La nuova AREA51
Un' area 51 in Russia?
Misteriosi crash in Unione Sovietica?
Sicuramente.
Sebbene il più noto ufologo russo, Boris Chourinov, sia di opinione
completamente contraria; non è più possibile trascurare una certa mole di
prove che si sta rivelando veramente interessante.
Non possiamo confermare la veridicità delle affermazioni dell'ufologo Anton
Anfalov, ma per diritto di cronaca, e per lasciare spazio a tutti i tipi di
ricerca di frontiera abbiamo deciso di pubblicare questo speciale.
D'altra parte, in questi ultimi anni, militari di alto rango in servizio e
agenti del servizio segreto hanno confermato la presenza attiva di oggetti
volanti non identificati e ne hanno persino fornito le prove come fece il
generale a tre stelle Rescetnikov nel nostro incontro del febbraio 1995 ( vedi
UFO la visita n° 7).
In questo contesto si inserisce la straordinaria intervista rilasciata dal
generale Alekseev al prof. Paglialunga che costituisce la prova definitiva (se
ancora ce ne fosse bisogno) che il dipartimento di difesa russo ha impiegato
alcuni tra i suoi più alti ufficiali dello studio del fenomeno.
Questo ultimo viaggio ci ha poi portato ad incontrare il fisico Anatoliy Akimov,
direttore dell'istituto internazionale di fisica teorica ed applicata di Mosca,
che da anni si occupa di studiare in maniera approfondita la tematica UFO.
Vorrei ricordare a tutti voi cari lettori e appassionati di ufologia che un
conto sono le ricerche e le dichiarazioni degli ufologi che possono anche essere
passibili di discussione, un altro che generali investiti da cariche ufficiali
mettano a repentaglio la propria carriera e la loro reputazione per confermare
l'esistenza di relitti di dischi volanti precipitati sul vasto territorio russo.
Si potrebbe obiettare che abbiano incarichi speciali per depistare le
informazioni, ma difficilmente questo compito spetta a personaggi pubblici,
facilmente controllabili o rintracciabili; è piuttosto un lavoro dei servizi di
intelligence che trovano la loro forza proprio nella loro politica di
riservatezza e silenzio.
Ancora una volta il territorio russo si presenta come un ricco serbatoio di
preziosi documenti e testimonianze.
Le nostre indagini proseguono alla ricerca di prove sempre più eclatanti e
inconfutabili.
Iniziamo col pubblicare una serie di articoli con i quali vorremmo far conoscere
la situazione che si è creata nell'ex Unione Sovietica, ora CSI, a causa della
visita delle civiltà extraterrestri anche in questo sterminato territorio del
pianeta Terra. Nel mio recente viaggio di fine Ottobre 1999 ho incontrato molti
personaggi e ne ho conosciuto dei nuovi, provenienti sia dall'area militare che
civile, i quali hanno fatto delle dichiarazioni molto importanti ed impegnative.
A dire il vero il viaggio a Mosca era dovuto all'invito a partecipare al
congresso dal seguente titolo: "L'uomo e l'ecologia nel pianeta Terra.
Quale futuro?" . Inviato in veste di collaboratore della rivista "UFO
la visita extraterrestre. Nel grande palazzo del Congresso ho conosciuto un
gruppo importante di scienziati russi, tra cui l'Accademico Anatoly E. Akimov,
direttore dell'Istituto Internazionale di Fisica teorica ed applicata di Mosca,
che fa capo all'Accademia Russa di Scienze Naturali. Egli ha intrattenuto i
numerosi presenti con discorsi scientifici d'altissimo contenuto e soprattutto
con un' esposizione molto chiara e convincente. La sorpresa è venuta fuori
quando ci ha parlato della vera attività del suo istituto che riguarda lo
studio sulle tecnologie non tradizionali, cioè ,in termini brevi, vuol dire
studio di tecnologie non terrestri. C'è stato poi l'incontro col Generale
dell'aeronautica Vasilij Alekseev, uomo di notevole cultura ed apertura mentale,
che ci ha esposto le sue esperienze e le conoscenze sull'attività
extraterrestre nel territorio sovietico. Molto interessante è stato il suo
discorso, alla cui base c'è sempre un riferimento scientifico, proposto da vari
gruppi di scienziati militari, specializzati in questo argomento.
