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BORGO: PASSEGGIATA TRA I CAPITELLI

Si vuole proporre un breve itinerario tra alcuni capitelli ed affreschi presenti a Borgo senza altra pretesa che quella di spingere il passante frettoloso ad osservare dei manufatti che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e proprio per questo diventano invisibili ai più.

Questo percorso parte dal ponte romano sul fiume Brenta dove si trovano, ai lati del ponte, due capitelli che si fronteggiano (1). La struttura ad arco, che incornicia le edicole e che appoggia su due mensole, inizialmente conteneva due affreschi,

scomparsi nel XIX sec., che raffiguravano uno la Vergine e il Bambino con S.Rocco e S.Tommaso con lo stemma del Comune e l’altro S.Anto-nio e lo stemma del Comune.

In seguito furono collocati due quadri risalenti agli inizi del ‘900 con le immagini di S.Rocco e S. Giovanni Nepomuceno.

Attualmente, al posto dei dipinti conservati altrove, vi sono due disegni incisi nell’intonaco che riproducono i contorni delle figure delle due opere mancanti.

Dal ponte proseguiamo verso la via Brigata Venezia lungo la quale si trova un capitello di grandi dimensioni dedicato alla Madonna Immacolata di Lourdes (2).

All’interno, con alcune statue, è stata ricostruita l’apparizione della Vergine a Bernadette Soubirous avvenuta nel 1858.

La struttura esterna è formata da una apertura ad arco (fornice) inquadrata da due finti pilastri di ordine corinzio (lesene) e sormontata da un timpano triangolare.

Prima di essere dedicata alla Madonna di Lourdes l’edicola conteneva le statue della Madonna con il Bambino e dei S.S. Domenico e Caterina che sono attualmente collocate nella cappella di S.Michele sottostante alla chiesetta di S.Rocco.

Passando davanti alla chiesa parrocchiale di Borgo scendiamo verso il fiume Brenta e dopo aver superato il portico del mulino vecchio ci voltiamo per vedere sul muro una edicola che contiene un dipinto su tavola raffigurante la Vergine con Bambino (3).Sopra il dipinto si legge la scritta "Auxilium christianorum ora pro nobis".Nella lunetta del fronto-ne centinato si intravedono delle teste di angeli. L’edificio è stato da poco tempo ristrutturato completamente e i lavori hanno interessato anche l’edicola.

Il percorso procede attraversando il fiume Brenta, svoltando a sinistra verso i portici e subito svoltando a destra in uno stretto vicolo che sbocca sul corso Ausugum. Verso destra in direzione dell’ospedale di Borgo è possibile vedere sulla facciata della prima casa un affresco raffigurante la Madonna con i Santi (4): a sinistra si riconosce S.Rocco con l’abito da pellegrino e il bastone nell’atto di mostrare l’ulcera sulla gamba e a destra vi è S.Sebastiano legato e trafitto dalle frecce. La Vergine è incoronata e regge il Bambin Gesù.

Proseguendo nella direzione opposta verso il vecchio municipio di Borgo si trova un vicolo in salita denominato Salita al Telvana che ci permette di raggiungere il Convento dei frati francescani, localizzato sul colle di S.Cristoforo.

Il sagrato della chiesa del convento è circondato da edicole che contenevano le stazioni della Via Crucis (5). A fianco dell’ingresso della chiesa si vedono due rilievi in bronzo di L. Taddei del 1934 che raffigurano la crocifissione di Cristo (a destra) e la deposizione di Cristo (a sinistra).

Dal convento ci si dirige lungo la via che porta al castel Telvana e in breve si giunge ad un capitello (6) dedicato alla Madonna costruito nel XVIII sec. contenente una stampa raffigurante la Vergine con Bambino; nella parte inferiore dell’edicola troviamo la seguente iscrizione: "O Maria, / all’empia terra / deh! sorridi a noi dal ciel / dal peccato e dal colera / salva il popol tuo fedel".

