CorrieredellaSera,26-10-01

ARESE

I Cobas dell’Alfa contestano Cgil, Cisl e Uil
«Fanno accordi contro i lavoratori»

I dipendenti dell’Alfa Romeo di Arese, che aderiscono allo Slai Cobas, hanno protestato ieri mattina davanti alla sede regionale di Cgil, Cisl e Uil di Sesto. Gli autonomi accusano i sindacati confederali «di essere stati gli artefici di molti accordi che hanno portato allo smantellamento progressivo di tutte le produzioni e all’eliminazione di oltre novemila posti di lavoro». Secondo i Cobas, inoltre, «sarebbe sospetta la posizione della Cisl» in quanto gestisce il fondo pensione integrativo dei chimici con la Aig-Lincoln, la società assicurativa americana che ha siglato un accordo con la proprietà dell’area dell’Alfa per il polo logistico.

ilGiorno,26-10-01

Trecento tute blu dell'Alfa «pressano» i Confederali

ARESE — Trecento tute blu dell'Alfa Romeo hanno manifestato ieri mattina davanti alla sede regionale Cgil-Cisl -Uil di Sesto San Giovanni. All'insegna dello slogan "Arese deve continuare a produrre vetture", lavoratori e rappresentanti sindacali dello Slai-Cobas e Flm-Uniti hanno chiesto alle tre organizzazioni sindacali di categoria, Fim-Fiom e Uilm, impegni precisi e unitari con gli altri sindacati per salvare il colosso automobilistico aresino. "Dopo anni di accordi sottoscritti contro il parere dei lavoratori, adesso tutti insieme dobbiamo riuscire ad imporre alla Fiat nuove produzioni di auto, dobbiamo dire basta alle speculazioni sulle aree e difendere i posti di lavoro".
Rampini in Bollate
ilGiorno,26-10-01

«Dateci garanzie di lavoro»


ARESE — «I sindacati ci devono dire se stanno dalla parte dei lavoratori o degli speculatori. Vogliamo impegni precisi sull'Alfa Romeo di Arese». Erano in 300, ieri mattina a Sesto San Giovanni sotto la sede regionale di Cgil-Cisl e Uil a manifestare. Tute blu e colletti bianchi del colosso automobilistico aresino che dopo presidi e cortei in Regione e Provincia, all'indomani dell'incontro con il presidente del Craa, Severino Preli, sono tornati in piazza per difendere la più grande fabbrica automobilistica lombarda. Prima un comizio per spiegare le ragioni della protesta, poi una delegazione è stata ricevuta dai responsabili organizzativi dei sindacati.
Assenti i "numeri uno" delle segreterie regionali di Fim-Fiom e Uilm, che nella stessa mattinata, per essendo a conoscenza della manifestazione, o forse proprio per questo, hanno inviato un fax al sindacato di base e alla Flm Uniti per "declinare" l'invito ad un incontro e dare la disponibilità ad una riunione in data da stabilire. «Noi abbiamo ribadito che Arese deve continuare a vivere. E' giusto che anche i sindacati diano delle risposte - spiega Vincenzo Lilliu, dello Slai Cobas - le organizzazioni sindacali devono smetterla di firmare accordi senza i lavoratori, quelli sono accordi che anno dopo anno eliminano posti di lavoro e produzione. I rappresentanti della Fim-Fiom e Uilm devono avere il coraggio di venire in fabbrica e confrontarsi con i lavoratori». Accuse pesanti anche sul coinvolgimento dei sindacati con la nuova proprietà dell'ex area Fiat.
«L'Aig-Lincoln, la società assicurativa americana che ha acquistato l'area p er la creazione di un maxi polo logistico nel 1994 ha siglato un accordo con Unionvita, compagnia assicurativa della Cisl - recita un comunicato stampa dello Slai Cobas - e in società con Invesco gestisce il patrimonio di Cometa, fondi pensioni privati dei metalmeccanici».

di Roberta Rampini

cobasalfaromeo,26-10-01