Abbiamo puntato l'interesse poi su altri personaggi del campo militare e civile
che hanno proposto documenti interessanti e segreti che sono venuti alla luce
dopo il 1991, cioè dopo il famoso golpe in Russia. Uno di questi riguarda il
poligono militare di Kapustin Yar (zona situata vicino alla città di Volgograd,
nel sud della Russia). E' un documento di importanza fondamentale intanto perché
in questo posto sono stati ospitati una serie di dischi volanti non terrestri
caduti dal 1945 in poi in territorio sovietico. E poi perché finalmente si sta
facendo largo nella congiura del silenzio in questo paese da parecchio tempo
possessore di un numero considerevole di prove schiaccianti sull'esistenza di
civiltà extraterrestri. Abbiamo avuto su questo caso informazioni a dire il
vero contrastanti e crediamo che attualmente di tutto questo materiale
extraterrestre ci sia rimasto ben poco. Il fatto è questo: in Russia al giorno
d'oggi il discorso UFO, recupero di dischi volanti extraterrestri e di corpi di
umanoidi, piloti di tali astronavi, è assolutamente TOP SECRET. Tutte le
notizie che vi presentiamo risalgono al periodo critico dell'attuale Russia. A
conferma di tutto ciò, vi portiamo la testimonianza di un giovane ricercatore,
dell'ucraino Anton Anfalov, che ci ha parlato dei vari crash di UFO avvenuti
negli ultimi 50 anni sempre in territorio russo e degli EBE, cioè degli
umanoidi raccolti in queste occasioni particolari e trasportati poi in istituti
segreti di ricerca biologica, quasi tutti dislocati nella zona di Mosca. Con
tutto ciò può capitare che le date di questi avvenimenti clamorosi non sempre
coincidano. Tenete presente però che le informazioni vengono da vari addetti
militari che hanno lavorato su tutto il vasto territorio sovietico, dove
pochissimi personaggi conoscevano tutta la verità e poi sono sempre stati
pochissimi a tenere i comandi sul fenomeno extraterrestre. L'organizzazione è
sempre stata a compartimenti stagni, per cui è stato difficile tirar fuori la
totale verità. Molte altre interviste verranno pubblicate in seguito dal nostro
giornale, con le quali ci si può accorgere dell'incredibile mole di esperienze
successe in questo misterioso paese quale è tuttora la Russia e degli oggetti
volanti ivi recuperati. Molte saranno le sorprese in questo senso, perché
sembrano fatti che hanno dell'incredibile.
Un UFO
sopra il Cremlino (1808)
Il primo documento che parla di UFO in Russia si trova nell'Archivio del Museo
storico di Mosca. Notizia straordinaria datami dalla nostra collaboratrice
Fatima al mio arrivo all'aeroporto Sheremetievo di Mosca. Potete ben capire la
gioia che mi ha assalito. Appena il tempo di scambiarci i saluti e le
informazioni più importanti sul programma di lavoro dei giorni successivi che
siamo partiti alla volta dell'Archivio del Museo Statale Storico della capitale
russa. Dopo vari atti burocratici e qualche decina di minuti di attesa, nel
fondo 233, unità di custodia 8, fogli 7 e 8, abbiamo trovato l'importantissimo
documento.
Ecco il testo completo :
"Il fenomeno è stato visto dall'Università di Mosca.
