmeno nella Cgil, chiede che si faccia chiarezza sulle accuse che vengono lanciate.
    E gli accordi Fiat, da Melfi alla chiusura di Desio, Chivasso e a breve di Arese, sono sotto gli occhi di tutti.

ROMITI ELETTO

PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

Alla notizia del rinvio a giudizio per Romiti, la famiglia AgnelIi ha risposto promuovendolo a capo di tutto I' impero ! E il coro dei giornali e dei politici ha osannato al "nuovo che avanza" mettendo in rilievo il fatto che finalmente anche uno "non della famiglia Agnelli" raggiungeva il vertice aziendale.

Lo Slai Cobas
parte civile
nel processo contro Romiti

Il Sindacato dei lavoratori autorganizzati intercategoriale Slai Cobas, con Emilia Calini come piccola azionista Fiat SpA, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari Francesco Saluzzo di potersi costituire parte civile nell'udienza del 20 febbraio a carico di C.Romiti e F.P. Mattioli per presunti falsi in bilancio del Gruppo Fiat.

PER CHI DENUNCIA LE MAZZETTE FIAT CONDANNE PENALI E LICENZIAMENTI

  • nel marzo 92 il Tribunale di Milano ha condannato 15 lavoratori del Cobas fino a un anno di reclusione per una manifestazione sindacale del luglio 87. I lavoratori avevano rinunciato all'amnistia mentre dirigenti e guardiani Fiat ne approfittarono subito.
  • nel novembre 95 Canavesi e Delledonne sono stati di nuovo condannati a 6 mesi di reclusione dal Tribunale di Rho per aver occupato pacificamente la direzione di Arese come protesta contro i licenziamenti (occupazione conclusasi col pestaggio di Canavesi da parte delle guardie Fiat, non processate naturalmente da nessun Tribunale). La Fiat ha chiesto 200 milioni di "danni morali".
  • il 7 febbraio 96 a Milano, inizierà il processo contro 22 lavoratori del Cobas di Arese per aver bloccato l'autostrada dei laghi durante una manifestazione sindacale. Il giudice Pomarici, dopo aver indagato per un anno su blocchi stradali promossi da tutti i sindacati all'epoca del Governo Berlusconi, ha deciso di perseguire una manifestazione del settembre 95 indetta dal solo Cobas. Per colpirlo.
  • il 13 febbraio 96 a Roma inizierà il processo contro Canavesi e Delledonne per la manifestazione di un milione di lavoratori a Roma contro Berlusconi sulle pensioni. Allora la polizia impedì con la forza l'ingresso in piazza S.Giovanni a migliaia di lavoratori Slai Cobas. L'accusa è di aver provocato lesioni a 23 poliziotti. Gli aggrediti diventano aggressori.
  • il 20 febbraio 96 i lavoratori di Arese saranno processati per diffamazione contro la Fiat (vedi prima pagina).

L'ALFA ROMEO NON DEVE CHIUDERE

I LICENZIATI POLITICI DEVONO RIENTRARE

Il consigliere regionale
Corrado Delledonne e tutti i licenziati politici dell'Alfa
hanno costituito in
REGIONE LOMBARDIA
IL GRUPPO CONSILIARE
COBAS ALFA ROMEO tel. 02.6975382

Il 24 febbraio tutti a Roma.
Contro il presidenzialismo.
Contro la Fiat e Romiti
Per costruire un sindacato autorganizzato di classe.

Slai Cobas

Coord.Prov. Milano 02.58316335 - Slai Cobas Alfa Romeo 02.9339529

febbraio 1996

 

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