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Il Pirellone assediato dai lavoratori dell'Alfa

La manifestazione è stata organizzata dallo Slai Cobas per sensibilizzare la giunta Formigoni sul problema occupazionale degli operai.
di Danilo Lenzo

MILANO - Centinaia di lavoratori dell’Alfa di Arese stanno assediando il Palazzo della Regione, al fine di sensibilizzare ulteriormente la giunta Formigoni sul loro grave problema occupazionale. La manifestazione è stata organizzata dallo Slai Cobas.

L’ingresso del Pirellone è stato bloccato con striscioni di protesta, mentre decine di operai stanno distribuendo ai passanti e agli impiegati regionali materiale informativo sulla situazione dell’Alfa di Arese.

“Dal 1987 ad oggi gli operai, grazie alla politica della Fiat, sono passati da 14 mila a tre mila - dice uno dei manifestanti - Il nostro futuro è incerto. Sono 1.200 i lavoratori che sono stati messi in cassa integrazione per otto settimane, tre sono già trascorse. E’ importante avere il pieno sostegno delle amministrazioni provinciali e regionali”.

“Il consiglio d’amministrazione della Fiat ha varato un piano che prevede la creazione di quattro aree business.- spiega uno altro operaio -. Per l’Alfa Romeo si prevede un forte incremento delle vendite (circa il 50%), anche nel Nord dell’America. Finalmente hanno capito che il rilancio del marchio Alfa è fondamentale per la sopravvivenza della stessa Fiat”.

L’Alfa di Arese, però, non avrà alcun beneficio perché da mesi si lavora una settimana ogni sei, nessuna vettura Alfa Romeo viene prodotta nello stabilimento, nel Craa (il consorzio di reindustrializzazione delle aree dismesse) i lavoratori vengono licenziati. Ecco perché gli operai chiedono un sostegno concreto da parte degli amministratori lombardi, per salvare i loro posti di lavoro.

Gli operai hanno anche annunciato che sabato 15 dicembre alle 14 e 30 a Milano, in Largo Cairoli, terranno una manifestazione contro l’abrogazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, proposta dal governo Berlusconi, “per salvare dalla schiavitù chi lavora”.

(12 DICEMBRE 2001, ORE 12.46)

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