Il primo settembre del 1808, alle ore 20:07 un enorme velivolo apparve nel cielo
sereno e stellato della capitale russa. Si trattava di un oggetto mai visto
prima per bellezza, forma e luminosità. Il velivolo, che era stato notato in
cielo in seguito ad un forte rumore, percorrendo una sua traiettoria, aveva
descritto una linea arcuata formando un angolo di 90°. Ad un tratto si fermò
tra le nuvole, e si mostrò sopra il Cremlino sotto forma di una lastra dritta,
lunga 9 arshin (un arshin è pari a 0,711 metri. N.d.t.) e larga, a colpo
d'occhio, mezzo-arshin, di un colore simile ad una "folgore
fosforica". Improvvisamente sulla sua estremità anteriore si accese un
"gomitolo" ovale lungo due arshin e mezzo con un fuoco fortissimo
paragonabile solo al folgore fosforico nell'ossigeno. Un chiarore insolito, che
emanava l'oggetto sferico, pervase nel giro di 5 secondi l'ambiente circostante;
poi la brillantezza scomparve, ma la "lastra", che risplendeva, si
diresse perpendicolarmente verso l'alto, fino a raggiungere le stelle. Qui il
velivolo lungo due arshin, rimase visibile per circa due minuti, dopodiché non
fu più visibile a causa della lontananza".
E' fuori dubbio l'autenticità del documento. La testimonianza trascritta su un
foglio di carta postale, piegato in due.. con filigrana, fa capire che la
pergamena fu prodotta nel 1805 a Kaluga dalla fabbrica di Afanassy Goncharov (la
nipote di quest'ultimo Natalia diventò in seguito moglie del famosissimo poeta
russo Alexander Pushkin). Il testo, di due pagine, conteneva al suo interno
anche un disegno. Per le caratteristiche paleografiche il documento dovrebbe
risalire al primo decennio del secolo scorso; probabilmente fu trascritto da uno
scriba o da un uomo colto: lo si può dedurre dallo stile del testo, preciso e
conciso e anche dall'utilizzo di termini fisici e chimici. La precisione della
traduzione, fino ad un minuto prima dell'avvistamento, e ciò che
contraddistingue maggiormente il testo. Quest'ultimo potrebbe essere stato
scritto da un professore o da uno studente dell'Università, che si trovava nei
pressi del Cremlino al momento dell'avvistamento. La prima fase della
dichiarazione ci permette di ipotizzare che il testimone osservò il fenomeno
dall'Università. Probabilmente lo scritto fu preparato per essere pubblicato
sul giornale "Maskovskie Vedomosti" che in quel tempo veniva
pubblicato dall'Università; ma né nel giornale, né in altre pubblicazioni del
1808 vi è traccia dell'accaduto. D'altra parte il documento sarebbe stato quasi
sicuramente censurato, perché difficile da spiegare e quindi, "poteva
provocare clamori indesiderati". In seguito il manoscritto finì
nell'archivio privato del senatore Piotr Semionovic Poludensky (1774-1852), e
trasferito più tardi nell'Achivio del Museo di Storia.
Avevamo già svolto il nostro lavoro, allorquando un signore, uno studioso che
stava facendo delle sue particolari ricerche, ha notato la nostra gioia,
espressa naturalmente un po' all'italiana. Con molto garbo ci ha chiesto quale
fosse l'origine di tutto ciò dato che non è usuale in Russia esprimersi in
quel modo, anche se pacato, e soprattutto nel silenzio del Museo. Saputa la
verità ci dichiarava che lo stesso documento era stato pubblicato da poco tempo
su un libro dal titolo" Il fiume dei tempi. Libro di storia e cultura.".
Svanita la sorpresa, in verità per noi c'è stata una doppia soddisfazione per
questo avvenimento storico che suscita molta meraviglia e ci conferma ancora una
volta, la presenza delle civiltà extraterrestri nel recente passato. Chissà
quanti altri avvenimenti simili sono successi e nessuno li ha mai tramandati.
Non importa. Intanto aggiungiamo un'ennesima testimonianza di inestimabile
valore.