Ritornando sui propri passi verso il convento si svolta a destra verso la via degli Orti al cui inizio si incontra una edicola realizzata in calcestruzzo (7), di aspetto molto semplice, che accoglie una statua della Madonna Pellegrina con Bambino, protetta da una grata realizzata in ferro battuto.

Scendendo lungo la via degli Orti in prossimità della piazza del Teatro Vecchio si può osservare, situato sopra un portico, un affresco (8) che viene fatto risalire ad un periodo compreso tra il XIII e il XIV sec. e che raffigura un compianto sul Cristo morto. Sul muro a fianco è appena visibile un altro affresco (9), molto deteriorato, in cui si intravede una Vergine con Bambino, opera giudicata bellissima dal pittore Eugenio Prati. L’epoca di realizzazione è il XIV secolo.

Sulla parete della casa di fronte si nota una piccola edicola (10) ricavata in una nicchia: è un ex voto fatto in seguito allo scampato pericolo dopo un incendio risalente al 1931. Le statuette ivi contenute raffigurano la Madonna di Lourdes e Bernadette (cfr. capitello via Brigata Venezia).

Dalla piazza del Teatro Vecchio ci si dirige verso il primo boale dove sorge un capitello(11) dedicato alla Madonna dell’Aiuto, ricostruito nel 1911.

Si ipotizza che sotto il livello attuale vi siano i resti di almeno sette capitelli realizzati mano a mano che il terreno e la strada, nei secoli, si alzavano.

All’interno è conservato un dipinto ad olio raffigurante la Madonna con il Bambino.

Sopra la ghiera dell’arco è inciso un invito alla preghiera rivolto al viandante che si fosse soffermato davanti all’edicola: "Al passeggier grave non sia il recitar l’avemaria".

Ritornando indietro verso la piazza si svolta per via Salandra dove subito di nota un capitello (12), un altro ex voto realizzato nel 1903 dal sig. Orsingher come ringraziamento per la guarigione del figlio a cui avrebbe dovuta essere amputata una gamba.

L’interno contiene una statua in gesso di S.Antonio di Padova.

Dirigendosi verso via Cesare Battisti si osservi al numero civico 25 un affresco cinquecentesco (13) molto danneggiato poiché anticamente,per poter ricoprire il muro di intonaco, era stato martellato al fine di permettere un buon ancoraggio alla malta. E’ stato riportato in luce nel 1888.

Vi sono raffigurati S.Sebastiano a sinistra, la Vergine con il Bambino al Centro e S.Rocco a destra.

I due ferri di cavallo che si notano ai piedi di S.Rocco si riferiscono al mestiere di maniscalco di colui che fece realizzare l’affresco in segno di devozione

La scritta ancora visibile recita: "S.Rochus, Sebastian Maistro Domenego Panzer Faoro a fatto a di 13 luio 1502 deñe".

Più avanti si incontra un affresco (14) della Vergine con Bambino circondata da una cornice polilobata dipinta risalente secondo la tradizione popolare al 1500, secondo altri invece molto più recente.

Al numero civico 14 di via Battisti troviamo un affresco (15) con la Madonna e S.Gerolamo.

Il confronto con alcune figure affrescate agli inizi del 1500 nella chiesa di S.Rocco a Borgo ha messo in evidenza delle forti similitudini nei lineamenti dei personaggi e pertanto si possono attribuire allo stesso periodo.

Continuando verso il corso Ausugum si completa l’itinerario ritornando al ponte romano sul Brenta.

N.B. Il termine capitello è stato utilizzato in forma impropria poiché nella lingua italiana non assume il significato di edicola votiva.
Tuttavia, essendo una parola tradizionalmente usata in dialetto con quel significato, ho deciso di mantenerla come sinonimo di edicola votiva.

Testo di riferimento: Capitelli votivi in Valsugana e Tesino, Scuola di Preparazione Sociale, Trento 1989.

Enrico Dandrea