LA VERITA'
SI STA FACENDO STRADA
IN RUSSIA
Da qualche anno circola voce che nell'ex Unione Sovietica siano esistite basi
militari top secret che ospitavano dischi volanti recuperati in seguito ai vari
crash succedutisi per oltre 50 anni su questo vasto territorio. Inizialmente non
avevamo documentazioni o testimonianze che potessero avallare una notizia così
incredibile e sconcertante e nonostante i nostri contatti con personaggi di
rilievo o con gli ufologi locali, non eravamo mai riusciti ad ottenere
informazioni più precise. Ma, dopo il gran clamore suscitato dalla diffusione
di notizie e filmati sul crash di Roswell (USA), anche negli stati membri
dell'attuale CSI sono venuti alla luce simili casi. Ad onor del vero, le prime a
pubblicare tali notizie furono alcune riviste americane di settore che
ottennero, da fonti russe, straordinarie rivelazioni e disegni di hangar
contenenti dischi volanti extraterrestri. Con la massima cautela abbiamo
iniziato le nostre indagini e, proprio quando le molte difficoltà incontrate ci
avevano quasi fatto perdere la speranza, un misterioso personaggio (che per
motivi di sicurezza ha chiesto di rimanere anonimo) ci ha proposto di visionare
le mappe di una zona militare segreta. In una delle camere di un anonimo albergo
moscovita, con la sensazione di essere gli interpreti di un film di
controspionaggio, abbiamo ammirato le rappresentazioni grafiche di alcuni hangar
militari nei quali erano custoditi oggetti volanti dalla forma insolita. In una
di queste, in particolare, vi erano cinque dischi volanti non terrestri. Ci sono
state in seguito fornite informazioni al riguardo, alcune delle quali molto
dettagliate. Non appena possibile abbiamo effettuato i relativi confronti con i
disegni che erano già stati pubblicati negli Stati Uniti e vi abbiamo trovato
una buona somiglianza, nonostante quello in nostro possesso presentasse molti più
dettagli. E' probabile che a elaborare il grafico sia stata la stessa persona o
la stessa organizzazione. In pratica avevamo sotto i nostri occhi la zona
militare di Zhiktur, collocata a circa 7 Km dalla città di Kapustin Yar, sita
nella regione di Astrakan (Mar Caspio) a 100 Km da Volgograd (città attualmente
chiamata Zarizyn) in prossimità del fiume Volga. Si trattava del poligono di
prova 4° GZP con unità militare operativa avente sigla 73790.
Kapustin Yar è nota da molto tempo per aver ospitato un poligono di lancio di
missili. Come molte altre basi di lancio anche questa era nata esclusivamente a
scopi militari e serviva da base per alloggiare missili intercontinentali dotati
di testata nucleare. Successivamente è stata trasformata in poligono per
missili spaziali. La sua attività è iniziata subito dopo la seconda guerra
mondiale, con il lancio dei razzi V2 (di origine tedesca) modificati.
Il primo lancio spaziale da Kapustin Yar è avvenuto nel 1962 con la messa in
orbita del "Cosmos 1". Tale poligono spaziale è stato il terzo in
ordine d'importanza nella ex Unione Sovietica, dopo quello di Baikonur e di
Plasetsk. Kapustin Yar è stata anche sede di una ATOMGRAD, cioè una città
nascosta adibita alla costruzione e alla manipolazione di armi atomiche.
Ritornando all'argomento principale, dobbiamo sottolineare che eravamo già a
conoscenza dell'attività dei dischi volanti in questa zona e che eravamo già
in possesso, dal 1993, di un documento ufficiale declassificato proveniente
dagli uffici dell'ex KGB a Mosca e che pubblichiamo integralmente in questo
numero. Si tratta di un documento importantissimo ai fini della nostra ricerca
poiché illustra le manovre di un disco volante in perlustrazione su uno degli
hangar di quella installazione militare.
Ma ora passiamo all'analisi della documentazione in nostro possesso. Nella prima
mappa notiamo l'enorme recinto che delimita una zona pianeggiante dove, oltre
agli alloggiamenti dei militari, vi è un grande aeroporto e nella parte
adiacente alcuni hangar. Uno di essi si distingue per l'enorme mole: 24 metri di
larghezza, 72 metri di lunghezza e 20 metri in altezza. Davvero impressionante.
Gli altri quattro hangar sono di dimensioni molto ridotte e sono dislocati, in
ordine, vicino a quello più grande. Di fronte ad essi si può notare che è
stato realizzato un eliporto di notevoli dimensioni. Nella seconda mappa è
stato disegnato l'hangar più grande dove, in trasparenza, compaiono cinque
dischi volanti extraterrestri, dalla struttura singolare ed intatti. Due di essi
sono perfettamente uguali. Ora li analizziamo singolarmente, descrivendone le
caratteristiche sommarie, l'epoca del ritrovamento e la zona di caduta.
Il primo a sinistra è un oggetto volante con un diametro di 9 metri, per
un'altezza di 4,5 metri. E' stato recuperato il 6 Settembre 1961 in Ghirghisia
(regione al confine con la Cina) ed è simile all'altro, posto in fondo a
sinistra, recuperato nel Novembre 1988 in Afganistan. Al centro, verso sinistra,
troviamo un altro enorme disco volante del diametro di 12 metri per un'altezza
non definita ma sicuramente intorno agli 8 metri. E' stato recuperato nel 1991 a
Prokhladny, nella regione Kabardino-Balkaria, situata nel Caucaso. Sulla parte
destra, dopo l'entrata dell'hangar, troviamo un enorme oggetto sigariforme lungo
35 metri ed avente un'altezza di 6 metri. E' stato prelevato nel sud della
regione di Astrakhan (nord del Mar Caspio), verso la fine degli anni '60 ed
inizio anni '70, vicino ad un poligono militare della difesa contraerea
denominata "Ashuluk". Infine, in fondo a destra, notiamo un oggetto
volante molto particolare che, per la sua conformazione, è stato chiamato
"delfino". Quest'ultimo è stato recuperato tra il 1987 e il 1988 nel
nord della regione di Arkangelo (nord della Russia). Inizialmente venne nascosto
nella base navale di Severodvinsk, studiato ed utilizzato per una serie di test
e di prove. Se analizziamo con più attenzione il secondo disegno, notiamo la
presenza di strumentazione varia, di molte scale, di tavoli ed altro materiale.
Negli hangar adiacenti erano custoditi altri reperti di natura extraterrestre e
tra questi un disco volante a forma di "manta", rinvenuto nel 1978
nella regione di Uralsk, a nord del Kazakstan. Sicuramente c'erano due o tre
dischi volanti ritrovati a Likhano, nella regione di Sverdlovsk, nel 1979 ed
infine un oggetto rinvenuto il 16 Agosto 1989 nella regione di Perm, nella
Siberia centrale, a ridosso dei Monti Urali. Dalle informazioni ricevute,
abbiamo appreso che la base di Kapustin Yar ha rappresentato il più importante
centro di accumulo e di studio degli oggetti volanti non terrestri; questo sin
dal 1945.
Abbiamo ragione di ritenere che tali basi speciali siano dislocate in vari punti
dello sconfinato territorio attualmente appartenente alla CSI, ma sino ad ora
non ne abbiamo l'assoluta certezza. Pensiamo che dopo la divulgazione nei paesi
occidentali di tutte queste notizie, i dirigenti russi si siano affrettati a far
sparire questi oggetti di provenienza non terrestre da Zhitkur, lasciando nel
dubbio i ricercatori e la popolazione e infittendo il mistero sull'esistenza
degli extraterrestri in visita sul nostro pianeta. Fonti non accertate dicono
addirittura che almeno due di essi sarebbero stati venduti ad uno stato
dell'occidente. Non abbiamo ancora elementi che possano confermare tale notizia
ma è sicuro che faremo di tutto per sciogliere questo e gli altri numerosi
enigmi che ruotano intorno al fenomeno dei crash in Russia. E' possibile che,
fra non molto, entreremo in possesso di prove sempre più convincenti su questa
affascinante realtà.
Documentazione ufficiale presa presso gli uffici
dell'ex KGB a Mosca
nel 1993.
Rapporto
Si rende noto che nel periodo fra le ore 22:12 del 28 luglio del 1989 e le 01:30
del 29 luglio 1989, (censura) militari sovietici, delle unità dell'esercito
(censura) a Kapustin Yar nella Regione di Astrakhan, segnalavano oggetti volanti
non identificati nella direzione del (cancellato) reparto e delle basi in
smobilitazione (censura) determinati reparti situati a (censura). Frequenti le
segnalazioni della steppa intorno alla città di Kapustin Yar verso nord-est,
rispettivamente a 45 e 30 km di distanza. I militari hanno trasmesso al Centro
di aver osservato degli NLO (UFO) nel periodo fra le 22:12 e le 23:55 del 28
luglio 1989. Come segue dai resoconti dei testimoni oculari essi hanno avvistato
dapprima 3 oggetti ad una distanza di 3-5 km. Le basi militari smobilitate, che
si trovano rispetto al PDRZ a circa 15 km, hanno avvistato gli UFO dalle ore
23:30 fino alle 01:30 del 29 luglio 1989 a distanze variabili da qualche
chilometro fino a 300 metri. Risulta dagli interrogotori dei testimoni dello
stabilimento che le segnalazioni esterne circa l'avvistamento UFO descrivono: un
"disco" del diametro di 4 -5 metri, nella sua parte superiore di forma
semisferica, luminoso, che si muoveva talora improvvisamente, in silenzio,
abbassandosi e planando verso il terreno ad una altezza di 20-60 metri
(particolari nelle dichiarazioni testimoniali). Il Comando Sovietico (censura)
Unità Militari (censura) (poligono BVS, città di Akhtubinsk) di distruggere
dopo dettagliati esami, (censura) non lungi, onde non consentire una presenza a
distanza ravvicinata di aerei in transito. I testimoni oculari confermano le
ottime condizioni meteorologiche locali del momento.
(senza firma).
Allegati
Rapporto
Io, sottufficiale Voloscin Valeri Nikolaievitch, faccio rapporto che alle 23:20
del 28 luglio, trovandomi al cambio del turno di servizio delle comunicazioni,
ho ricevuto l'informazione dall'addetto del centro di telegrafia com. Tchernikov
Anatoli Borisovitch, circa il fatto che sopra il reparto militare (censura) nel
corso di più ore era rimasto sospeso un oggetto sconosciuto che egli definiva
un disco volante. In aggiunta Tchernikov A. B. raccontava che questa
informazione gli era giunta dal com. Savartzev del gruppo operativo mediante
comunicazione (censura). A Savartzev questa informazione era giunta da
(censura). Secondo le parole di Tchernikov questo oggetto sembrava osservare il
PDRZ in quanto era a due chilometri da (censura). Dopo, questa conversazione
telefonai al comandante Savartzev, il quale confermò di aver ricevuto
l'informazione e mi propose di salire in alto nel tentativo di vedere questo
oggetto. All'incirca alle 23:30 uscii dall'edificio con il soldato semplice
Tischaiev D.N. e mi arrampicai sulla prima sezione della torretta dell'antenna,
a circa sei metri dal suolo. Il soldato semplice Tischaiev era vicino a me.
Appena salimmo sulla torretta feci notare al soldato semplice Tischaiev che sul
lato (censura) alla nostra destra volava silenziosamente un certo oggetto.
Tischaiev commentò che lo vedeva. Nel cielo notturno era distintamente visibile
un potente faro luminoso che ricordava una fotoelettrica. L'oggetto volava verso
le attrezzature ausiliare (circa a cinque chilometri dal posto di osservazione)
e si dirigeva verso il deposito degli armamenti missilistici (circa a 300 metri
dal posto di osservazione). Sorvolando tale deposito, l'oggetto vi planò sopra,
poi si abbassò ad un'altezza di circa 20 metri. Contro il cielo notturno la sua
sagoma era visibile, e tutto il corpo irradiava una luce verde pallida, simile
alla luminescenza del fosforo al buio. L'oggetto si presentava come emisferico
nella parte superiore. Il diametro del disco era di circa 4-5 metri. Inoltre,
quando l'oggetto si abbassò sopra i depositi missilistici, dal punto da dove
proveniva il bagliore si accese un raggio di luce violenta che prese a girare
tutt'intorno, soffermandosi ai margini di una installazione. Osservai 2-3 giri
del raggio, che era distintamente visibile sullo sfondo del cielo ed emanava
dall'oggetto, nonostante non riuscissi a scorgere la chiazza luminosa sulle
costruzioni e sul terreno (sebbene ad un certo momento il raggio apparisse come
una macchia). Il moto del raggio durò per qualche secondo, poi scomparve;
l'oggetto, continuando a scintillare, si avviò verso una zona residenziale
adiacente. Dopo di ciò ho visto l'oggetto sospeso sopra le installazioni della
ferrovia. Quindi a questo punto l'oggetto nuovamente ritornò sui depositi
missilistici e fu osservato sopra di essi ad una maggiore altezza (60-70 metri).
In questo momento, presso di noi, anche l'intero corpo di guardia montante e il
capo delle guardie osservarono l'oggetto. Alle 01:30 volò via verso la città
di Akhtubinsk, e scomparve alla vista. I suoi lampeggiamenti non erano stati
periodici, come se fosse stato mandato per fare fotografie. Gli spostamenti
dell'oggetto non erano stati uniformi: talora velocemente di lato, o
verticalmente (segue una pagina scritta a mano, con disegno dell'UFO, pressoché
illeggibile, che risulta però trascritta nel documento) e talvolta planando
dolcemente. Ho osservato tutto ciò chiaramente dalle 23:30 fino alle 01:30.
Posso rappresentare come mi sia apparso l'oggetto mediante il disegno seguente:
DISEGNO
NOTA: Il raggio e le luci si propagavano per tutta la zona.
(Firmato) L'addetRapporto
Si rende noto che nel periodo fra le ore 22:12 del 28 luglio del 1989 e le 01:30
del 29 luglio 1989, (censura) militari sovietici, delle unità dell'esercito
(censura) a Kapustin Yar nella Regione di Astrakhan, segnalavano oggetti volanti
non identificati nella direzione del (cancellato) reparto e delle basi in
smobilitazione (censura) determinati reparti situati a (censura). Frequenti le
segnalazioni della steppa intorno alla città di Kapustin Yar verso nord-est,
rispettivamente a 45 e 30 km di distanza. I militari hanno trasmesso al Centro
di aver osservato degli NLO (UFO) nel periodo fra le 22:12 e le 23:55 del 28
luglio 1989. Come segue dai resoconti dei testimoni oculari essi hanno avvistato
dapprima 3 oggetti ad una distanza di 3-5 km. Le basi militari smobilitate, che
si trovano rispetto al PDRZ a circa 15 km, hanno avvistato gli UFO dalle ore
23:30 fino alle 01:30 del 29 luglio 1989 a distanze variabili da qualche
chilometro fino a 300 metri. Risulta dagli interrogotori dei testimoni dello
stabilimento che le segnalazioni esterne circa l'avvistamento UFO descrivono: un
"disco" del diametro di 4 -5 metri, nella sua parte superiore di forma
semisferica, luminoso, che si muoveva talora improvvisamente, in silenzio,
abbassandosi e planando verso il terreno ad una altezza di 20-60 metri
(particolari nelle dichiarazioni testimoniali). Il Comando Sovietico (censura)
Unità Militari (censura) (poligono BVS, città di Akhtubinsk) di distruggere
dopo dettagliati esami, (censura) non lungi, onde non consentire una presenza a
distanza ravvicinata di aerei in transito. I testimoni oculari confermano le
ottime condizioni meteorologiche locali del momento.
(senza firma).
Allegati
Rapporto
Io, sottufficiale Voloscin Valeri Nikolaievitch, faccio rapporto che alle 23:20
del 28 luglio, trovandomi al cambio del turno di servizio delle comunicazioni,
ho ricevuto l'informazione dall'addetto del centro di telegrafia com. Tchernikov
Anatoli Borisovitch, circa il fatto che sopra il reparto militare (censura) nel
corso di più ore era rimasto sospeso un oggetto sconosciuto che egli definiva
un disco volante. In aggiunta Tchernikov A. B. raccontava che questa
informazione gli era giunta dal com. Savartzev del gruppo operativo mediante
comunicazione (censura). A Savartzev questa informazione era giunta da
(censura). Secondo le parole di Tchernikov questo oggetto sembrava osservare il
PDRZ in quanto era a due chilometri da (censura). Dopo, questa conversazione
telefonai al comandante Savartzev, il quale confermò di aver ricevuto
l'informazione e mi propose di salire in alto nel tentativo di vedere questo
oggetto. All'incirca alle 23:30 uscii dall'edificio con il soldato semplice
Tischaiev D.N. e mi arrampicai sulla prima sezione della torretta dell'antenna,
a circa sei metri dal suolo. Il soldato semplice Tischaiev era vicino a me.
Appena salimmo sulla torretta feci notare al soldato semplice Tischaiev che sul
lato (censura) alla nostra destra volava silenziosamente un certo oggetto.
Tischaiev commentò che lo vedeva. Nel cielo notturno era distintamente visibile
un potente faro luminoso che ricordava una fotoelettrica. L'oggetto volava verso
le attrezzature ausiliare (circa a cinque chilometri dal posto di osservazione)
e si dirigeva verso il deposito degli armamenti missilistici (circa a 300 metri
dal posto di osservazione). Sorvolando tale deposito, l'oggetto vi planò sopra,
poi si abbassò ad un'altezza di circa 20 metri. Contro il cielo notturno la sua
sagoma era visibile, e tutto il corpo irradiava una luce verde pallida, simile
alla luminescenza del fosforo al buio. L'oggetto si presentava come emisferico
nella parte superiore. Il diametro del disco era di circa 4-5 metri. Inoltre,
quando l'oggetto si abbassò sopra i depositi missilistici, dal punto da dove
proveniva il bagliore si accese un raggio di luce violenta che prese a girare
tutt'intorno, soffermandosi ai margini di una installazione. Osservai 2-3 giri
del raggio, che era distintamente visibile sullo sfondo del cielo ed emanava
dall'oggetto, nonostante non riuscissi a scorgere la chiazza luminosa sulle
costruzioni e sul terreno (sebbene ad un certo momento il raggio apparisse come
una macchia). Il moto del raggio durò per qualche secondo, poi scomparve;
l'oggetto, continuando a scintillare, si avviò verso una zona residenziale
adiacente. Dopo di ciò ho visto l'oggetto sospeso sopra le installazioni della
ferrovia. Quindi a questo punto l'oggetto nuovamente ritornò sui depositi
missilistici e fu osservato sopra di essi ad una maggiore altezza (60-70 metri).
In questo momento, presso di noi, anche l'intero corpo di guardia montante e il
capo delle guardie osservarono l'oggetto. Alle 01:30 volò via verso la città
di Akhtubinsk, e scomparve alla vista. I suoi lampeggiamenti non erano stati
periodici, come se fosse stato mandato per fare fotografie. Gli spostamenti
dell'oggetto non erano stati uniformi: talora velocemente di lato, o
verticalmente (segue una pagina scritta a mano, con disegno dell'UFO, pressoché
illeggibile, che risulta però trascritta nel documento) e talvolta planando
dolcemente. Ho osservato tutto ciò chiaramente dalle 23:30 fino alle 01:30.
Posso rappresentare come mi sia apparso l'oggetto mediante il disegno seguente:
DISEGNO
NOTA: Il raggio e le luci si propagavano per tutta la zona.
(Firmato) L'addetto di servizio alle comunicazioni Sottufficiale Voloscin V.N.
31. 07. 89 to di servizio alle comunicazioni Sottufficiale Voloscin V.N. 31. 07.
89